di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –
Martedì 4 giugno l’Aula si è riunita alle ore 9:30 con il seguente ordine del giorno: Prosecuzione della discussione, avviata con la relazione dei senatori Santillo e Faggi nella seduta del 29 maggio, del ddl di conversione del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (A.S. n. 1248). In apertura di seduta, Patuanelli (M5S), a nome della maggioranza, ha segnalato che l’esame in Commissione bilancio degli emendamenti del Governo e dei subemendamenti al decreto “sblocca cantieri” non si è ancora concluso e permangono alcuni nodi da sciogliere; ha chiesto quindi un rinvio a domani del ddl n. 1248, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.
Marcucci (PD) e Malan (FI) hanno affermato che l’iter del decreto è minato dalla crisi della maggioranza e hanno chiesto un intervento in Aula del Presidente del Consiglio. Anche Loredana De Petris (Misto-LeU) e Ciriani (FdI) hanno chiesto la parlamentarizzazione della crisi. Il presidente del Senato ha rinviato il provvedimento a domani e ha preannunciato la convocazione della Conferenza dei Capigruppo nel corso della giornata in relazione all’andamento dei lavori della Commissione bilancio. La seduta è terminata alle ore 10:00.
Mercoledì 5 l’Aula si è riunita alle 9,30, l’Assemblea riprende la discussione, avviata con la relazione dei senatori Santillo e Faggi nella seduta del 29 maggio, del ddl di conversione del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (A.S. n. 1248).
In apertura di seduta il presidente ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo, che ha approvato modifiche al calendario corrente. Le dichiarazioni di voto e la votazione finale del decreto sblocca cantieri avranno luogo domani. Seguirà l’esame di mozioni su Radio Radicale. La prossima settimana sarà dedicata ai lavori delle Commissioni, salvo una seduta dell’Assemblea mercoledì 12 giugno per gli argomenti non conclusi già inseriti in calendario. Al termine della discussione di mozioni sui cambiamenti climatici, l‘Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza n. 135 (testo 2). Le altre mozioni sono state respinte. Richiamando in premessa l’allarme sugli effetti irreversibili dei mutamenti climatici, nella consapevolezza che il fenomeno del global warming richieda azioni incisive per contrastarlo, la mozione di maggioranza impegna l’Esecutivo ad accelerare la transizione energetica verso la riduzione delle emissioni inquinanti e la progressiva decarbonizzazione dell’economia promuovendo un nuovo modello energetico-ambientale; a ricorrere all’eco-design; a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sensibilizzazione/informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole. I
Ferrazzi (PD) ha illustrato la mozione n. 85 chiedendo al Governo di dichiarare lo stato di emergenza ambientale. Berutti (FI), illustrando la mozione n. 97, ha rivendicato la necessità di interventi urgenti per non incorrere in procedure di infrazione da parte della UE, garantendo al contempo un’autonomia finanziaria degli enti locali per investimenti nel settore. Loredana De Petris (LeU) ha illustrato la mozione n. 122 chiedendo al Governo di rivedere le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali nella direzione della sostenibilità.
Al termine della discussione – alla quale hanno preso parte Martelli (Misto) e Messina Assuntela (PD) – il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Santangelo, ha accolto la mozione di maggioranza nel testo riformulato mentre ha espresso contrarietà su tutte le altre. Hanno svolto dichiarazione di voto Julia Unterberger (Aut), Loredana De Petris (LeU), Nastri (FdI), Valeria Fedeli (PD), Briziarelli (L-SP), Maria Alessandra Gallone (FI), Vilma Moronese (M5S), Emma Bonino (Misto). In replica alle critiche delle opposizioni, secondo cui la mozione n. 135 si limita ad elencare dichiarazioni di principio, la maggioranza ha rivendicato l’individuazione di piccole azioni incisive e concrete.
L‘Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1248, conversione in legge del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (sblocca cantieri).
Il provvedimento consta di 30 articoli, suddivisi in 3 Capi. Il Capo I (articoli da 1 a 5) reca norme in materia di contratti pubblici, di accelerazione degli interventi infrastrutturali e di rigenerazione urbana. Il Capo II (articoli da 6 a 20) reca disposizioni relative agli eventi sismici della regione Molise e dell’area Etnea. Il Capo III (articoli da 21 a 30) reca disposizioni relative agli eventi sismici dell’Abruzzo nell’anno 2009, del centro Italia negli anni 2016 e 2017 e nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell’Isola di Ischia nel 2017.
