7GIORNI IN SENATO/ Dalla competitività in agricoltura al reato di tortura, con uno sguardo (un po’ distorto) al Pd

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Lunedì 4 luglio non c’è Aula ma è nel calendario della Commissione Bilancio il ddl n.2451, recante disposizioni sul contenuto delle leggi di bilancio (già approvato dalla Camera dei deputati). La Commissione Industria prosegue la discussione, in seconda lettura, del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (A.S.2085), già approvato dalla Camera dei deputati. La proposta governativa per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale (A.S.2233) è all’attenzione della Commissione Lavoro.

Martedì 5 l’Aula ha iniziato i lavori alle 16,30. In apertura di seduta il presidente Grasso ha commemorato le vittime italiane dell’attentato terroristico avvenuto il 1° luglio a Dacca, in Bangladesh. Dopo che l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio, hanno preso la parola i senatori Paolo Romani (FI-PdL), Di Maggio (CoR), Consiglio (LN), Mineo (SI-SEL), che hanno chiesto un’informativa del governo sulla strage, Mauro (GAL), Amoruso (AL-A), Casini (AP), Scibona (M5S) e Zanda (PD). E’ intervenuto infine il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Pizzetti, che ha accolto la richiesta di un’informativa. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1328-B, Deleghe al governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati. Il relatore, Formigoni (AP), ha ricordato i principali temi del provvedimento: semplificazione, riordino della normativa e degli enti vigilati dal Ministero, adozione di un codice agricolo, ricambio generazionale in agricoltura e sviluppo dell’imprenditoria giovanile, gestione delle crisi in agricoltura, sostegno alla filiera corta e all’agricoltura biologica, interventi in singoli settori (riso, pomodoro, birra, prodotti ittici, miele, funghi). Il lavoro parlamentare è stato approfondito e condiviso. In Commissione sono stati approvati ordini del giorno in tema di proprietà coltivatrice, modernizzazione delle infrastrutture, zootecnia nelle aree montane, settore degli agrumi e lattiero-caseario, registrazione telematica dei contratti di rete, regime dei rifiuti. Gli emendamenti approvati in seconda lettura dalla Camera modificano parzialmente l’impianto del ddl, ma confermano le scelte fondamentali.

Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Laura Fasiolo, Ruta, Mara Valdinosi, Donatella Albano (PD); Candiani (LN), Gaetti (M5S), Ruvolo (AL-A), Panizza (Aut), Campanella (SI-SEL), Dalla Tor (AP), Scoma (FI-PdL).

Le opposizioni hanno evidenziato che il ddl, collegato alla manovra finanziaria del 2013, è stato svuotato di contenuti durante il suo lungo e tortuoso iter, ed è privo di efficacia immediata, contenendo numerose deleghe che richiedono provvedimenti attuativi. Hanno criticato la modifica delle norme sull’etichettatura dell’olio di oliva e hanno denunciato le disfunzioni e i mancati controlli di AGEA. Anziché semplificare e snellire, anche in ambito fiscale, il ddl prevede nuovi adempimenti e obblighi, che saranno ulteriormente appesantiti dalla riforma della PAC. Il seguito dell’esame è rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

