A RUOTA LIBERA/ rubrica (n. 56) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaNon basta bloccare le auto – “I dati sulla qualità dell’aria nelle città italiane dimostrano ancora una volta che i problemi non si risolvono bloccando le auto, perché ai veicoli è imputabile solo una piccola parte delle emissioni inquinanti. Soprattutto in questo regime di emergenza bisogna puntare il dito su altre fonti inquinanti. In una strategia di lungo periodo è comunque evidente che anche l’automobile può dare il suo contributo se inquadrata in una logica sistemica, oggettiva e senza pregiudizi”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, commentando l’andamento dello smog urbano dopo gli ultimi provvedimenti sulla mobilità privata.

“Ancora una volta è evidente che gli interventi difformi sul territorio non servono senza un coordinamento nazionale – ha continuato Sticchi Damiani – che per la mobilità va incardinato su quattro punti, anche in considerazione del fatto che il nostro parco circolante è tra i più vecchi in Europa: promuovere l’acquisto di auto nuove o usate a minore impatto ambientale; favorire la rottamazione dei veicoli vecchi più inquinanti (oggi un’auto su quattro è ante Euro3), salvaguardando le vere auto d’epoca attraverso una lista chiusa di modelli storici, come quella stilata da ACI; potenziare anche qualitativamente il trasporto pubblico locale; sostenere l’offerta di car sharing non solo a Roma e Milano, ma anche nelle realtà urbane meno estese come Verona, Firenze e Bari dove ACI offre già un servizio di auto condivise, anche elettriche”.

Premiato chi rottama – Con la Legge di Stabilità 2016 arriva una serie d’incentivi per l’acquisto di una nuova vettura, previa rottamazione del vecchio veicolo. In dettaglio, dal primo gennaio 2016, per chi rottama una euro 0, euro 1 o euro 2 sono stati stanziati in totale 5 milioni di euro di spesa massima per incentivare l’intero settore, con un fine preciso e molto attuale: far sì che vengano sostituiti il più alto numero di quei veicoli reputati maggiormente inquinanti. Come si legge sul comma 86 della Finanziaria, si punta a dare incentivo alla popolazione al cambio della propria vettura appartenente alla categoria euro 0, euro 1 ed euro 2 con una facente parte a una classe euro 5 o superiore. L’incentivo, al momento, prevede una cifra massima di ottomila euro.

Auto “pulite” meno dell’8% – Le auto ecologiche (elettriche, ibride, a metano e a Gpl) in circolazione in Italia sono il 7,9% sul totale del parco circolante. Il dato emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Federmetano su dati Aci concernenti l’anno 2014. Su un totale di 37 milioni di auto circolanti nel nostro Paese, quelle elettriche, ibride, a metano e a gpl sono 2,9 milioni (che corrispondono, appunto, al 7,9% del parco), mentre quelle alimentate a benzina e a gasolio sono 34,1 milioni, e cioè il 92,1% del parco circolante. Più nello specifico, dei 2,9 milioni di auto ecologiche circolanti il 5,5% è alimentato a gpl (2 milioni di veicoli), il 2,2% è alimentato a metano (883 mila veicoli), mentre le ibride ed elettriche rappresentano solo lo 0,2% del parco circolante (circa 66 mila veicoli).

auto eco 1auto eco 2L’analisi dell’OsservatorioFedermetano ha anche fornito un riepilogo regionale. La regione in cui vi è la percentuale maggiore di autoecologiche è l’Emilia Romagna (17,6%), seguita da Marche (16,8%), Umbria (11,1%), Veneto (10,4%) e Toscana (8,9%).
Le auto ecologiche, dunque, rappresentano ancora una quota marginale del parco circolante, che è composto per la maggior parte da auto alimentate a benzina e gasolio e quindi con livelli di emissioni particolarmente alti. Tuttavia, rileva l’Osservatorio Federmetano, quella delle auto ecologiche è una percentuale in costante crescita: infatti, come dimostrano i dati di settore degli ultimi anni, la quota di auto “verdi” in Italia è aumentata dell’1,3% dal 2010, una crescita supportata dal forte aumento di auto a metano (+26,3% dal 2010).

Chi compra più commerciali – Nel corso del convegno “La capitale automobile Van” organizzato da Fleet&Mobility, il presidente dell’UNRAE Massimo Nordio ha rilevato che “il contributo alla crescita dei commerciali è fornito dagli acquisti delle società che, grazie al recupero dello scenario macroeconomico, stanno evidenziando crescite a doppia cifra, mentre sono più contenuti gli incrementi dell’area delle ditte individuali, dei professionisti e simili». Nordio ha anche espresso apprezzamento per le misure che sono ora previste nel DdL di Stabilità, auspicando che il Decisore Pubblico possa cogliere l’opportunità di crescita con interventi capaci di accelerare la sostituzione di quel 40% di parco circolante che è ancora ante Euro 3”.

graf canali

Tutti gli incidenti in un sito – Nasce www.lis.aci.it il nuovo portale realizzato dall’ACI, liberamente accessibile a tutti gli utenti, dedicato alla consultazione dei dati annuali relativi agli incidenti stradali e alla loro localizzazione sulla rete viaria principale. E’ dunque possibile compiere la navigazione su due livelli distinti: un primo “macro” con dati aggregati riferiti a tutti gli incidenti stradali rilevati, e un secondo livello, riferito alla localizzazione, che riguarda invece gli incidenti avvenuti solo su una parte della rete stradale.

Nella sezione dedicata alla localizzazione per ogni chilometro di ciascuna strada presa in esame, è riportato il numero di Incidenti, Incidenti mortali, Morti e Feriti registrato nell’anno di riferimento e nel biennio precedente; in relazione solo all’ultimo anno, invece, è riportato il numero d’incidenti che coinvolgono veicoli per trasporto merci (VCI) e di quelli che coinvolgono veicoli a due ruote a motore (2R), con una suddivisione del numero d’incidenti per tipologia. Inoltre, per ciascuna strada e solo a livello provinciale, è possibile accedere alle distribuzioni degli incidenti secondo le seguenti variabili: Comune, Mese, Giorno della settimana, Ora, Tipologia del luogo dell’incidente, Tipologia incidente.

 

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