Nello specifico, l’articolo 1 reca numerose modifiche al codice dei contratti pubblici, volte in parte a semplificare le procedure di aggiudicazione e in parte a consentire il superamento della procedura d’infrazione europea n. 2018/2273. Reintroduce il regolamento unico ed elimina numerosi rinvii a successive linee guida dell’ANAC; autorizza le stazioni appaltanti ad affidare sulla base del progetto definitivo, invece che su quello esecutivo, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; prevede che per i lavori pubblici sopra soglia il progetto di fattibilità sia sempre preceduto dal documento di fattibilità delle alternative progettuali; modifica la disciplina del calcolo del valore stimato degli appalti aggiudicati per lotti distinti; estende la previsione dell’anticipazione del prezzo da corrispondere all’appaltatore anche ai servizi e alle forniture; modifica la disciplina dei contratti sotto soglia prevedendo che per affidamenti di lavori tra i 40.000 e i 200.000 euro si ricorra alla procedura negoziata (con riduzione da 10 a 3 del numero di operatori da consultare), mentre dai 200.000 euro fino alla soglia si ricorra alla procedura aperta, con esclusione obbligatoria degli offerenti che abbiano presentato offerte anomale; stabilisce tra l’altro che le stazioni appaltanti procedano all’aggiudicazione dei contratti sotto soglia sulla base del criterio del minor prezzo, dovendo invece motivare nel caso in cui vogliano ricorrere al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; rende facoltativo per i comuni non capoluogo di provincia il ricorso a centrali di committenza; modifica i requisiti per la partecipazione alle gare da parte dei consorzi; modifica la disciplina dei motivi di esclusione dalla partecipazione alla gara; modifica la disciplina dei criteri di aggiudicazione dell’appalto prevedendo, tra l’altro, che siano aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa i contratti di servizi e le forniture di importo pari o superiore a 40.000 euro e caratterizzati da notevole contenuto tecnologico o che hanno un carattere innovativo; ridisciplina le modalità per il calcolo della soglia di anomalia; modifica la disciplina del subappalto prevedendo che la stazione appaltante possa decidere nel bando che i lavori subappaltabili raggiungano il 50 per cento dell’importo complessivo di lavori, servizi o forniture.
Al termine della discussione di mozioni sui cambiamenti climatici, l’Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza n. 135 (testo 2).
Giovedì 6 l’Aula si è riunita alle ore 10 con il seguente ordine del giorno: Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici – Relatori Santillo e Faggi (Relazione orale) – Relatori di minodanza D’Angelo e Ferrazzi (1248).
L’Assemblea ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 1248, conversione in legge del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (sblocca cantieri).
Il testo ora passa alla Camera.
Il provvedimento consta di 30 articoli, suddivisi in 3 xapitoli.
Il Capo I (articoli da 1 a 5) reca norme in materia di contratti pubblici, di accelerazione degli interventi infrastrutturali e di rigenerazione urbana.
Il Capo II (articoli da 6 a 20) reca disposizioni relative agli eventi sismici della regione Molise e dell’area Etnea.
Il Capo III (articoli da 21 a 30) reca disposizioni relative agli eventi sismici dell’Abruzzo nell’anno 2009, del centro Italia negli anni 2016 e 2017 e nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell’Isola di Ischia nel 2017. Nella seduta di ieri sono stati votati quasi tutti gli emendamenti. Nelle dichiarazioni di voto finale il sen. Steger (Aut) ha annunciato l’astensione, ringraziando per la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali ma lamentando il mancato accoglimento di proposte per attirare investimenti privati stranieri. La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha annunciato voto contrario, giudicando pericolosa la scelta di allentare il sistema dei controlli, di estendere il subappalto, di eliminare la distinzione netta tra progettazione ed esecuzione dei lavori. Secondo Ciriani (FdI), invece, si sarebbe potuto fare di più per rivoluzionare il codice degli appalti. Secondo. Per Mirabelli (PD), che ha annunciato voto contrario, il provvedimento è inutile è dannoso. Briziarelli (L-SP), annunciando voto favorevole, ha ricordato che la moratoria di due anni per il codice degli appalti non significherà il far west, perché saranno in vigore le norme europee. Secondo Mallegni (FI), che ha annunciato voto contrario, il provvedimento è insufficiente e la linea del Governo è contraddittoria. Patuanelli (capogruppo M5S) ha ricordato il lavoro costruttivo svolto nelle Commissioni e ha sottolineato che i nodi politici del provvedimento sono stati sciolti in modo responsabile.