Mercoledì 6 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9,30 e  ha ripreso l’esame del ddl n. 1328-B, Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati. La Camera ha apportato numerose modifiche al testo licenziato dal Senato. Nella replica, il relatore Formigoni (AP), ha ricordato che parti del ddl originario sono confluite nel ddl competitività e che altri temi – quote latte, istruzione agraria, emergenza fitosanitaria, criminalità agroalimentare – sono oggetto di diversi ddl all’esame del Parlamento. Ha evidenziato infine che, nonostante l’embargo russo e la concorrenza sleale sui mercati esteri, i dati economici relativi al settore primario sono positivi. Il vice ministro delle Politiche Agricole Olivero ha sottolineato che l’agricoltura è in crescita; ha ricordato i ddl già approvati in materia di competitività, agricoltura sociale e tutela della biodiversità; ha richiamato i punti più qualificanti del ddl: semplificazione e riordino della normativa, norme sui contratti di rete, utilizzo dei fondi europei, ricambio generazionale, efficientemente degli enti vigilati dal Ministero, misure specifiche per le aree di montagne e per i settori del pomodoro, del riso, della birra. Ha anticipato, infine, il parere contrario su tutti gli emendamenti. Gli articoli introdotti o modificati dalla Camera sono stati approvati senza emendamenti. Sono stati accolti ordini del giorno in tema di proprietà coltivatrice, riordino della disciplina dei consorzi, sostegno alle aziende zootecniche nelle aree montane, modernizzazione delle infrastrutture logistiche del comparto agroalimentare, registrazione telematica dei contratti di rete, definizione di birra artigianale, comparto agrumicolo, adempimenti per la produzione del burro, pesca sportiva, regime di paglia, sfilaci e potature. La seduta è terminata alle ore 12:55.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16,30 l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1328-B, Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale. Nelle dichiarazioni finali i sen. Berger (Aut), Dalla Tor (AP) e Maria Teresa Bertuzzi (PD) hanno annunciato voto favorevole. I sen. Tarquinio (CoR), Candiani (LN), Ruvolo (AL-A), Daniela Donno (M5S), Stefano (Misto) e Amidei (FI-PdL) hanno annunciato l’astensione: il ddl, collegato alla manovra del 2013, è stato rimaneggiato e svuotato durante il lungo e tortuoso iter e ha perduto organicità. Al di là degli annunci propagandistici, è privo di efficacia immediata, conferendo al Governo numerose deleghe che richiedono provvedimenti attuativi; lascia irrisolti i problemi del lattiero-caseario, dei settori dei cereali e dell’olio d’oliva; non affronta i temi del contrasto alla contraffazione e della modernizzazione della logistica. L’agricoltura richiederebbe misure più incisive di semplificazione, di sostegno ai piccoli produttori, di tutela della qualità e di tracciabilità dei prodotti.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 874-B, Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati. Il relatore, sen. D’Ascola (AP), ha definito equilibrato il testo proposto dalla Commissione che configura il reato di tortura come un reato comune – anziché come un reato proprio del pubblico ufficiale – caratterizzato da specifiche condotte e conseguenze verificabili. L’articolo 1 prevede che è punito con la reclusione da 3 a 10 anni chiunque, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza. La pena della reclusione è aumentata da 5 a 12 anni se l’autore del reato è un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. L’articolo 2 stabilisce che le dichiarazioni ottenute attraverso il delitto di tortura non sono utilizzabili in un processo penale. La Commissione propone la soppressione dell’articolo 3, introdotto dalla Camera, che inserisce il delitto di tortura fra i reati per i quali sono raddoppiati i termini di prescrizione. L’articolo 4, che interviene sul testo unico sull’immigrazione, non ammette il respingimento o l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura. L’articolo 5 nega l’immunità diplomatica agli stranieri condannati per il reato di tortura in altro Stato.

Nella discussione generale sono emerse valutazioni diverse del testo. Secondo i sen. Manconi (PD) e Uras (Misto) la configurazione della tortura come reato comune, anziché come reato del pubblico ufficiale. Secondo la sen. Stefani (LN) l’intervento sul testo unico dell’immigrazione pecca di indeterminatezza. Secondo i sen. Giovanardi (GAL) e Gasparri (FI-PdL) bisogna evitare che il ddl sia diretto contro le Forze dell’ordine. Secondo i sen. Orellana (Aut) e Mazzoni (AL-A) il testo proposto dalla Commissione contempera la tutela dell’ordine pubblico e la tutela dei diritti umani. Pur non condividendo il riferimento alle reiterate violenze e al verificabile trauma psichico e la soppressione del raddoppio dei termini di prescrizione, il sen. Cappelletti (M5S) ha valutato positivamente alcune modifiche del testo della Camera. La seduta è terminata alle ore 19:50.

Giovedì 7, prima dell’inizio dell’Aula alle ore 9,30 attraversando il salone Garibaldi all’ingresso della buvette incontro il senatore del PD Claudio Moscardelli, al quale chiedo un giudizio sull’esito della riunione della direzione del PD. Riportiamo il suo commento, –  anche se contiene giudizi e apprezzamenti in molti punti del tutto arbitrari e lontani dalla verità – perché offre un esempio lampante delle condizioni in cui si trovano alcuni seguaci del segretario-presidente  Renzi. Eccolo: “La Direzione Nazionale del PD ha fatto emergere alcuni elementi chiari. Parte della sinistra PD ha come obiettivo quello di far fallire la riforma costituzionale e di far cadere Renzi. Dopo aver votato in Parlamento la riforma costituzionale non si impegnerà per farla approvare e si prepara alle manovre per il dopo Renzi. La stagione di riforme voluta da Renzi che sta risollevando il Paese e il rischio di aprire una crisi politico istituzionale grave che metterebbe a rischio l’Italia e l’Europa non interessa a un pezzo del PD che ha come unico scopo – afferma ancora Moscardelli – avere il controllo del partito. D’Alema, dopo aver buttato giù Prodi, dopo aver perseguitato Veltroni sino alle dimissioni da segretario del PD, ora lavora a far fallire la riforma costituzionale per liquidare Renzi. Nella sua intervista odierna D’Alema tratteggia una riforma costituzionale impossibile da approvare dopo il fallimento di quella attuale, oltre ad essere nel merito inconsistente visto che prevede un Senato eletto dai cittadini che non dà la fiducia al Governo e il cui principale compito sarebbe di contrastare la Camera. Vorrebbe una legge elettorale che assicuri l’assenza di un vincitore per manovrare in Aula. Renzi e tanta parte del PD anche della sinistra come Orlando e Martina andranno avanti per le Riforme e per votare al referendum. Quelli che lavorano alla crisi di governo per far saltare il referendum troveranno un ostacolo insormontabile in Mattarella, che – azzarda Moscardelli – non consentirà di evitare il pronunciamento popolare sulla riforma. La prossima Legge di Bilancio che impegnerà le importanti risorse disponibili anche grazie alla flessibilità ottenuta da Renzi in Europa e il referendum per la riforma costituzionale saranno i pilastri del rilancio dell’Italia a tutti i livelli. In questo passaggio sono essenziali il senso di responsabilità e la capacità politica di comprendere anche al di là delle forze di maggioranza che si stabilizzerebbe un quadro politico istituzionale in cui le forze europeiste potranno guidare il Paese verso la stabilità e lo sviluppo, vincendo i populismi e i conservatori di destra e di sinistra”.

