A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 99) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaCrescono le vittime di incidenti – Aumentano le vittime della strada, rallenta il calo di incidenti e feriti. È quanto emerso dal workshop “Incidentalità stradale: strumenti innovativi nella misurazione e valorizzazione di nuove fonti per l’analisi del fenomeno” tenuto nei giorni scorsi a Roma da Istat e ACI, nel corso del quale sono stati resi noti i dati definitivi degli incidenti stradali, dopo quelli provvisori anticipati nel luglio scorso.

Nel 2015, per la prima volta dal 2001, è tornato a crescere (+1.4%) il numero delle vittime, a fronte di una flessione dell’1,4% degli incidenti e dell’1,7% dei feriti. In aumento anche i feriti gravi: quasi 16mila contro i 15mila del 2014 (+6,4%).

In totale nel 2015 in Italia si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone (478 in media ogni giorno), che hanno provocato 3.428 decessi (9,3/g.) e 246.920 feriti (478/g.).

Rilevante l’aumento della mortalità nei grandi Comuni: +8,6%, nel complesso, il numero delle vittime nell’abitato.

Motociclisti (773, +9,8%) e pedoni (602, +4,1%) le categorie con il maggior numero di vittime; in calo, invece, le vittime tra automobilisti (1.468, -1,5%), ciclomotoristi (105, -6,3%) e ciclisti (251, -8,1%).

Guida distratta, velocità elevata e mancato rispetto della distanza di sicurezza (nel complesso il 38,9% dei casi), i comportamenti errati più frequenti.

Eccesso di velocità, mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e uso di telefono cellulare alla guida, le violazioni al Codice della Strada più sanzionate.

L’industria produce meno… – Dopo la crescita dello 0,5% in luglio e dell’1,8% in agosto la produzione industriale, secondo l’indicatore destagionalizzato dell’Istat, ha fatto registrare un calo dello 0,8% in settembre. Si tratta di una variazione negativa di difficile interpretazione in quanto i dati di luglio e di agosto avevano accreditato l’ipotesi di una uscita dalla stagnazione in cui l’attività manifatturiera si trova in Italia dalla fine del 2012. “Con il dato di agosto – commenta il Centro Studi Promotor – l’indice destagionalizzato era uscito infatti dal canale di stagnazione in cui stava oscillando da quasi quattro anni. Con il calo di settembre l’indice non rientra nel canale, ma si appoggia sul suo margine superiore, il che potrebbe accreditare l’ipotesi di una battuta d’arresto nell’incipiente ripresa che potrebbe essere superata nei prossimi mesi”.

Il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno, è comunque positivo. L’indice infatti fa registrare un incremento dell’1,1% con una buona diffusione della crescita che interessa undici dei sedici settori di attività economica considerati. “Brilla in particolare – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente CSP – il settore della fabbricazione dei mezzi di trasporto che fa registrare un incremento del 5% seguito dal settore della fabbricazione di macchinari e attrezzature che cresce del 3,5%”.

…ma i veicoli prodotti crescono – Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione di autoveicoli registra, nei primi 9 mesi del 2016, un incremento tendenziale del 10%, superando le 829.000 unità complessive: 537.000 autovetture (+9%); 261.000 veicoli commerciali leggeri (+12%); 31.000 autocarri (+25%) e 546 autobus (-16%). A settembre 2016, la produzione domestica di autovetture ammonta a circa 68.000 unità, in aumento del 3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Risultano confermate le previsioni di chiusura dell’anno corrente su volumi produttivi attorno a 1,1 milioni di autoveicoli, di cui 710.000 autovetture, il 7% in più rispetto al 2015.

La domanda interna ed estera continuano a trainare la produzione domestica. Nei primi 10 mesi del 2016, la domanda di autovetture in Italia ha totalizzato 1.553.394 nuove registrazioni con un incremento del 16,7% rispetto a gennaio-ottobre 2015, che a sua volta risultava in crescita del 14,7%. Inoltre, nei primi 9 mesi del 2016, secondo gli ultimi dati ACEA disponibili, le vendite di FCA nell’area UE-Efta crescono del 15,3% totalizzando circa 768.000 nuove registrazioni.

