7GIORNI IN SENATO (n. 56)/ Riorganizzazione dei ministeri, carriere delle Forze Armate e Sicurezza cibernetica. L’informativa di Patuanelli sulla vicenda ex ILVA

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 6 novembre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 In apertura di seduta la sen. Faggi (L-SP) ha richiamato la vicenda che ha portato al fermo di Antonello Nicosia, collaboratore parlamentare di Giusy Occhionero, deputata di Italia Viva, accusato di associazione mafiosa. Sul tema sono intervenuti i sen. Faraone (IV-PSI), Mirabelli (PD), Giarrusso e Morra (M5S). L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1493, Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, recante disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

La relatrice, senatrice Mantovani (M5S), ha illustrato il decreto-legge che si compone di otto articoli. L’articolo 1 trasferisce nuovamente al MIBAC le funzioni in materia di turismo attualmente esercitate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. In particolare, sono trasferite le risorse umane, strumentali e finanziarie destinate all’esercizio delle funzioni oggetto del trasferimento, fatta eccezione per quelle relative alla Direzione generale per la valorizzazione dei territori e delle foreste non riferite ad attività di sviluppo, promozione e valorizzazione del turismo. Durante l’esame in Commissione sono stati approvati alcuni emendamenti che istituiscono ulteriori 25 posti di dirigente non generale, autorizzano il Ministero ad avvalersi di ALES SPA per lo svolgimento delle attività di accoglienza e vigilanza nei musei, nei parchi archeologici statali nonché negli altri istituti e luoghi di cultura e, nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali, riconoscono risorse aggiuntive per i lavoratori coinvolti in specifici progetti locali presso gli istituti e i musei dotati di autonomia speciale. Conseguentemente, sono rideterminate le dotazioni organiche dirigenziali dei due Ministeri. L’articolo 2 dispone il trasferimento al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) delle funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l’estero e di sviluppo dell’internazionalizzazione del sistema Paese. Le risorse umane, strumentali e finanziarie della Direzione generale per il commercio internazionale del MISE sono trasferite al MAECI a decorrere dal 1° gennaio 2020. Seguono alcune modifiche al decreto legislativo n. 300 del 1999 volte ad integrare le attribuzioni del Ministero degli affari esteri nonché a sopprimere alcune competenze del Ministero dello sviluppo economico. Ulteriori disposizioni intervengono sulla disciplina dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE Agenzia), sul Piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia, di cui all’articolo 30 del decreto-legge n. 133 del 2014 e sul trasferimento al MAECI delle funzioni concernenti i rapporti con la Società SIMEST e l’esercizio delle relative funzioni di vigilanza e indirizzo. La Commissione ha approvato un emendamento che prevede il sostegno a micro e piccole imprese per la partecipazione a bandi europei e internazionali. L’articolo 3 provvede alla rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate. Si dispone, inoltre, lo stanziamento di risorse aggiuntive per il pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale delle Forze armate impegnato nell’operazione “Strade sicure”, per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2019. L’articolo 4 istituisce, fino al 31 dicembre 2020, la struttura tecnica per il controllo interno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di potenziare i controlli di regolarità amministrativa e contabile e di controllo di gestione. Sono definite le funzioni e la dotazione organica della struttura, nonché la relativa copertura finanziaria. L’articolo 5 novella l’articolo 37 del decreto legislativo n. 300 del 1999, in materia di organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che, a seguito dell’approvazione di un emendamento in Commissione, diventa Ministero dell’ambiente e della transizione ecologica. L’articolo 6 reca disposizioni in materia di dotazione organica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. L’articolo 7 stabilisce la proroga delle funzioni, limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti, per il Presidente e i componenti del consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni fino all’insediamento del nuovo consiglio, e comunque fino a non oltre il 31 dicembre 2019. L’articolo 8, infine, reca disposizioni sull’entrata in vigore del decreto-legge.

Respinta la questione pregiudiziale di costituzionalità, illustrata dalla senatrice Stefani (L-SP), sulla quale è intervenuto il senatore Collina(PD), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Augussori, Pazzaglini, Pepe, Bergesio, Vallardi (L-SP), Fiammetta Modena, Maria Virginia Tiraboschi, Fantetti, Maria Alessandra Gallone (FI-BP), Patty L’Abbate, Croatti, Rosa Abate, Michela Montevecchi (M5S), Steger (Aut), Grimani (IV-PSI), La Pietra (FdI) e Vanna Iori (PD).