Alle ore 9,30 in Aula il ministro degli esteri Gentiloni ha reso un’informativa sull’attentato terroristico di Dacca, avvenuto venerdì 1° luglio, nel quale sono stati uccisi nove italiani che lavoravano in Bangladesh. Gli autori della strage, che è stata rivendicata dall’Isis, sono giovani istruiti appartenenti alla classe medio-alta: risultano smentite spiegazioni sociologiche che riconducono il terrorismo alla povertà. L’attentato fa riflettere sulla minaccia globale del terrorismo fondamentalista e sul potere di attrazione simbolica di Daesh. La risposta dell’Italia deve essere unitaria e decisa: abbattere il sedicente Stato islamico è un obiettivo essenziale. I fondamentalisti colpiscono in modo indiscriminato, non solo gli occidentali ma anche i musulmani, il cui impegno sarà decisivo per sconfiggere radicalismo e terrorismo che sfigurano la religione islamica. Dopo l’intervento del ministro hanno preso la parola i senatori Compagna (CoR), Volpi (LN), Ferrara (GAL), Mazzoni (AL-A), Campanella (Aut), De Cristofaro (SI-SEL), Casini (AP), Petrocelli (M5S), Minzolini (FI-PdL), Corsini (PD). Nella discussione sono stati evidenziati il contributo fondamentale della Russia nella lotta contro Isis, che ha registrato sconfitte in Siria, Iraq, Libia; i finanziamenti per cento miliardi di dollari a Daesh e a cellule terroristiche autonome; gli errori della Nato nella destabilizzazione del Medio Oriente e del Nord Africa; la necessità di difendere i valori della democrazia e della convivenza pacifica.

Nel corso della seduta è stato ricordato Emmanuel Chidi, il nigeriano picchiato e ucciso per aver reagito a insulti razzisti rivolti alla compagna.

L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 874-B, Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati. La discussione generale, iniziata ieri, si è conclusa con l’intervento del senator Lumia (PD). In sede di replica, il sen. D’Ascola (AP) ha difeso la scelta di allargare il campo del reato, prevedendo un’aggravante qualora l’autore del delitto sia un pubblico ufficiale, di eliminare il riferimento ultroneo al dolo intenzionale, di prevedere che il trauma psichico sia verificabile. Il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore ha ricordato che l’introduzione di una specifica fattispecie di reato risponde all’obbligo di dare attuazione alla Convenzione contro la tortura e alla necessità di colmare una lacuna dell’ordinamento. Il relatore  Buemi (Aut) e il rappresentante del governo hanno espresso parere favorevole agli emendamenti del sen. Cappelletti (M5S), del sen. De Cristofaro (SI-SEL), del sen. Lo Giudice (PD), del sen. Lumia (PD), del sen. Buccarella (M5S), del sen. Di Maggio (GAL). Il sen. Palma (FI-PdL) ha accusato la maggioranza di non rispettare l’accordo raggiunto in Commissione.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16,00 il sottosegretario di Stato per la salute De Filippo ha risposto all’interpellanza con procedimento abbreviato 2-00354, illustrata dalla senatrice Idem (PD), e all’interrogazione 3-02990 del sen. Panizza (Aut), sull’obbligo di installazione, manutenzione e verifica dei defibrillatori da parte delle società sportive anche dilettantistiche. In replica la sen. Idem (PD) e il sen. Panizza (Aut) si sono dichiarati parzialmente soddisfatti. Il sottosegretario per il Lavoro e le Politiche sociali, Cassano, ha risposto all’interrogazione 3-02912 del sen. Pagliari (PD) sulla chiusura di due punti vendita Simply SMA in provincia di Parma. L’interrogante si è dichiarato sostanzialmente soddisfatto. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Gentile, ha risposto all’interrogazione 3-01561, a prima firma del sen. Piccoli (FI-PdL), sull’affidamento del servizio di distribuzione del gas in ambiti territoriali minimi. In replica il sen. Amidei (FI-PdL) si è dichiarato insoddisfatto. Il sottosegretario per lo Sviluppo economico, Gentile, ha risposto all’interrogazione 3-02720, a prima firma del sen. Santangelo (M5S), sulla realizzazione di una centrale elettrica sull’isola di Favignana (Trapani). Il sen. Santangelo (M5S) si è dichiarato insoddisfatto. La seduta è terminata alle ore17.

 

Commenta per primo

Lascia un commento