DECISA DAL TRIBUNALE EGIZIANO LA SCARCERAZIONE DI PATRICK ZAKI. Tornerà a casa domani, ma dovrà affrontare una nuova udienza il 1° febbraio. I familiari ringraziano l’Italia per il sostegno dato al ricercatore dell’Università di Bologna

(foto Ansa di Riccardo Antimiani)  

Patrick Zaki ha ottenuto la libertà provvisoria, anche se lo studente egiziano dell’Università di Bologna non è stato ancora scarcerato né assolto dalle accuse: la notizia è stata data dagli avvocati al termine dell’udienza a Mansura. Oggi, in tribunale, la legale di Zaki, Hoda Nasrallah, aveva chiesto l’acquisizione di altri atti per dimostrare sia una illegalità durante l’arresto avvenuto il 7 febbraio 2020 all’aeroporto della capitale egiziana che la correttezza dell’articolo del giovane ricercatore egiziano sui copti alla base del processo.Durante i 4 minuti in cui è stato in aula fuori dalla gabbia, Patrick era vestito di bianco, colore simbolo degli imputati, portava una mascherina nera calata sul mento, codino, occhiali.

La prossima udienza si terrà il primo febbraio 2022. Amnesty ha diffuso un comunicato in cui  – per bocca del portavoce Riccardo Noury – esprime “un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere e speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi a un provvedimento di assoluzione. “L’idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d’animo diverso dal solito e più ottimista”.

La scarcerazione di Zaki è stata accolta con urla di gioia da parte della famiglia e degli attivisti. Fuori dall’aula del tribunale c’erano il padre, la madre, la sorella, gli amici. Lo studente invece non era in aula al momento dell’annuncio, ma poco prima dell’inizio dell’udienza aveva detto di “sentirsi bene” a un diplomatico italiano e ringraziato per quello che l’Italia e l’Ambasciata stanno facendo per lui.  Il padre di Patrick Zaki,, George,  dopo la decisione, ha abbracciato i due diplomatici italiani presenti all’udienza e li ha ringraziati per l’impegno profuso dall’Italia al fine di ottenere questo risultato. “Vi siamo molto grati per tutto quello che avete fatto”, ha detto George Zaki.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime “soddisfazione per la scarcerazione di Patrick Zaki, la cui vicenda è stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano”. Lo rende noto palazzo Chigi.  Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sentito telefonicamente l’ambasciatore italiano al Cairo, Quaroni, che sta seguendo il processo di Patrick Zaki. Durante il colloquio, Di Maio lo ha ringraziato per il lavoro portato avanti dall’ambasciata e da tutto il corpo diplomatico. Su Twitter il ministro ha commentato la scarcerazione: “Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno”. Messa: “Continuiamo a sostenerlo“. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, dice: “È un passo davvero importante. Dobbiamo continuare a sostenere Patrick e fare sentire che l’Italia è, in tanti e vari modi, accanto a lui. Vorrei dire anche un sincero grazie a tutti coloro che in questi anni, partendo dalle strutture del ministero degli Affari Esteri, non hanno mai smesso di lavorare per arrivare a questa prima fondamentale decisione”.

Il presidente del parlamento europeo, Sassoli, afferma: : “Ora completa assoluzione” “Finalmente Patrick Zaki sarà scarcerato. Dopo 22 mesi di sofferenze, un primo passo avanti nella direzione giusta”.  Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a sua volta ha affermatoLa notizia della imminente scarcerazione di Patrick Zaki è una bella notizia che ci dà una speranza concreta, dopo tantissimi mesi con il fiato sospeso. La felicità in questo momento è comprensibile, ma dobbiamo allo stesso tempo continuare ad essere prudenti, perché è stato un periodo lungo questo, di attesa, e non dobbiamo vanificare gli sforzi. Da quello che sappiamo – prosegue – la scarcerazione però non significa dire liberazione, il processo è ancora in corso, quindi bisogna attendere, capire come si evolverà questa fase. Nelle prossime ore speriamo di avere informazioni più dettagliate. Bologna, in ogni caso, aspetta Patrick a braccia aperte“.

Ricordiamo che Patrick Zaki, 30 anni, è stato arrestato il 7 febbraio del 2020 in Egitto dove era tornato per una vacanza. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Ha trascorso 19 mesi in custodia cautelare. Il rinvio a giudizio è avvenuto invece per “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” sulla base di tre articoli scritti da lui scritti, tra cui uno del 2019 sui cristiani in Egitto perseguitati dall’Isis e discriminati da frange della società musulmana.

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