ATLETICA, E’ GRAND’ITALIA!/ Giornata storica agli Europei di Roma per gli azzurri: 6 medaglie in una notte, con 3 ori in 42 minuti. Meravigliosa la doppietta nei 100 metri: oro a Jacobs, argento per Ali. Nei 110 ostacoli l’acuto di Simonelli

di MARIO MEDORI/ L’atletica italiana, così come il tennis azzurro, sta vivendo un periodo davvero straordinario. Lo stanno confermando gli Europei in corso a Roma. In due giorni, Italia a doppia cifra nel medagliere. Sono dieci in totale, infatti, gli allori già conquistati. Sabato 8 giugno poi si è chiuso in modo trionfale grazie agli ori di Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli e di Marcell Jacobs nei 100. In quest’ultima gara peraltro ci godiamo una splendida doppietta grazie all’argento di Chituru Ali. Sei fantastiche medaglie in una sola notte, con 3 ori azzurri in 42 minuti. Un qualcosa di storico per l’atletica di casa nostra. Un gran bel viatico in vista dell’Olimpiade di Parigi in programma dal 26 luglio all’11 agosto prossimi.

Marcell Jacobs, dunque, due anni dopo Monaco si conferma campione d’Europa e lo fa con il tempo di 10.02. Non scende ancora sotto i dieci secondi, ma è comunque la miglior prestazione stagionale per lui dopo alcuni problemi fisici. Nelle ultime uscite, però, la crescita è stata costante a cominciare dal 10.11 di Jacksonville, fino ad arrivare al 10.07 dello Sprint Festival di Roma e al 10.03 di Oslo. In mezzo, il 10.19 di Ostrava che aveva destato preoccupazione. Questa gioia ci voleva proprio. Da valutare la noia muscolare riportata: a fine gara Jacobs zoppicava leggermente. L’azzurro tranquillizza tutti dicendo: “Ho avuto un po’ di affaticamento al polpaccio, ho sentito che si iniziava a chiudere un pochino”.

Le altre parole del velocista italiano. Jacobs ha aggiunto: “Al di là del problemino, l’importante era uscire da qui da campione europeo. Adesso continuiamo a lavorare, sapevo che non sarei arrivato nelle migliori condizioni dell’anno ma sono contentissimo per questa medaglia d’oro”. Come detto, la festa tricolore è completata dall’argento di Ali con il crono di 10.05. Completa il podio l’inglese Glave con il tempo di 10.06. Prima della grande doppietta azzurra nei 100 metri, c’era stato l’oro di Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli.

Il 22enne romano frantuma il primato italiano assoluto. Il tempo di 13.05 fa sognare in vista dei prossimi Giochi, perchè nelle graduatorie mondiali del 2024 è secondo solo al 13.03 centrato dallo statunitense Grant Holloway. Lorenzo Simonelli commenta: “Voglio rivedere la finale, ma penso di aver fatto una gara bellissima, 13.05 non me lo aspettavo proprio; anche se sto crescendo come tutto il resto del movimento. Ho visto i risultati di Tokyo e mi sono ripromesso di raggiungerli”.

Gli ori di Fabbri e Furlani e il bronzo di Fortunato. Con il nuovo record dei campionati (22,45 metri), l’azzurro Leonardo Fabbri si prende la medaglia d’oro nella finale del getto del peso. Argento per il croato Filip Mihaljevic (21,20), bronzo per il polacco Michat Haratyk (20,94). Pazzesco Mattia Furlani: il 19enne, nella finale del salto in lungo, atterra a 8,38 metri. Un risultato che gli vale l’argento europeo dietro a sua maestà, il greco campione olimpico Tentoglu con 8,65, ma anche il record del mondo Under 20. Bronzo per lo svizzero Ehammer (8,31). Infine, Francesco Fortunato, 29enne finanziere di Andria che taglia il traguardo da terzo sventolando il tricolore. Oro allo svedese Karlstrom, argento allo spagnolo Paul McGrath. E’ davvero Grand’Italia.

I trionfi della prima giornata di Europei

EUROPEI DI ATLETICA/ Roma, splendida doppietta azzurra: medaglia d’oro per Antonella Palmisano e argento per Valentina Trapletti nella 20 km di marcia femminile. Le due atlete italiane hanno letteralmente dominato la gara

di MARIO MEDORI/ Si sono aperti nel migliore dei modi gli Europei di atletica di Roma che andranno avanti fino al 12 giugno. Subito una doppietta per l’Italia nella 20 km di marcia femminile. Antonella Palmisano, 32enne nata a Mottola in provincia di Taranto, è medaglia d’oro; mentre l’argento va a Valentina Trapletti. E’ stata una gara letteralmente dominata dalle due azzurre, soprattutto dalla campionessa olimpica di Tokyo che entra in solitaria sulla pista d’atletica dello Stadio Olimpico sventolando il tricolore e salutata dal boato del pubblico presente.

Strepitosa anche Nadia Battocletti che si prende l’oro nei 5000 metri. L’azzurra trionfa staccando, all’ultimo giro, la norvegese Grovdal. Medaglia storica anche quella della 4X400 mista. Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione centrano a sorpresa, l’argento dietro all’Irlanda.

Fuga Palmisano. Con un’azione letteralmente travolgente cominciata al decimo chilometro, l’azzurra stacca tutti, si laurea anche campionessa d’Europa regalando all’Italia il primo oro in questa rassegna continentale. Dal canto suo, Valentina Trapletti sbaraglia le avversarie, forza negli ultimi due chilometri e si prende la medaglia d’argento. Bronzo alla Olyanovska. L’ucraina allo sprint finale vince la volata con la spagnola Garcia-Caro, che stava già festeggiando il terzo posto. Marciatrice iberica praticamente beffata sul filo di lana.

La grande gioia di Antonella Palmisano. L’azzurra al termine ha detto: “Ho vissuto la gara con il sorriso, me la sono goduta fino in fondo: sono consapevole del percorso che ho fatto per arrivare fino a qui. Mi mancava quest’oro: prima di oggi ero un po’ triste perché avevo visto poca attenzione per la marcia, invece ho trovato un pubblico veramente acceso. Arrivavo da una serie di problematiche fisiche e da un cambio tecnico. Il titolo europeo dimostra come la strada scelta sia giusta. Dedico la medaglia a Massimo Stano, so quanto è difficile vederla da casa e so anche che quest’oro gli darà la motivazione per andare forte ai Giochi. Ora si prova a vincere di nuovo a Parigi”.

Felicissima anche la 38enne veterana Valentina Trapletti. La marciatrice di Magenta nel milanese ha dichiarato: “E’ stata una gara spaziale, non c’ho capito niente. Non mi aspettavo un risultato così grande. Devo ringraziare il pubblico che ci ha incoraggiato per tutta la gara. Sono strafelice. Ringrazio tutto il mio team, il centro sportivo dell’Esercito, il mio allenatore Alessandro Gandellini e il direttore tecnico Antonio La Torre che ci correva dietro”.

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