Tutto sulle gomme da neve – Per milioni di automobilisti ed autotrasportatori il 15 novembre segna una scadenza essenziale: catene a bordo, oppure pneumatici invernali (vedi guida completa su Motori.it) già montati, per potere circolare “in regola” su strade e autostrade nazionali. Da martedì prossimo ritorna infatti in vigore l’ordinanza che prescrive l’obbligo di circolazione, dove previsto, esclusivamente con gli pneumatici invernali o con le catene da neve già pronte nel bagagliaio.

I cartelli – La misura, contenuta nel nuovo Codice della Strada, che equipara i due ausili (gomme invernali e catene) contiene l’obbligo che vale sulle autostrade nazionali, sulle statali e sulle comunali e provinciali nelle quali è presente una specifica ordinanza dell’Ente proprietario o del appositamente segnalata con cartelli stradali. La prescrizione resta valida anche se la strada non presenta innevamento, questo per evitare che si generino situazioni di disagio causate da veicoli bloccati durante eventuali improvvise nevicate.

Scritta smud+snow – Il segnale che permette l’immediato riconoscimento di una gomma invernale è la sigla “M+S”, che sta per “Mud + Snow” (fango e neve): questo è l’unico nome che interessa alle forze di polizia in caso di controllo. In più, sulla spalla, oltre alla sigla M+S, è presente il pittogramma della montagna a tre punte con fiocco di neve. Occorre tenere presente che il rendimento più efficace degli pneumatici invernali si ottiene con temperature esterne al di sotto di 10°C. Può essere buona norma tenere ugualmente a bordo le catene da neve (con omologazione Uni 11313 o ON V5117), poiché possono risultare utili in caso di precipitazioni nevose isolate o copiose.

Multe pesanti – Per quanto riguarda le contravvenzioni, la sanzione amministrativa prevista dal Codice della strada è di 84 euro, che si riduce a 58 euro se viene pagata entro cinque giorni dalla contestazione. Nel centri abitati la multa è di 41 euro. Se si viene pizzicati in autostrada, l’importo della contravvenzione va da un minimo di 80 a un massimo di 318 euro, ma c’è la decurtazione di tre punti dalla patente.

Codici di velocità – Gli automobilisti possono montare pneumatici invernali con codici di velocità inferiori a quanto indicato in carta di circolazione fino ad un minimo di “Q” (160 Km/h). In questo caso, il rivenditore specializzato dovrà applicare una targhetta che riporta la velocità massima consentita, in modo da indicare all’automobilista quale sarà il limite da rispettare.

30 milioni di pacchi natalizi – Ups prevede, per il periodo delle festività, un incremento delle consegne a livello globale del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’azienda di spedizioni dovrebbe superare i 700 milioni di pacchi consegnati in 25 giorni, tra il giorno del Ringraziamento e la notte di San Silvestro. In particolare, in 13 dei 21 giorni del periodo pre-natalizio, si prevede  che i pacchi consegnati possano raggiungere la cifra di trenta milioni.
“Il commercio online e mobile crea contemporaneamente nuove opportunità e nuove sfide per il settore retail, anche se una costante rimane: il periodo delle festività è il periodo più importante dell’anno per i retailer – ha dichiarato Kate Gutmann, Senior Vice President Sales and Solutions di UPS –  Il nostro obiettivo è aiutare i mittenti a gestire con successo il periodo di picco di quest’anno”.
Dato che Natale si festeggia di domenica, UPS sta mettendo a punto piani che diluiscano i volumi durante le settimane di grande traffico, anticipando il ritiro ed elaborando le spedizioni durante il week end che precede il giorno di picco delle consegne, previsto per lunedì 19 dicembre, per garantire ai clienti consegne puntuali.

 

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