Il cancelliere austriaco si dimette dopo la sconfitta

Austria. Cancelliere e viceIl cancelliere austriaco Werner Faymann (a destra nella foto con, a sinistra, il vice) ha annunciato le sue dimissioni in un intervento televisivo. Il conservatore Reinhold Mitterlehner, attuale vice cancelliere, è stato nominato cancelliere ad interim e ha subito annunciato di aver convocato  un vertice del suo partito (il partito popolare Oevp) “per discutere delle conseguenze derivanti dalla nuova situazione”.

Faymann lascia dopo la sconfitta al primo turno delle elezioni presidenziali di due settimane fa, per le quali ci sarà il ballottaggio tra il capo della destra ultranazionalista, Norbert Hofer, e il capo dei verdi.

Feyman guidava il governo del 2008, alla testa di una coalizione con il partito popolare Ovp. Nell’ultimo anno la crisi dei migranti ha fatto salire nei sondaggi il partito di estrema destra Fpoe, provocando una spaccatura nel partito socialdemocratico fra chi voleva un atteggiamento più rigido contro i migranti e chi era contrario.

Tuttavia la nuova e più restrittiva legge sull’asilo e l’avvio della costruzione di una barriera al Brennero non si sono tradotti in nuovi consensi per il governo. Dopo il successo di Hofer al primo turno delle presidenziali,  diverse voci si erano alzate nel partito contro Faymann chiedendo le sue dimissioni.

Questa la dichiarazione ufficiale con cui il cancelliere austriaco Werner Faymann ha annunciato le proprie dimissioni, denunciando una perdita di consenso all’interno del proprio partito, l’Spoe: “”Quando si ha l’onore di essere cancelliere dell’Austria per 7 anni e mezzo si dice grazie, con profonda convinzione. Quando ripenso a questi sette anni e mezzo posso dire di essere orgoglioso di questo paese”. E ha citato alcuni dei risultati ottenuti durante i suoi mandati dalla grosse koalition, soprattutto la tenuta dell’Austria durante la crisi finanziaria. Ma ha citato anche la gestione della crisi dei profughi. “È una grande sfida, che lo scorso anno abbiamo gestito assieme a Germania e Svezia – ha ricordato Faymann – Centinaia di migliaia di profughi sono arrivati in Austria, anche se il 95% ha proseguito altrove. Abbiamo dato asilo a oltre 90.000 persone, ma all’inizio dell’anno è apparso chiaro che la soluzione europea non faceva progressi. Perciò sarebbe stato poco responsabile non mettere in campo misure nazionali, non perché siano migliori, ma perché le richiede la realtà.  Queste misure hanno suscitato molta resistenza, non da ultimo anche nel mio stesso partito”, ha concluso Faymann, lasciando intendere che anche ciò ha contribuito a decidere per le dimissioni. Che, comunque, anticipano di poco la scadenza naturale dopo l’esito delle elezioni.

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