Mercoledì 25 novembre . L‘Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 la Conferenza dei capigruppo ha approvato il calendario dei lavori: domani sono previste interrogazioni a risposta immediata con i ministri della Difesa, dell’Istruzione e degli Affari Europei, e la votazione, alle ore 13, della relazione sullo scostamento dall’obiettivo di bilancio di medio periodo; la settimana dal 30 novembre al 4 dicembre sarà dedicata prevalentemente ai lavori delle Commissioni, in particolare sul decreto ristori. Mercoledì 2 dicembre il ministro della Salute renderà comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria. L’informativa del ministro dell’Economia sulla riforma del MES, in vista della riunione dell’Eurogruppo del 30 novembre, sarà resa in Commissione.
I senatori Romeo (L-SP), Malan (FI) e La Pietra (FdI) hanno chiesto che il ministro dell’Economia riferisca in Aula sulla riforma del Mes (tema rilevante che fa registrare posizioni diverse sia nella maggioranza sia nell’opposizione). Le proposte di modifica del calendario sono state respinte.
Dopo un dibattito sulle dichiarazioni rese dal senatore Morra, presidente della Commissione antimafia, sulla Regione Calabria, l’Assemblea ha approvato all’unanimità il ddl. 1762, Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere. Il testo passa alla Camera dei deputati. La relatrice, senatrice De Petris (Misto-LeU), premesso che la violenza di genere è aumentata con la diffusione della pandemia, ha riferito sul testo elaborato in sede redigente dalla Commissione.
L’articolo 1 individua la finalità dell’intervento: garantire un flusso informativo adeguato sulla violenza contro le donne, al fine di progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto e assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno. L’articolo 2 prevede obblighi generali di rilevazione, imponendo a tutti i soggetti pubblici e privati che partecipino all’informazione statistica ufficiale, di elaborare e diffondere i dati relativi alle persone disaggregati in base al genere. L’articolo 3 dispone che l’attuazione di tale rilevazione sia oggetto della relazione annuale al Parlamento trasmessa dal Presidente del Consiglio, circa l’attività dell’ISTAT, e che tale Istituto e il Sistema statistico nazionale (SISTAN) sono chiamati a realizzare, con cadenza triennale, un’indagine campionaria interamente dedicata al fenomeno, volta a produrre stime anche sulla parte sommersa dei diversi tipi di violenza (fisica, sessuale, psicologica, economica e stalking). L’articolo 4 prevede puntuali obblighi di rilevazione con riguardo alle strutture sanitarie pubbliche e in particolare alle unità operative di pronto soccorso. L’articolo 5 impone al Ministero dell’interno e a quello della giustizia di introdurre nei rispettivi sistemi informativi, fra le altre, l’informazione sulla relazione tra la vittima e l’autore del reato, al fine di monitorare adeguatamente la violenza da parte dei partners. L’articolo 6 interviene sulle rilevazioni statistiche del Ministero della giustizia, prevedendo, fra l’altro, l’inserimento nel registro delle notizie di reato, di cui all’articolo 335 del codice di procedura penale, dei dati relativi alla relazione autore-vittima del reato e di quelli relativi all’età e al genere degli autori e delle vittime. L’articolo 7 prevede che l’ISTAT e il SISTAN assicurino la realizzazione, con cadenza biennale, di indagini sui centri anti-violenza e sulle case rifugio accreditati, evidenziando le caratteristiche dell’utenza, la tipologia di violenza subita e il numero e le tipologie di assistenza fornita. Il ddl è corredato, infine, da un allegato recante un questionario analitico e puntuale, finalizzato a una omogenea rilevazione dei dati.
Dopo l’approvazione dei singoli articoli, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i senatori Alessandrina Lonardo (Misto), Julia Unterberger (Aut), Donatella Conzatti (IV-PSI), Isabella Rauti (FdI), Laforgia (Misto-LeU), Valeria Valente (PD), Maria Rizzotti (FI), Marzia Casolati (L-SP), Cinzia Leone (M5S). (La seduta è terminata alle ore 18:30).
