Lo scandaloso contratto milionario della Rai a Fabio Fazio provoca reazioni a catena. E scatenerà nuovi appetiti

Il contratto da 2 milioni e 800mila euro l’anno per 4 anni sottoscritto dalla Rai a Fabio Fazio per trasferire l’ormai stanca e noiosa trasmissione “Che tempo che fa” (che potrebbe anche cambiare titolo in “Che soldi che fa!“) da Rai3 a Rai1 per 32 puntate in prima serata e altrettante in seconda serata , sta provocando  dure reazioni in tutti gli ambienti politici, oltre che nell’opinione pubblica. Si è ribellato anche Michele Anzaldi, membro della commissione di vigilanza per conto del Pd, che minaccia azioni per far annullare il contratto, e si è ribellato il presidente della stessa commissione, Roberto Fico, che è anche capogruppo del M5s a Montecitorio.  Il quale ha detto: “È uno scandalo, un comportamento vergognoso. Quando era stato preventivato di toccare lo stipendio, Fazio, classico comunista col cuore a sinistra e portafoglio a destra, voleva scappare in un’altra tv. Ora che è arrivato il suo compare Mario Orfeo alla direzione generale della Rai che gli aumenta lo stipendio non vuole più scappare dalla Rai”. Altro attacco arriva da Maurizio Gasparri (Fi): “Alla Rai – dice – manca il pluralismo ma non mancano i soldi. Si gettano quantità enormi di denaro per un contratto principesco. Voglio vedere chi avrebbe dato a Fabio Fazio circa 12 milioni in quattro anni! Siamo passati dai tetti troppo stretti allo sfondamento dei solai, con uno stanziamento vergognoso, indecoroso, immorale, sul quale si discuterà a lungo”.

“Il Parlamento – ha rimarcato il deputato di Ap, Gianni Sammarco – fissa il tetto dei compensi Rai a 240.000 euro e il Cda del servizio pubblico ignora la normativa approvando un compenso da 2,2 mln di euro l’anno, per 4 anni, a Fabio Fazio. Stesso compenso del passato, ma con molte ore di trasmissione in meno e con, in più, una ‘promozione’ del suo programma su Rai1″.

“Battono cassa ai cittadini – ha aggiunto Jonny Crosio, membro della Lega in Vigilanza – per strapagare una star che star non è. Gli 11,2 milioni in quattro anni per 64 serate su 365 giorni gridano vendetta. Soldi presi a sbafo agli italiani, compresi pensionati e disoccupati, ed elargiti con manica extra large al conduttore di sinistra. L’ennesimo affronto etico e sociale di una rete pubblica solo a parole che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la bontà della nostra battaglia, che portiamo avanti da sempre: abolizione totale del balzello Rai. Basta chiedere soldi ai cittadini per arricchire gli amici del palazzo!”.

Contraddittoria la difesa d’ufficio di Salvatore Margiotta, membro della Direzione del Pd. Prima dice: “Facile gridare allo scandalo sulla vicenda del contratto Rai-Fazio: facile perché quando si liscia il pelo alla pubblica opinione l’applauso lo si prende sempre. E anche perché Fazio, con alcune interviste critiche con la Rai e non solo, ha di fatto avuto il medesimo comportamento di quei calciatori che alimentano le voci sul trasferimento ad altra squadra fino a che non gli venga ritoccato l’ingaggio”. Poi però aggiunge: “Lungi da me difendere Fazio – simile a Icardi, e ho detto tutto -. Difendo invece un principio, da me sempre sostenuto, da ultimo lunedì in Vigilanza: per pochi, pochissimi artisti, è giusto fare eccezione a un tetto compensi che in alcuni casi è assolutamente improponibile. Ciò al duplice scopo di non indebolire il servizio pubblico, e non renderlo poco competitivo rispetto alla concorrenza dei gruppi privati, e di soddisfare l’esigenza del pubblico: cioè proprio dei cittadini che pagano il canone e pretendono programmi di alta qualità, di Serie A”. “Quindi, sospendo il giudizio: Orfeo e il Cda hanno ritenuto che Fazio debba rientrare in queste poche eccezioni. Se ne assumono la responsabilità e, a risultato chiaro, sarà giusto giudicare: non preventivamente. Per Icardi e l’Inter non è andata bene, speriamo – conclude Margiotta – che per Fazio e Raiuno vada diversamente”.

Ricordiamo che il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato nella seduta di ieri, dedicata prevalentemente allo schema dei palinsesti autunnali 2017, anche la proposta di contratto per Fabio Fazio, con l’astensione del consigliere Giancarlo Mazzuca e l’assenza del consigliere Carlo Freccero, che ha lasciato la seduta prima del voto.

La presidente Monica Maggioni ha così motivato il suo sostegno al contratto di Fazio: “Lo sforzo fatto per non perdere il valore e la capacità di racconto di Fabio Fazio è direttamente connesso alla volontà di garantire un futuro all’azienda tenendola ancorata al mercato”. Con questa motivazione tanti altri personaggi avanzeranno pretese di compensi milionari e magari sono gli stessi che fanno la morale ai politici e ai cittadini affacciandosi al televisore. Povera Rai!

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