ASSOLTO IGNAZIO MARINO. Il pm aveva chiesto tre anni per gli scontrini e la onlus. Sferzante giudizio su Renzi e Orfini. Assolto anche Cota in Piemonte

Marino campidoglioL’ex sindaco di Roma Ignazio Marino – sfiduciato dal Pd per direttiva di Renzi, attuata dal presidente del Pd e commissario di partito Matteo Orfini trascinando davanti a un notaio i consiglieri del Pd per firmare la sfiducia –  è stato assolto dall’accusa di peculato, perché il fatto non sussiste, in relazione agli scontrini dei rimborsi per pranzi di lavoro pagati con la carta di credito del Comune , e dall’accusa di truffa, perché il fatto non costituisce reato, per i contributi alla onlus “Imagine”. Lo ha deciso il Giudice dell’udienza preliminare di Roma, Pierluigi Balestrieri. La Procura aveva chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
ai compensi destinati a collaboratori fittizi quando il chirurgo era il rappresentante legale della ‘Imagine’, una Onlus fondata nel 2005 per portare aiuti sanitari in Honduras e in Congo.
La vicenda degli scontrini faceva riferimento alla consumazione in ristorante di 56 cene o pranzi di lavoro per una spesa complessiva di 12mila euro, avvenute tra il 2013 e il 2015 in ristoranti.
Per il caso della onlus Marino era accusato dalla Procura con altri tre imputati di aver predisposto tra il 2012 e il 2013 la certificazione di “compensi riferiti alle prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti, inducendo in errore l’amministrazione finanziaria e l’Inps e procurando alla Onlus un ingiusto profitto per complessivi 6mila euro consistito nell’omesso versamento degli oneri contributivi dovuti per le prestazioni lavorative”. Gli altri tre imputati – Rosa Garofalo, Carlo Pignatelli e Federico Serra – sono stati invece rinviati a giudizio perché avevano scelto di essere giudicati con il rito ordinario.
Marino: ristabilita la verità. “Sono felice, aspettavo questo esito perché sapevo di essere innocente”:  questo il primo commento dell’ex sindaco di Roma alla sentenza di assoluzione. “Ringrazio la giustizia – ha detto visibilmente commosso – di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, è stata finalmente ristabilita la verità”.

Poi in una improvvisata conferenza stampa, rispondendo a una domanda di un giornalista che gli chiedeva se ora si aspetta le scuse di Renzi e Orfini ha risposto: “Un anno fa la nostra democrazia è stata lesa, la verità negata e centinaia di migliaia di romani sono stati violentati nella loro scelta democratica. Qualcuno ora dovrebbe guardarsi allo specchio e capire se ha la statura di statista. Le scuse di qualcuno, e non sto parlando del premier o dell’illuminato commissario Pd di Roma, richiedono capacità di analisi, umiltà e onestà intellettuale. Sulla base di queste doti ognuno deciderà se scusarsi”.  Poi ha denunciato la campagna mediatica che fu condotta contro di lui  e in  particolare lo spazio smisurato a lui dedicato dal Tg1 trascurando le stragi che avvenivano nel Medio Orientye, “ma – ha chiesto – dov’è ora il grande direttore del Tg1 Mario Orfeo”?

ANCHE COTA ASSOLTO A TORINO – Altra assoluzione di un ex pubblico amministratore si è avuta a Torino. L’ex presidente della Regione Piemonte, Cota, è stato assolto nel processo per la ‘Rimborsopoli’ dei Consiglieri regionali del Piemonte. La causa riguardava l’uso distorto dei fondi destinati ai gruppi politici in Consiglio regionale. Vi sono state 10 condanne e 15 assoluzioni, tra cui quella di Cota. Che ha commentato: “Sono stato oggetto di attacchi ignobili. Ho sofferto tanto, ma ho avuto fiducia, perchè qualcosa nelle Istituzioni funziona. Renzi ha perso un’occasione per stare zitto. Avrebbe dovuto mostrare altra sensibilità, che non ha…” .

1 Commento

  1. In Italia i politici come marrazzo e marino possono fare quel che vogliono con i danari pubblici e il potere pubblico, poiché i giudici non li manderanno mai in galera
    La domanda giusta da porsi, nella evidenza del disastro e del fallimento della giustizia e della politica italiana, è:
    PERCHE’?

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