Giovedì 26 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 l’Assemblea ha completato il primo punto all’ordine del giorno, lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. Il ministro della Difesa, Guerini, ha risposto all’interrogazione 3-02132, illustrata dal sen. Faraone (IV-PSI) sul coinvolgimento dell’esercito nella distribuzione e somministrazione dei vaccini contro il Covid-19: il personale militare è impegnato nella gestione dell’emergenza; posto che la distribuzione e la somministrazione dei vaccini è in capo al Ministro della salute e al commissario straordinario Arcuri, il comando operativo interforze della difesa è pronto a intervenire. Il ministro della Difesa ha poi risposto all’interrogazione 3-02130, illustrata dalla sen. Rauti (FdI), sulle politiche di difesa in materia di sicurezza cibernetica: il Dicastero è dotato di un apparato di cybersicurezza per tutti gli assetti strategici, per i quali sono stati effettuati investimenti significativi nell’ambito dell’Alleanza atlantica e della UE. L’interrogante ritiene insufficienti i finanziamenti nel documento programmatico della difesa ed è preoccupata per lo stralcio dal bilancio pluriennale della norma sull’Istituto di sicurezza cibernetica. Il ministro della Difesa ha risposto, infine, all’interrogazione 3-02134, illustrata dal sen. Gasparri (FI), sul sostegno alla sanità militare e al personale della difesa: fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria le Forze armate hanno fornito supporto logistico, messo a disposizione personale sanitario e strutture. Il presidente del Consiglio ha assicurato disponibilità a rivedere gli stanziamenti nella legge di bilancio. L’interrogante ha annunciato emendamenti alla legge di bilancio per destinare maggiori risorse alle Forze armate.
Il ministro dell’Istruzione, Azzolina, ha risposto all’interrogazione 3-02127, illustrata dal sen. Laniece (Aut), sul reclutamento del personale educativo dei convitti: premesso che i concorsi per il reclutamento del personale educativo dei convitti sono indetti dalla Regione Valle d’Aosta, il ministro ha assicurato collaborazione. Il ministro dell’Istruzione ha poi risposto all’interrogazione 3-02131, illustrata dal sen. Pittoni (L-SP), sui fondi destinati alle scuole paritarie; la collaborazione tra scuole pubbliche e paritarie è una realtà, i patti di comunità sono stati già stipulati; il decreto rilancio ha assegnato fondi alle scuole paritarie, la legge di bilancio ha previsto 60 milioni per il sistema scolastico integrato, la detrazione per gli asili nifo esiste nella misura del 19 per cento. In replica la sen. Saponara (L-SP) ha imputato al ministro una visione centralista che previlegia le scuole pubbliche. Il ministro dell’Istruzione ha risposto, infine, all’interrogazione 3-02129, illustrata dalla sen. Granato (M5S), sugli interventi per garantire la funzionalità delle scuole: il Governo ha investito 7 miliardi sulla scuola, la legge di bilancio, all’esame della Camera, contiene misure significative per il potenziamento dell’offerta formativa, tra cui il piano per l’assunzione di 25.000docenti di sostegno e la stabilizzazione degli LSU e degli assistenti tecnici.
Il ministro per gli Affari europei, Amendola, rispondendo all’interrogazione 3-02133, illustrata dal sen. Stefano (PD), sul negoziato relativo al bilancio pluriennale dell’Unione europea, ha condiviso l’allarme per il veto di Ungheria e Polonia che blocca l’attuazione del pacchetto di finanziamenti (recovery fund) deciso il 21 luglio scorso. Il Governo italiano, d’intesa con la Presidenza tedesca, ritiene che la clausola del rispetto dello Stato di diritto, contestata da Ungheria e Polonia, non abbia valore ideologico ma discenda dai Trattati. L’Assemblea ha avviato l’esame del documento LVII-bis, n. 3, relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’articolo 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (legge rinforzata di attuazione del principio del pareggio di bilancio, la quale prevede che scostamenti temporanei del saldo di bilancio strutturale dall’obiettivo di medio periodo siano consentiti in caso di eventi eccezionali, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti).
Il relatore, sen. Comincini (IV-PSI), ha ricordato che la relazione governativa è stata preceduta da quattro autorizzazioni allo scostamento dal piano di rientro nell’anno in corso per fronteggiare la crisi economico-sanitaria da COVID-19. L’aggravamento della situazione sanitaria, derivante dalla seconda ondata di contagi, rende necessario adeguare le misure di sostegno e reperire risorse finanziarie aggiuntive. Il Governo, dunque, rivede la stima dell’indebitamento netto tendenziale al 10,4 per cento del PIL e, sentita la Commissione europea, richiede, per il solo anno 2020, l’autorizzazione al ricorso al maggiore indebitamento pari a 5 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare e di 8 miliardi in termini di fabbisogno e di indebitamento netto. Per effetto della nuova richiesta di scostamento (e considerando le precedenti autorizzazioni concesse e gli obiettivi programmatici definiti dalla NADEF 2020) complessivamente il livello massimo del saldo netto da finanziare potrà quindi aumentare, per il 2020, fino a 341 miliardi di euro in termini di competenza e a 389 miliardi in termini di cassa. Il Governo conferma il percorso di rientro verso l’obiettivo di medio termine già indicato nella Nota di aggiornamento del DEF di ottobre scorso, in base al quale si avrebbe un indebitamento netto pari al 7 per cento del PIL nel 2021, 4,7 per cento nel 2022 e 3 per cento nel 2023.