Le opposizioni hanno stigmatizzato il trasferimento delle funzioni in materia di turismo al MIBAC in quanto dettato esclusivamente da giochi di poltrona. Nel merito, anche  Steger ha manifestato perplessità: il turismo è un mercato di massa rivolto a tutte le platee, anche a quelle non interessate a esperienze culturali. Ad avviso di L-SP, FI e FdI un altro grave errore è affidare le strategie della politica commerciale e promozionale con l’estero a un Ministro che non ha le competenze necessarie. In replica la relatrice e la sottosegretaria  Malpezzi hanno ribadito l’impostazione del decreto che lega al Ministero dei beni culturali la competenza del turismo e al Ministero degli esteri la promozione del made in Italy per rendere più efficiente l’azione di Governo. Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.13 (testo 3), 1.15, 1.200, 1.400, 1.0.2 (testo 3), 1.0.10000, 2.1000, 2.20, 3.100, 3.0.1000, 3.0.2000, 4.2000 (testo corretto), 4.100 e 1.0.700 del Governo sul commissario straordinario per le finali di coppa del mondo e dei campionati mondiali di sci alpino. Hanno dichiarato voto finale favorevole  Loredana De Petris (Misto-LeU), Valeria Sudano (IV-PSI), Parrini (PD) e Garruti (M5S). Hanno annunciato voto contrario i sen. Urso (FdI), Centinaio (L-SP) e Pagano (FI).

Con 139 voti favorevoli, 104 contrari e 6 astensioni, l’Assemblea ha approvato, con modifiche, il ddl di conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104 sul riordino dei ministeri, la revisione dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate e le funzioni dell’AGCOM (A.S. 1493).

Il provvedimento passa all’esame di Montecitorio.

Nel corso della seduta il presidente di turno, Calderoli, ha reso comunicazioni sul ddl n.1586, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, ai sensi dell’articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento, con le quali si è ufficialmente aperta la sessione di bilancio. Il testo verrà assegnato alla Commissione Bilancio in sede referente; le altre Commissioni, in sede consultiva, dovranno trasmettere i propri rapporti alla 5a Commissione entro martedì 12 novembre. La seduta è terminata alle ore 18:30.

Giovedì 7 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore9:30 l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1570, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, già approvato dalla Camera dei deputati.

