Esplosione di un tubo del gas distrugge 6 palazzine a Ravanusa (Agrigento): tre i morti accertati, ma ci sono 9 persone date per disperse sotto le macerie

Una fuga di gas che ha saturato il sottosuolo poi una deflagrazione (la cui origine  è in corso di accertamento): questa la causa della violentissima esplosione che a Ravanusa, in Sicilia, ha distrutto nella notte 6 palazzine, provocando un numero di vittime ancora in corso di accertamento. Per ora sono accertati tre morti, ma si registrano ancora 6 dispersi. Probabilmente  dunque è esploso un tubo del metanodotto cittadino.

Un intero quartiere nel centro del paese è devastato. I vigili del fuoco di Canicattì, Agrigento e Licata stanno lavorando da ieri sera tra le macerie delle case. Sul posto si trovano anche i carabinieri di Ravanusa e Licata. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha lanciato un appello: “Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. È un disastro”. In via Galileo Galilei sono arrivati in tanti per portare aiuto e cercare di salvare chi è rimasto sotto le macerie. I  vigili del fuoco hanno domato l’incendio sviluppatosi dopo l’esplosione, danni anche ad alcuni edifici limitrofi per un’area interessata di almeno 1000 metri quadrati. Da Palermo e da Catania sono partite squadre speciali Usar dei Vigili del fuoco per la ricerca dei dispersi. Il boato che ha squarciato il silenzio di Ravanusa è avvenuto verso le 20.30.

Nel paese di oltre 10 mila abitanti a 50 minuti di auto da Agrigento e a più di due ore da Palermo, la gente è scesa in strada impaurita. Poi col passaparola si è capito dove fosse avvenuta la deflagrazione. Gli allarmi delle auto e di alcune abitazioni hanno cominciato a suonare. Dagli edifici vicini sono scesi in strada gli abitanti terrorizzati che hanno visto le fiamme alte levarsi dalle macerie di una palazzina di quattro piani. Calcinacci pezzi d’infisso, porte sono state scagliati a decine di metri dal luogo dell’esplosione. Sono giunti quindi i carabinieri, i Vigili del fuoco e le ambulanze.

L’energia elettrica è stata tolta in tutta la zona dove sono affluite centinaia di persone. Tre squadre di volontari (Procivis, guardia costiera ausiliaria e Croce rossa) hanno raggiunto Ravanusa per i soccorsi, annuncia il sindaco di Licata, Pino Galanti.  Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco di Canicattì, Agrigento e Licata che hanno dovuto innanzitutto domare le fiamme che si sono sviluppate nell’esplosione. Nel luogo dell’esplosione sono presenti anche i carabinieri della locale stazione e i rinforzi giunti da Licata. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, con una diretta Facebook, ha lanciato un appello: “Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. È un disastro”.

Numerose squadre di volontari della Protezione Civile, dei Vigili del fuoco e della Croce Rossa, provenienti da diversi comuni dell’Agrigentino, hanno accolto l’appello del sindaco e si stanno recando a Ravanusa. In particolare si sono mobilitati i sindaci di Licata, Palma di Montechiaro e Naro. Anche il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina, si sta recando a Ravanusa. Cocina ha chiesto alle squadre di soccorritori della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle organizzazioni di volontariato di partecipare alle ricerche dei dispersi. “Questo è il momento dei soccorsi. Domattina, quando interverrà la squadra speciale dei Vigili del fuoco da Palermo, interverrà anche la Procura. Al momento abbiamo notizie di dispersi, dobbiamo aspettare e capire”. Lo ha detto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio.

Sul posto operano 250 uomini tra vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine. “C’è stato un grosso accumulo di gas – dice un responsabile della Protezione Civile- anche se l’Italgas sostiene che solo pochi giorni fa sono stati fatti controlli e non è stata accertata alcuna perdita”. L’impianto della zona ha almeno dieci anni e l’area è soggetta a frane e smottamenti.”Non è ancora possibile risalire alle cause che hanno innescato l’esplosione”, spiegano dalla Protezione Civile.  Innesco accidentale “Il gas ha probabilmente trovato una cavità in cui accumularsi. Questa sacca di gas risalendo avrà trovato poi un innesco accidentale: un automobile, l’ascensore, un elettrodomestico. Un evento che ha dimensioni eccezionali”. Lo ha detto a Rainews 24 Giuseppe Merendino, comandante dei Vigili del Fuoco di Agrigento.”Ci saranno delle indagini anche nei prossimi giorni – ha aggiunto – è sicuramente un fatto eccezionale con un grosso quantitativo di gas disperso”. Il comandante Merendino ha, inoltre, escluso che nei giorni precedenti ci siano state delle segnalazioni su perdite di gas.

Commenta per primo

Lascia un commento