A conclusione dell’esame di mozioni su Radio radicale, l’Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza n.139 (testo 2) che impegna il Governo ad assumere iniziative per approvare una normativa di riferimento per il servizio radiofonico destinato all’informazione e comunicazione istituzionale che, qualora preveda l’assegnazione del servizio tramite gara, definisca un quadro coerente e trasparente di obblighi e meccanismi di finanziamento; e ad attivare una convenzione separata di durata triennale volta esclusivamente a concludere l’attività di digitalizzazione e messa in sicurezza degli archivi di Radio Radicale per un importo che copra il costo del personale necessario, prevedendo quale condizione che l’archivio resti vincolato a uso pubblico.
Errani (Misto-LeU), la senatrice Rauti (FdI), Steger (Aut) e Cangini (FI) hanno illustrato rispettivamente le mozioni nn. 101, 109, 111 e 112, per chiedere al Governo di reperire le risorse della convenzione fino alla fine dell’anno e di rinnovarla, e hanno auspicato un intervento nell’ambito del decreto sulla crescita.
Verducci (PD) ha illustrato la mozione n. 110 per chiedere al Governo di reperire le risorse per il rinnovo della convenzione e di indire una gara ad evidenza pubblica per assicurare, nel prossimo triennio, la continuità del servizio di trasmissione radiofonica. La senatrice De Lucia (M5S), illustrando la mozione n. 139, ha ricordato che il regime di concessione transitorio a Radio Radicale, che ha ricevuto complessivamente 250 milioni di euro, è diventato permanente nei decenni, nonostante la nascita del canale Rai Gr Parlamento; ha quindi auspicato l’indizione di una gara e la stipula di una convenzione per concludere l’attività di digitalizzazione degli archivi della Radio. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Crimi (M5s) ha chiesto modifiche alla mozione n. 139 e ha espresso parere contrario sugli altri testi di indirizzo.
Nelle dichiarazioni di voto, i senatori Grasso (Misto-LeU), Isabella Rauti (FdI) e Moles (FI) hanno annunciato voto di astensione sulla mozione di maggioranza; Marcucci (PD) ha annunciato voto contrario. La senatrice Nisini (L-SP) e il senatore Marilotti (M5S), dichiarando voto favorevole, hanno affermato che una normativa metterà fine alla prassi della proroga e non vi sarà interruzione del servizio. Il sottosegretario Crimi ha precisato che non si può procedere al rinnovo della convenzione in mancanza di una legge; il servizio è limitato alla trasmissione delle sedute parlamentari e Radio Radicale ha ricevuto quest’anno 9 milioni a fronte dei 12 ricevuti negli anni scorsi.
In apertura di seduta Marcucci (PD) ha informato di aver inviato una lettera al Presidente del Senato per chiedere un’informativa del Ministro dell’economia Tria dopo la proposta della Commissione europea di procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo. Il Presidente, sentito il ministro, ha stabilito che l’informativa si terrà martedì prossimo, 11 giugno, alle ore 16. La seduta è terminata alle ore 14:45.
Venerdì 7 alle ore 17,30 in Aula si terrà il quinto appuntamento di “Senato&Cultura” e sarà un omaggio alla Banda nella tradizione popolare. A un anno dal 200esimo anniversario della sua nascita, la Banda dei Carabinieri, diretta dal maestro Massimo Martinelli, si esibirà con un programma d’eccezione: dall’800 musicale di Verdi, Rossini, Offenbach, Ponchielli e Puccini alle melodie contemporanee di Lucio Quarantotto ed Ennio Morricone. Nel corso del concerto si esibirà anche il tenore carabiniere Roberto Lenoci, mentre la conclusione sarà affidata a “La Fedelissima” di Luigi Cirenei, marcia di ordinanza dell’Arma.
L’Aula tornerà a riunirsi martedì 11 giugno alle ore 16 con il seguente ordine del giorno: Informativa del Ministro dell’economia e delle finanze in merito all’eventuale avvio di una procedura per disavanzi eccessivi nei confronti dell’Italia.
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