I sindacati al governo: «Meno social, più stato sociale»

Partecipazione al di là delle previsioni alla manifestazione indetta oggi a Roma da Cgil, Cisl e Uil  con lo slogan «Futuro al lavoro» per chiedere al governo un cambiamento nella sua politica economica. Alla sua prima uscita da segretario della Cgil, Maurizio Landini ha detto che è singolare che Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, abbia incontrato i gilet gialli ma non i sindacati. Quelli del governo se hanno un briciolo di intelligenza ascoltino questa piazza e aprano il confronto. Il cambiamento siamo noi».  Landini ha chiesto la ripresa degli investimenti per creare lavoro e piani di politica industriale che passino da digitale e sostenibilità, senza dimenticare giovani, sicurezza e pensioni. «I soldi vanno presi dove sono: lavoratori e pensionati pagano il 90% dell’Irpef».

La segretaria della Cisl, Furlan, ha esortato il governo ad «uscire dalla realtà virtuale e a calarsi nel mondo reale: meno social, più stato sociale» ricordando che «cala il Pil, cala la produzione industriale, e senza crescita non c’è futuro. Per l’occupazione non servono navigator ma investimenti”. Il segretario Uil, Barbagallo, invita il governo giallo-verde “ad ascoltare la piazza: non siamo opposizione politica, siamo il sindacato con una piattaforma e vogliamo discuterla con l’esecutivo», sottolineando la mancanza di misure per le donne, per il Mezzogiorno e per i precari.

Al corteo da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni ha partecipato (è la prima volta) anche una delegazione di aderenti alla Confindustria provenienti dall’Emilia Romagna.

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