7GIORNI IN SENATO (n. 65)/ Due temi in primo piano: i “Viaggi della memoria” e le sorti della Banca Popolare di Bari. Poi le risposte del presidente Conte nel question time a varie interrogazioni

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Mercoledì 5 febbraio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 10:00 la Conferenza dei Capigruppo che ha approvato all’unanimità integrazioni al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 27 febbraio. La settimana in corso prevede la discussione del decreto-legge sul sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno; giovedì 6 febbraio, dopo la votazione per l’elezione di un senatore segretario, alle ore 15 si svolgerà il Premier question time. Nella settimana dall’11 al 13 febbraio saranno discussi il documento IV- bis, n. 2, definito dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari (mercoledì mattina) e, ove concluso l’esame in Commissione, i decreti-legge sulle intercettazioni e sull’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca. Martedì 18 si terrà la votazione a scrutinio segreto mediante schede per l’elezione di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali e di due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni mentre nella settimana dal 25 al 27 febbraio sarà discusso il decreto-legge di proroga dei termini. Nelle sedute di giovedì 13, 20 e 27 febbraio sono previsti il sindacato ispettivo e il question time.

L’Assemblea ha discusso e approvato mozioni sui “viaggi della memoria”. Le mozioni nn. 208, 211 e 212, illustrate rispettivamente dai senatori Daisy Pirovano (L-SP) Mallegni (FIBP) e Valeria Fedeli (PD), impegnano il Governo a promuovere iniziative per tenere vivi la consapevolezza e il ricordo della Shoah al fine di prevenire e contrastare i fenomeni di antisemitismo, anche attraverso l’erogazione di adeguati contributi economici che promuovano l’esperienza formativa dei “viaggi della memoria” nei campi di sterminio nazisti. La mozione della maggioranza impegna inoltre l’Esecutivo: a elaborare e aggiornare, di concerto con la coordinatrice per la lotta contro l’antisemitismo e con le società scientifiche degli storici, linee guida per le scuole di ogni ordine e grado e le università sui contenuti e i percorsi educativi specificamente dedicati all’antisemitismo e alla memoria della Shoah; ad adottare le iniziative necessarie affinché le università, nell’esercizio della loro autonomia, inseriscano – tra gli altri – anche la lotta all’antisemitismo negli obiettivi della cosiddetta terza missione.

Alla conseguente discussione generale hanno preso parte i senatori Vanna Iori, Rampi (PD), Quagliariello, Gasparri, Saccone (FIBP), Elvira Evangelista, Michela Montevecchi (M5S), Laura Garavini (IV) e Romeo (L-SP). PD, IV e M5S hanno espresso forte preoccupazione per il rapporto Eurispes secondo cui oltre il 15 per cento degli italiani nega la Shoah mentre il 16 per cento la minimizza. Gasparri ha sollecitato l’istituzione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza stigmatizzando i pericolosi distinguo tra Shoah e foibe.  Romeo ha auspicato un voto favorevole su tutte le mozioni in nome di una battaglia trasversale contro ogni forma di atrocità e istigazione all’odio. Il sottosegretario all’Istruzione De Cristofaro, condividendo i contenuti di fondo, ha accolto tutte le mozioni, previa riformulazione dei testi. Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i senatori Julia Unterberger (Aut), Donatella Conzatti (IV), Loredana De Petris (LeU), De Bertoldi (FdI), Monica Cirinnà (PD), Erika Rivolta (L-SP), Moles (FIBP) e Alessandra Maiorino (M5S). L’Assemblea ha approvato il doc. XXII, n. 9-bis, recante Proroga del termine di cui all’articolo 1, comma 2, della deliberazione del 16 ottobre 2018, recante “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere”.

Dopo la relazione della senatrice Maiorino (M5S), hanno svolto dichiarazione di voto favorevole  Julia Unterberger (Aut), Laforgia (Misto-LeU), Nadia Ginetti (IV-PSI), Isabella Rauti (FdI), Roberta Pinotti (Pd), Marzia Casolati (L-SP), Maria Rizzotti (FI) e Cinzia Leone (M5S). L’Assemblea ha approvato il ddl n. 1171, Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Minamata sul mercurio, con Allegati, fatta a Kumamoto il 10 ottobre 2013. Il testo passa alla Camera.

Giovedì 6 l’Aula si è riunita alle ore 9:35 e aprendo la seduta la presidente di turno Taverna ha espresso la vicinanza del Senato ai familiari delle vittime dell’incidente ferroviario occorso questa mattina su una linea di alta velocità. L’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1672, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 dicembre 2019, n. 142, recante misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice sen. Bottici (M5S) ha illustrato il contenuto delle misure che si inquadrano nell’azione di rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB).

