Arrestati dal Vaticano un monsignore e una funzionaria (poi liberata) per rivelazione di documenti segreti

Una panoramica di piazza San Pietro durante la cerimonia per la beatificazione di Giovanni Paolo II, Citta' del Vaticano, primo maggio 2011. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Arresti in Vaticano per la fuga di documenti riservati della Santa Sede: in manette sono finiti monsignor Angel Vallejo BaldaFrancesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede (Cosea). Il Papa, informato preventivamente del provvedimento, lo ha approvato.

Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative (Cosea), arrestato perché ritenuto il nuovo “corvo” per la fuga di documenti riservati, è stato rinchiuso in cella in Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks. Per il reato a lui addebitato il codice della Città del Vaticano prevede la reclusione fno a 8 anni.

Francesca Immacolata Chaouqui dopo la convalida dell’arresto è stata rimessa in libertà.  Giulia Bongiorno, avvocato della donna, ha detto che “Chaouqui in queste ore ha fornito agli organi procedenti massima collaborazione e ha depositato documenti a supporto delle dichiarazioni rese.  Per cui, essendo venute meno le esigenze cautelari, è già rientrata a casa ed è certa di chiarire in tempi rapidissimi la propria posizione”.

Le rivelazioni dei due personaggi oggetto dell’inchiesta del Vaticano potrebbero aver alimentato i libri in uscita dei giornalisti Nuzzi e Fittipaldi con documenti riservati vaticani, che  “sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”. Un’operazione -“ afferma la Santa Sede – i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali” sono oggetto di riflessione in Vaticano “in vista di eventuali ulteriori provvedimenti”, anche tramite cooperazione internazionale.

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