L’articolo 1 istituisce il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, al fine di assicurare la sicurezza di reti, sistemi informativi e servizi informatici necessari allo svolgimento di funzioni o alla prestazione di servizi, dalla cui discontinuità possa derivare un pregiudizio alla sicurezza nazionale. È demandata a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, l’individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dovrà fissare, sulla base di un’analisi del rischio e di un criterio di gradualità che tenga conto delle specificità dei diversi settori di attività, i criteri che i soggetti inclusi nel perimetro dovranno seguire nel compilare l’elenco delle reti, dei sistemi e dei servizi rilevanti ai fini della presente disciplina. Tale elenco dovrà essere aggiornato con cadenza almeno annuale. Si rimette a un regolamento da emanarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la definizione delle procedure, delle modalità e dei termini ai quali devono attenersi le amministrazioni pubbliche, gli enti e gli operatori nazionali, pubblici e privati, inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica che intendano procedere all’affidamento di forniture di beni, sistemi e servizi ICT, destinati a essere impiegati sulle reti, sui sistemi informativi e per l’espletamento dei servizi informatici individuati nell’elenco trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero dello sviluppo economico. Sono inoltre individuati alcuni compiti del Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN), con riferimento all’approvvigionamento di prodotti, processi, servizi di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e associate infrastrutture, qualora destinati a reti, sistemi informativi, sistemi informatici ricompresi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Sono previsti alcuni obblighi per gli operatori dei servizi essenziali, i fornitori di servizi digitali e le imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. L’articolo 2 autorizza il MISE ad assumere a tempo indeterminato, con incremento della vigente dotazione organica nel limite delle unità eccedenti un contingente massimo di 77 unità di personale, nel limite di spesa di euro 3.005.000 annui a decorrere dal 2020, tenuto conto dell’esigenza di disporre di personale in possesso della professionalità necessaria per lo svolgimento delle funzioni del Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN). Anche la Presidenza del Consiglio è autorizzata ad assumere fino a dieci unità di personale non dirigenziale, per lo svolgimento delle funzioni in materia di digitalizzazione. La relativa autorizzazione di spesa è nel limite di 640.000 euro annui, a decorrere dall’anno 2020. Nelle more di tali assunzioni, la Presidenza del Consiglio potrà avvalersi di esperti o di personale di altre amministrazioni pubbliche. Il reclutamento del personale necessario al funzionamento del CVCN e allo svolgimento delle funzioni di digitalizzazione della Presidenza del Consiglio avviene attraverso l’espletamento di uno o più concorsi pubblici. L’articolo 3, modificato dalla Camera dei deputati, detta disposizioni di raccordo tra il decreto e la normativa in materia di esercizio dei poteri speciali governativi sui servizi di comunicazione a banda larga basati sulla tecnologia 5G. L’articolo 4 è stato soppresso nel corso dell’esame presso l’altro ramo del Parlamento in quanto la materia è disciplinata in maniera più capillare all’articolo 4-bis inserito in quella sede e recante modifiche alla disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Viene allungato il termine per l’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo, con contestuale arricchimento dell’informativa resa dalle imprese detentrici degli asset strategici; L’articolo aggiuntivo 4-bis: introduce ulteriori circostanze che il Governo può tenere in considerazione, per l’esercizio dei poteri speciali, nel caso in cui l’acquirente di partecipazioni rilevanti sia un soggetto esterno all’Unione europea; sottopone all’obbligo di notifica anche l’acquisizione, a qualsiasi titolo – in luogo del solo acquisto – di beni o servizi relativi alle reti 5G, quando posti in essere con soggetti esterni all’Unione europea; consente di aggiornare i regolamenti che individuano gli attivi di rilevanza strategica tramite decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, in luogo di decreti del Presidente della Repubblica, anche in deroga alle procedure richieste dalla legge n. 400 del 1988; viene semplificata la procedura per l’espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti; disciplina la notifica riguardante delibere, atti e operazioni relativi a specifici asset di rilevanza strategica per l’interesse nazionale nei settori dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, in presenza di condizioni particolari relative alla provenienza dell’acquirente ovvero agli effetti delle operazioni compiute. L’articolo 5 dispone circa alcune attribuzioni emergenziali in capo alla Presidenza del Consiglio, in caso di rischio grave e imminente per la sicurezza nazionale. In particolare, prevede che il Presidente del Consiglio – su deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) – possa disporre la disattivazione, totale o parziale, di uno o più apparati o prodotti impiegati nelle reti, nei sistemi o per l’espletamento dei servizi interessati. Come specificato con una modifica introdotta presso la Camera dei deputati, entro 30 giorni il Presidente del Consiglio è tenuto a informare il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica delle misure disposte. Infine, l’articolo 6 reca la copertura finanziaria e l’articolo 7 dispone in ordine all’entrata in vigore del provvedimento.

Alla discussione generale hanno preso parte i senatori Aimi, Paola Binetti, Fantetti, Virginia Tiraboschi (FI), Urso (FdI), Stefani (L-SP), D’Alfonso (PD). Dopo la replica della relatrice, sen. Mantovani (M5S, sono stati approvati gli emendamenti 1.700 del Governo, 1.700/5 a prima firma della sen. De Petris (Misto-LeU) identico al 1.700/6 a prima firma del senatore Augussori (L-SP), 4-bis.600 della relatrice. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Grimani (IV-PSI), Collina (PD), Garruti; hanno annunciato l’astensione i sen. Petrenga (FdI), Augussori (L-SP), Pagano (FI). L’Assemblea ha commemorato il ventennale della caduta del muro di Berlino con gli interventi dei sen. La Russa (FdI), Casini (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Nencini (IV-PSI), Pittella (PD), Vescovi (L-SP), Laura Granato (M5S).

