CALCIO, CHAMPIONS LEAGUE/ Barcellona: una “remontada” per la storia, annientato il Paris Saint Germain. Dopo lo 0-4 dell’andata, al Camp Nou finisce 6-1!

di FABIO CAMILLACCI/ Il Barcellona degli extraterrestri scrive ancora una volta la storia del calcio: in 185 precedenti nelle Coppe Europee, mai nessuna squadra era stata capace di rimontare nel match di ritorno uno 0-4 subito all’andata. L’impresa dei record, la “remontada” più clamorosa di sempre, riesce ai blaugrana del trio maravilla Suarez-Messi-Neymar: al Camp Nou, Paris Saint Germain schiantato con un clamoroso 6-1.  Qualcosa di epico che alla vigilia il tecnico del Barça Luis Enrique aveva invocato dimostrando di crederci. Una prestazione monumentale e il sigillo decisivo che non ti aspetti: tra tanti campioni, infatti, il gol che porta i catalani ai quarti di finale di Champions League contro ogni pronostico, lo segna in pieno recupero il “gregario” Sergi Roberto (foto a sinistra). Barcellona sulla Luna, mentre per la squadra messa in piedi a suon di milioni dallo sceicco quatariota Al Thani, si tratta di una mazzata durissima. Probabile a questo punto un esonero del tecnico Emery. Ricordiamo che col Barcellona, per ora si sono qualificate ai quarti: il Bayern Monaco di Carletto Ancelotti (strapazzato l’Arsenal con un doppio 5-1), il Real Madrid di Zidane (che ha eliminato il Napoli) e il Borussia Dortmund (che ribalta lo 0-1 dell’andata con un perentorio 4-0 al Benfica). La settimana prossima conosceremo le altre 4 delle magnifiche 8 d’Europa.

Camp nou, un inferno. E’ una vera e propria bolgia l’impianto blaugrana: 100 mila persone urlanti e indemoniate dal primo all’ultimo secondo. Un catino ardente che cuoce a fuoco lento un PSG irriconoscibile. Maledizione Barcellona per i transalpini eliminati nel confronto diretto per la terza volta negli ultimi cinque anni (2013 e 2015 i due precedenti nei quarti di Champions). Pronti via e un gol lampo di Suarez apre le danze e quando sembra finita dopo la rete degli ospiti con Cavani, accade l’incredibile tra l’88’ e il 95′: tre gol in 7 minuti mandano in visibilio il Camp Nou. Il Barça festeggia così nel migliore dei modi la decima qualificazione consecutiva ai quarti di finale di Champions League. Evidentemente, il Barcellona, non è ancora giunto al termine di un ciclo meraviglioso come invece qualcuno malignamente ha detto e scritto in più di un’occasione.

Il film di una partita storica. Blaugrana in campo con il modulo 3-4-3 provato di recente da Luis Enrique; “l’illusionista” Iniesta in mediana. A farne le spese è Jordi Alba, che va in panchina, mentre Rafinha completa il centrocampo largo a destra accanto a Busquets, a sua volta pronto a scalare per piazzarsi davanti alla difesa e dare manforte alla retroguardia. I parigini invece si presentano con un 4-3-3 logicamente studiato per fare male in contropiede. Ai lati di Cavani, unico terminale offensivo, agiscono infatti Lucas Moura e Draxler; anche perché Di Maria (devastante all’andata) non è in perfette condizioni fisiche e si accomoda in panchina. Situazione opposta quella di Rabiot, l’altra incognita della vigilia che smaltisce l’infortunio e scende regolarmente in campo nel centrocampo a tre accanto a Matuidi e Verratti.

Il ciak di una delle “gare del secolo”. La partenza di Messi e compagni è semplicemente fulminante, complice un’incertezza del portiere Trapp che favorisce il gol lampo di Suarez appostato nell’area piccola. Il vantaggio immediato mette le ali a un Barça spinto dall’entusiasmo del Camp Nou, trasformato in quella pentola a pressione evocata da Luis Enrique alla vigilia. Una spinta che schiaccia il Psg nella propria metà campo mentre i catalani si fanno sotto con Mascherano (12’), Messi (14’) e Neymar (18’) sbagliando sempre di pochi centimetri. Durissima la vita per il PSG, che abbozza solo qualche timida ripartenza (puntualmente stoppata sul nascere) ma reclama anche il rigore al 12’ per un tocco di mano di Mascherano che l’arbitro giudica involontario. Il compito più difficile per i francesi è comunque contenere la spinta frenetica di un Barça a tratti indemoniato, che trova il meritato raddoppio prima del riposo grazie al genio di Iniesta: colpo di tacco beffardo su un pallone che sembrava spegnersi sul fondo e rimpallo sulla tibia di Kurzawa che finisce alle spalle di Trapp.

Il rush finale per cuori forti. Il riposo non riesce a svegliare i transalpini, che capitolano nuovamente al 50’ su un inevitabile rigore concesso per fallo di Meunier su Neymar: dal dischetto, centro di Messi e 3-0 servito. E’ questo però lo schiaffo che scuote un Paris Saint Germain a un passo dall’incubo. Il tecnico Emery getta nella mischia Di Maria, fenomeno ma acciaccato, per uno spento Lucas Moura. A suonare la “Marsigliese” però è l’ex napoletano Cavani, che prima coglie un palo clamoroso (52’), poi, in una rocambolesca mischia in area catalana, firma il gol liberatorio con un perfetto tiro di destro da centro area su cross di Kurzawa. Una rete, quella del “Matador”, che gela il Camp Nou e smorza il furore di Messi e compagnia. Sembra fatta per il PSG: qualificazione vicina, Barça spacciato. Non si sa come, i catalani trovano comunque la forza di andare nuovamente a segno con Neymar (perfetto tiro sotto l’incrocio): è l’88’. A seguire, un’ingenuità di Marquinhos che al 90’ tocca Suarez in area (l’uruguaiano si lascia cadere), consente ancora al fuoriclasse brasiliano d’infiammare il recupero trasformando il penalty. All’ultimo secondo del corposo recupero, si compie il meritato e incredibile miracolo sportivo blaugrana: merito di una zampata di Sergi Roberto, entrato al 76′, su un passaggio filtrante dello stesso Neymar. Un 6-1 da brividi, il Camp Nou esplode: la storia è scritta.

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