L’Assemblea ha autorizzato il Governo ad un ulteriore scostamento del saldo di bilancio, a conclusione dell’esame del documento LVII-bis, n. 3, relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’articolo 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (legge rinforzata di attuazione del principio del pareggio di bilancio, la quale prevede che scostamenti temporanei del saldo di bilancio strutturale dall’obiettivo di medio periodosiano consentiti in caso di eventi eccezionali, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti).
Il relatore, sen. Comincini (IV-PSI), ha ricordato che la relazione governativa è stata preceduta da quattro autorizzazioni allo scostamento dal piano di rientro nell’anno in corso per fronteggiare la crisi economico-sanitaria da COVID-19. L’aggravamento della situazione sanitaria, derivante dalla seconda ondata di contagi, rende necessario adeguare le misure di sostegno e reperire risorse finanziarie aggiuntive. Il Governo, dunque, rivede la stima dell’indebitamento netto tendenziale al 10,4 per cento del PIL e, sentita la Commissione europea, richiede, per il solo anno 2020, l’autorizzazione al ricorso al maggiore indebitamento pari a 5 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare e di 8 miliardi in termini di fabbisogno e di indebitamento netto. Per effetto della nuova richiesta di scostamento (e considerando le precedenti autorizzazioni concesse e gli obiettivi programmatici definiti dalla NADEF 2020), il livello massimo del saldo netto da finanziare potrà complessivamente aumentare, nel 2020, fino a 341 miliardi di euro in termini di competenza e a 389 miliardi in termini di cassa. Il Governo conferma il percorso di rientro verso l’obiettivo di medio termine già indicato nella Nota di aggiornamento del DEF di ottobre scorso, in base al quale si avrebbe un indebitamento netto pari al 7 per cento del PIL nel 2021, 4,7 per cento nel 2022 e 3 per cento nel 2023.
Alla discussione hanno partecipato i sen. Lanzi, Crucioli, Michela Montevecchi (M5S); Cangini, Romani, Saccone, Damiani (FI); De Bertoldi (FdI); Roberta Ferrero, Tosato (L-SP); Richetti (Misto) e Manca (PD). L’opposizione ha chiesto al Governo di impiegare le maggiori risorse reperite per ridurre le aliquote su IVA e IRAP, per sospendere i versamenti contributivi dei lavoratori autonomi e per adeguare le pensioni all’inflazione nel rispetto della sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 2015. Ha sollecitato inoltre un meccanismo perequativo basato sul rimborso dei costi fissi, anziché sui codici Ateco, e un ristoro per quanti non ne hanno beneficiato.
In replica il vice ministro dell’Economia e Finanze, Misiani, ha espresso apprezzamento per la risposta del Parlamento e la comune condivisione di responsabilità; ha convenuto sulla necessità di sostenere in modo particolare i lavoratori autonomi e di destinare risorse alla riduzione dei versamenti fiscali; ha invitato infine l’opposizione a ritirare la proposta di risoluzione e a convergere su quella di maggioranza. L’opposizione ha mantenuto i testi presentati.
Con diversi accenti e motivazioni, hanno svolto dichiarazione di voto a favore dello scostamento i sen. Steger (Aut), Laura Garavini (IV-PSI), Urso (FdI), Errani (Misto-LeU), Nannicini (PD), Pichetto Fratin (FI), Bagnai (LS-P), Domenica Castellone (M5S).
In dissenso dal Gruppo sono intervenuti i sen. Paragone e Richetti (Misto). Con 278 si, 4 no e 4 astenuti, l’Aula, a conclusione dell’esame del Doc. LVII-bis n. 3, recante la Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’articolo 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, con ulteriore aggiornamento del piano di rientro verso l’obiettivo di medio termine, in relazione alle ulteriori misure governative per contrastare gli effetti del protrarsi della pandemia, ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza e respinto quella di minoranza.
(La seduta è terminata alle ore 16:30).
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