Alle ore 15 sono state svolte interrogazioni a risposta immediata. Il Ministro dell’ambiente Costa ha risposto all’interrogazione n. 1218, illustrata dal sen. Steger (Aut), sul recepimento della normativa europea in materia di gas fluorurati, assicurando che il Governo ha provveduto alla semplificazione di alcuni adempimenti. Il Ministro dell’ambiente ha risposto all’interrogazione n. 1222, illustrata dal sen. Arrigoni (L-SP), sulle iniziative per favorire il riciclo dei materiali plastici, convenendo sull’opportunità di agevolazioni e incentivazioni e richiamando le quattro direttive del pacchetto rifiuti. Il Ministro dell’ambiente ha risposto all’interrogazione n. 1217, illustrata dalla sen. Tiraboschi (FI), sugli investimenti per sostenere un’efficace strategia di trattamento dei rifiuti, ricordando i bandi per le nuove tecnologie e le competenze regionali sull’impiantistica. Il Ministro dell’ambiente ha risposto infine all’interrogazione n. 1219, illustrata dalla sen. L’Abbate (M5S), sulla qualità dell’aria nella città di Monopoli (Bari). Il Ministro per i beni culturali Franceschini ha risposto all’interrogazione 1221, illustrata dal sen. Iannone (FdI), su alcune incongruenze emerse relativamente al ritrovamento dei bronzi di Riace. Ha poi risposto all’interrogazione n. 1220, illustrata dalla sen. Iori (PD) sulle erogazioni liberali per la cultura e il patrimonio artistico italiano. Il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Bonetti ha risposto all’interrogazione n. 1223, illustrata dalla sen. Conzatti (IV-PSI), sull’attuazione del piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne.

LA VICENDA EX ILVA DI TARANTO

Il ministro dello sviluppo economico, Patuanelli, nel rendere un’informativa sulla situazione dell’azienda ex Ilva di Taranto, ha ricostruito la vicenda a partire dal 2012 quando la magistratura dispose il sequestro per gravi violazioni ambientali e il Governo dichiarò lo stabilimento di interesse nazionale e nominò commissari straordinari per la continuità produttiva e commerciale. Alla cessione dei complessi aziendali seguiva una procedura di gara, con interventi della Commissione europea, nella quale Arcelor Mittal risultò prima classificata in base al solo parametro del prezzo d’acquisto, non per il piano industriale.

Rispetto alle richieste di modifica del piano ambientale, il ministro ha ricostruito la successione di norme in materia di immunità penale, ricordando che Arcelor Mittal ne chiedeva un prolungamento fino al 2023 mantenendo irrevocabile e incondizionata l’offerta. Con lettera del 4 novembre Arcelor Mittal ha notificato la volontà di esercitare il diritto di recesso dal contratto a seguito della soppressione dello scudo penale nel decreto sulle crisi aziendali, ma il diritto di recesso è limitato a modifiche del piano ambientale che impediscano tecnicamente la realizzazione del piano industriale. Dopo aver fornito notizie sulle prescrizioni relative all’altoforno n. 2, il ministro ha ribadito l’impegno a sbloccare fondi e ha evidenziato la centralità della produzione siderurgica per l’economia nazionale.

Nell’incontro di ieri il Governo ha chiesto a Arcelor Mittal di mantenere gli impegni assunti con il contratto d’affitto sottoscritto il 1° novembre 2018. Hanno quindi preso la parola i senatori Paola Nugnes (Misto-LeU), Marti (L-SP), Lanzi (M5S), Bressa (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Parente (IV), Urso (FdI), Stefano (PD), Pepe (L-SP), Damiani (FI) e Paragone (M5S).

Con diversi accenti i senatori di maggioranza hanno evidenziato che l’eliminazione dello scudo penale è un pretesto: Arcelor Mittal ha difficoltà industriali e utilizza la leva occupazionale per ricattare lo Stato.

Le opposizioni (arrampicandosi sugli specchi, ndr) hanno rimproverato al Governo di aver offerto un alibi all’azienda e di aver assecondato interessi multinazionali tesi a chiudere la produzione siderurgica italiana. Ed hanno inscenato la “protesta” (foto a lato)

La seduta è terminata alle ore 18:30. L’Aula tornerà a riunirsi martedì 12 novembre alle ore 16:30 con il seguente ordine del giorno: Comunicazioni del Presidente sul calendario dei lavori.

Commenta per primo

Lascia un commento