L’articolo 1 prevede l’assegnazione all’Agenzia Nazionale per l’attrazione investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (InviItalia) di contributi in conto capitale fino all’importo complessivo massimo di 900 milioni di euro per l’anno 2020. Tali finanziamenti dovranno essere impiegati per aumentare il capitale della Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A. (MCC). Lo scopo dell’operazione è la promozione, secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, dello sviluppo di attività finanziarie e di investimento nel Mezzogiorno, anche a sostegno delle imprese e dell’occupazione, da realizzarsi con operazioni finanziarie, anche mediante il ricorso all’acquisizione di partecipazioni al capitale di banche e società finanziarie.

Si prevede inoltre la possibilità di scindere lo stesso Istituto e costituire una nuova società, a cui assegnare le menzionate attività e partecipazioni acquisite da banche e società finanziarie. Le azioni rappresentative dell’intero capitale sociale della società così costituita saranno attribuite, senza corrispettivo, al MEF. Nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati è stato previsto che la Banca del Mezzogiorno, ovvero la nuova società, riferisca su base quadrimestrale alle Commissioni competenti per materia di Camera e Senato sull’andamento delle operazioni finanziarie effettuate, anche con riferimento ai profili finanziari, e sugli andamenti dei livelli occupazionali, e presenti alle Camere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, a partire dal 2021, una relazione annuale sulle operazioni finanziarie realizzate nel corso dell’anno precedente. Al momento dell’eventuale costituzione della società, il Ministero dell’Economia e delle Finanze riferisce al Parlamento sulle scelte operate, le azioni conseguenti e i programmi previsti. L’articolo 1 esclude inoltre l’applicazione a tale nuova società del Testo unico sulle società a partecipazione pubblica e prevede che la nomina del relativo consiglio di amministrazione sia affidata al MEF, di concerto con il ministro dello Sviluppo Economico.

Sempre nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati è stato specificato che resta ferma la disciplina in materia di requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia prevista dal Testo unico bancario per gli amministratori. Infine, l’articolo esenta da ogni imposta tutti gli atti e le operazioni e consente di riversare le risorse stanziate per l’intervento e non effettivamente utilizzate al bilancio dello Stato, con successiva riassegnazione al capitolo di spesa di provenienza. L’articolo 2 prevede che all’onere derivante dalle operazioni suddette, si provveda mediante corrispondente utilizzo delle risorse destinate alla partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali e autorizza il MEF ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio. La sen. Faggi (L-SP) ha avanzato una questione pregiudiziale, rilevando la non corrispondenza tra titolo e contenuto del provvedimento e argomentando che l’istituzione di una Banca per il Mezzogiorno non può avvenire tramite un decreto-legge.

Contro la pregiudiziale di costituzionalità sono intervenuti i sen. D’Alfonso (PD) e Fenu (M5S). Respinta la questione pregiudiziale, è iniziata la discussione generale. Vi hanno partecipato i sen. Grassi, Antonella Faggi (L-SP), Damiani, Pichetto Fratin (FI), Marino (IV-PSI), Zaffini (FdI), Assuntela Messina (PD), Pesco (M5S). Secondo la Lega le risorse stanziate sono insufficienti a salvare la Banca Popolare di Bari e a sostenere le attività imprenditoriali del Mezzogiorno. Il provvedimento mira a tutelare gli amministratori della banca anziché a ristorare i risparmiatori e non garantisce un’allocazione efficiente delle risorse. Favorevole a un intervento statale a sostegno della stabilità degli istituti finanziari, che nei Paesi europei è molto più consistente che in Italia, Forza Italia auspica una strategia di rilancio che preveda anche l’aggregazione delle popolari, superando la logica di un intervento meramente assistenziale. Anche FdI ritiene necessario un intervento pubblico di sistema per gli istituti finanziari. I Gruppi di maggioranza hanno sottolineato che il provvedimento risponde a due finalità: garantire credito all’economia meridionale, mettere in sicurezza la popolare di Bari. Il sottosegretario per l’Economia e Finanze Baretta ha ricordato che nelle diverse crisi bancarie degli ultimi anni non è mai stato applicato il bail-in. L’intervento specifico per la Banca Popolare di Bari è affiancato da una misura di più ampio respiro per rafforzare il sistema creditizio del Mezzogiorno; un emendamento parlamentare prevede un attento monitoraggio.  Nelle dichiarazioni di voto favorevoli, il sen. Steger (Aut) ha ricordato che la gestione truffaldina della banca barese ripropone il tema della vigilanza degli istituti di credito; il sen. Marino (IV-PSI) ha sottolineato il diverso clima politico dell’intervento rispetto alla scorsa legislatura; secondo il sen. Errani (Misto-LeU) l’istituzione di una banca del Mezzogiorno è un’opportunità per programmare la gestione dei fondi e superare logiche clientelari; il sen. D’Alfonso (PD) ha evidenziato tre aspetti: l’intervento a condizioni di mercato, i requisiti degli amministratori, l’obbligo di riferire sugli effetti occupazionali; secondo il sen. Dell’Olio (M5S) il provvedimento segna una significativa discontinuità con i precedenti salvataggi e occorre rivedere la disciplina europea sugli aiuti di Stato. Il sen. Bagnai (L-SP), dopo aver ricordato che in Germania le banche private, gli istituti di credito cooperativo e le banche di sviluppo regionale sono affiancati da banche pubbliche, ha espresso sfiducia nell’intervento a condizioni di mercato che si limita a rinviare il problema, scaricandone i costi sulle generazioni future; è necessario riaffermare il ruolo pubblico nel settore del credito e riformare il sistema della vigilanza. Il sen. Perosino (FI) ha annunciato un voto favorevole in continuità con i precedenti interventi di salvataggio delle banche in difficoltà. Il sen. De Bertoldi (FdI) ha annunciato l’astensione: il default della Popolare di Bari va evitato, il decreto è però l’ennesima misura tampone; sarebbe necessario riformare la vigilanza, tutelare le banche del territorio, separare le banche commerciali da quelle d’investimento.

