Calcio, il Real Madrid volta pagina: esonerato Benitez, al suo posto Zidane

Rafael-Benitez-Unveiled-at-Real-Madriddi Fabio Camillacci/

La notizia era nell’aria da tempo, da prima di Natale, adesso è ufficiale: Rafa Benitez non è più l’allenatore del Real Madrid. Don Rafè è stato esonerato oggi all’indomani del 2-2 di Valencia nel turno di Liga che ha aperto il 2016 del calcio spagnolo. “Merengues” due volte rimontate dopo che era passato in vantaggio prima con Benzema, poi con Bale. E così dopo quella di Josè Mourinho (cacciato dal Chelsea), salta un’altra panchina eccellente in Europa.

I motivi dell’esonero di Benitez. I cattivi risultati e la scarsa sintonia col gruppo hanno pesato sulla decisione della società: fatale come detto il pari di Valencia, che ha portato i “Blancos” a -4 dalla vetta occupata dai cugini dell’Atletico Madrid, lasciandoli a -2 dal Barcellona, che però ha una partita in meno. Il presidente Florentino Perez ha già scelto il sostituto: Zinedine Zidane, attuale allenatore del Castilla, la squadra B del Real Madrid, affiancato da un altro ex calciatore, Santiago Solari (nella foto: Zidane e Benitez l’estate scorsa dopo l’arrivo a Madrid di Rafa).
Per Don Rafè rapporti tesi con stampa, tifosi e CR7. Benitez ha provato a difendere il proprio operato fino alla fine: “Vedete le cose in modo sbagliato – ha detto nell’ultima conferenza stampa – Non posso fermare le speculazioni sul mio futuro, ma posso fare in modo che la squadra giochi come ha fatto oggi”. Al club, evidentemente non è piaciuto. Dei presunti rapporti tesi con Cristiano Ronaldo, la stella indiscutibile della squadra, se ne è parlato sin dall’inizio della stagione. E a novembre CR7 avrebbe persino confessato a Florentino: “O lui o io”. Dopo due mesi il club ha scelto. “È in atto una campagna contro di me”, aveva tuonato pochi giorni fa Rafa. Tacciato inizialmente soprattutto di difensivismo, Benitez non è stato mai amato dalla stampa, nè dai tifosi che di recente ne hanno chiesto la testa. Ma al di là delle critiche, è Florentino che non lo ha mai davvero protetto. Fino alla decisione finale. Quel Florentino che, sbagliando, cacciò troppo presto Re Carlo Ancelotti.

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