Alle ore 15 si sono svolte interrogazioni a risposta immediata con il Presidente del Consiglio.

La n.3-01348, illustrata dalla sen. Unterberger (Aut), sull’emergenza che coinvolge il corridoio autostradale del Brennero: in attesa della pronuncia della Commissione europea sulle misure restrittive adottate, che violano la libera circolazione, il Governo ha avviato contatti con il Governo austriaco.

La n. 3-01352, illustrata dal sen. Faraone (IV-PSI), sul reddito di cittadinanza e sulle misure del Governo per favorire l’occupazione: il reddito di cittadinanza è una misura complessa che richiede un tempo congruo per la valutazione d’efficacia sia come misura di contrasto alla povertà sia come misura di reinserimento sociale. In ogni caso, trattandosi di una misura di giustizia sociale, non può essere valutata esclusivamente in base al numero di beneficiari che hanno trovato occupazione.

La n. 3-01353, illustrata dal sen. La Russa (FdI), sulla candidatura, per il Pd, del ministro dell’Economia e delle Finanze, Gualtieri, alle prossime elezioni suppletive per la Camera dei deputati: le elezioni suppletive sono necessarie per sostituire l’onorevole Gentiloni (nominato Commissario europeo)e le ineleggibilità sono tassativamente previste dall’ordinamento. Per quanto riguarda la par condicio in campagna elettorale, la legge affida ad Agicom il compito di garantire una corretta informazione. Il sen. La Russa si è dichiarato insoddisfatto.

La n. 3-01347, illustrata dalla sen. De Petris (Misto-LeU), sulle misure europee per favorire gli investimenti pubblici nell’ambito del Green New Deal: il Governo sta valutando la possibilità di utilizzare il fondo europeo per il polo di Taranto; è stata avviata una procedura di consultazione pubblica che produrrà entro il 2020 una riflessione della Commissione europea sulla governance economica europea, sarà quella l’occasione per una revisione del Patto di stabilità e crescita in senso più favorevole agli investimenti verdi.

La n. 3-01350, illustrata dal sen. Verducci (PD), su iniziative di potenziamento della ricerca scientifica in Italia: appena insediato il Governo ha introdotto nella legge di bilancio nuove risorse per il diritto allo studio e l’ampliamento del numero dei contratti dei medici specialistici; è stato poi istituito uno specifico Ministero e previsto un piano di assunzioni di 2000 ricercatori l’anno per cinque anni.

La n. 3-01349, illustrata dal sen. Bagnai (L-SP), sull’accesso ai documenti relativi ai lavori dell’eurogruppo e dei vertici euro: i lavori dell’eurogruppo sono riservati, trattandosi di incontri informali, sebbene sia stata avviata una revisione per bilanciare riservatezza e informazione. Proseguono i lavori per Edis e il rafforzamento dell’unione bancaria secondo una logica di pacchetto, il che rappresenta un successo. Il sen. Bagnai si è dichiarato insoddisfatto.

La n. 3-01351, illustrata dal sen. Fantetti (FI), sugli impatti negativi dei nuovi dazi statunitensi sul settore agroalimentare: sebbene l’Italia sia il Paese europeo meno colpito dai dazi statunitensi, comparti d’eccellenza hanno subito danni e il Governo ha assunto iniziative politiche e diplomatiche per rimuovere ostacoli agli scambi.

La seduta è terminata alle ore 16:30. L’Aula si riunirà di nuovo martedì 11 febbraio alle ore 16:30.

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