7 GIORNI IN SENATO/ Da uno strano interesse per l’Atac alle strane proroghe per 13 alti magistrati.

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Martedì 18 l’Assemblea alle ore 9,30 ha avviato la discussione su mozioni sul trasporto pubblico locale a Roma. L’ordine del giorno G1 (testo 2), che ha sostituito le mozioni nn. 619 e 653, illustrate rispettivamente dai senatori Filippi (PD) e Aracri (FI-PdL), impegna il governo a verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza nel trasporto passeggeri e a valutare se sussistono le condizioni per l’attivazione di procedure straordinarie e per collocare temporaneamente la partecipazione di Atac all’interno di un organismo statale, affidando a una struttura ad hoc il risanamento dell’azienda. La mozione n. 658, illustrata da Crosio (LN), impegna il governo a procedere alla ripartizione dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale sulla base dei fabbisogni e costi standard in modo da premiare l’efficienza. La mozione n. 652, illustrata da Barani (AL-A), impegna a favorire il miglioramento del trasposto pubblico della capitale. La mozione n. 655, illustrata da Cervellini (SI-Sel), impegna il governo a supportare adeguatamente l’azione di risanamento dell’azienda di trasporto pubblico della capitale, di prolungare la linea B e completare la linea C della metropolitana. La mozione n. 658, illustrata da Cioffi (M5S), impegna il governo a supportare il percorso di riforma della nuova Giunta per ottimizzare il servizio, a favorire la ripartizione equa e tempestiva delle risorse destinate a Roma capitale; a udire il sindaco nelle riunioni del Consiglio dei ministri concernenti il trasporto pubblico locale e la mobilità. Il vice ministro dei trasporti Nencini ha ricordato gli interventi del governo contenuti nel decreto sui servizi locali, che è all’esame delle Camere, lo stanziamento disposto sul Fondo di sviluppo e coesione per le infrastrutture e i trasferimenti effettuati per il rinnovo del parco rotabile, ha poi espresso parere favorevole sull’ordine del giorno G1 (testo 2) e sulla mozione di LN; ha espresso parere contrario sui primi quattro punti della mozione di M5S, ritenendoli estranei alla competenza del governo; ha chiesto la riformulazione delle mozioni di AL-A e di SI-Sel, che non ha accettato le modifiche proposte. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole all’ordine del giorno Augello (CoR), Anitori (AP), Stefano Esposito (PD). Hanno annunciato voto contrario Crosio (LN);De Petris (SI-Sel), il sen. Cioffi (M5S) che ha accusato il governo di ostacolare la Giunta Raggi. Le votazioni sono state rinviate alla seduta pomeridiana. La seduta è terminata alle ore 13:00.

La famiglia Nenni ha donato all’Archivio storico del Senato i diari completi di Pietro Nenni, ora a disposizione di studiosi e ricercatori. La Biblioteca del Senato ha ospitato due eventi nella giornata di oggi: alle ore 11 è stata inaugurata a Palazzo della Minerva, con un indirizzo di saluto della Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, la mostra “Pietro Nenni padre della Repubblica“, curata dalla Fondazione Nenni; alle ore 17, nella sala degli Atti parlamentari, si è svolta la cerimonia di donazione dei diari, che sono stati consegnati alla vice presidente Fedeli. Subito dopo è avvenuta la presentazione del libro “Socialista libertario giacobino. Diari (1973-1979)”. Nella seduta pomeridiana delle ore 16,30 su proposta del senatore Russo (PD), è stata approvata l’inversione dell’ordine del giorno, e l’Assemblea è passata alle ratifiche di accordi internazionali. La seduta è terminata alle ore 19,30.

Mercoledì 19 l’Aula si è riunita alle ore 9,30: con 159 voti favorevoli, 24 contrari e un’astensione l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al governo approvando definitivamente il ddl n. 2550 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, recante misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, per l’efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa. Il relatore, Pagliari (PD), ha riferito sul testo modificato dalla Camera, la quale ha introdotto peraltro gli articoli 1-bis, che generalizza l’uso della trattazione in camera di consiglio nei procedimenti civili e modifica la procedura del cosiddetto filtro in Cassazione, e 7-bis. Il Capo I, composto dagli articoli da 1 a 6, potenzia l’organico della Corte di Cassazione e modifica il procedimento, assicura la copertura degli uffici giudiziari vacanti e potenzia gli uffici di sorveglianza. Il Capo II (articoli 7-10) detta disposizioni di coordinamento in relazione alla proroga al 1° gennaio 2017 dell’entrata in vigore del processo amministrativo telematico. Il Capo III, composto dagli articoli 11 e 12, reca disposizioni finanziarie e finali. Buccarella (M5S), Caliendo (FI-PdL), Erika Stefani (LN) e Loredana De Petris (SI-Sel) hanno avanzato questioni pregiudiziali, richiamando le criticità segnalate dalla Commissione affari costituzionali.  Respinte le questioni pregiudiziali, si è svolta la discussione generale alla quale hanno preso parte Doris Lo Moro, Lumia (PD), Giovanardi (GAL), Cappelletti (M5S), Di Maggio (CoR), Maria Mussini (Misto), Fabiola Anitori (AP) e Falanga (AL-A). Dopo che il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sul testo approvato dalla Camera, la Conferenza dei capigruppo ha organizzato la discussione. Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato la fiducia Falanga (AL-A), Albertini (AP) e Lumia (PD); hanno negato la fiducia Di Maggio (CoR), Erika Stefani (LN), Giovanardi (GAL), Mineo (SI-Sel) e Buccarella (M5S). Palma (FI-PdL) ha annunciato la non partecipazione al voto. Le opposizioni hanno avanzato l’ipotesi che il provvedimento sia merce di scambio in relazione alla pronuncia della Cassazione sulla legittimità del quesito referendario formulato dall’Esecutivo. La proroga, se realmente motivata dall’esigenza di smaltire le pendenze, avrebbe dovuto riguardare l’intera magistratura anziché interessare tredici magistrati. La seduta è terminata alle 18,30.

Giovedì 20 l’Aula si è riunita alle ore 9,30 e con 189 voti favorevoli, nessun voto contrario ed un’astensione, ha approvato il ddl 1375 sulla valorizzazione del Festival Verdi di Parma e Busseto; il testo passa alla Camera. Marcucci (PD), in sostituzione della relatrice Puglisi, ha riferito sul provvedimento, che riconosce alla Fondazione Teatro Regio di Parma un contributo finanziario di un milione di euro, a decorrere dal 2017, per la realizzazione del Festival Verdi. Un contributo di pari importo è stanziato a favore della Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura per la realizzazione del Roma Europa Festival. Alla discussione generale hanno preso parte Liuzzi (CoR), Maria Mussini (Misto), Giro (FI-PdL) e Lanzillotta (PD). Il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Borletti Dell’Acqua ha affermato che l’iniziativa si inquadra in un programma volto a rilanciare l’identità europea; ha riconosciuto, inoltre, che i criteri di ripartizione dei fondi pubblici devono essere oggetto di attenta valutazione. In fase di esame dell’articolato, sono stati respinti l’emendamento di M5S, volto a finanziare anche il Festival Donizetti di Bergamo e il Festival Bellini di Catania, e l’emendamento di CoR, volto a includere nel contributo il Festival della Valle d’Itria. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Liuzzi (CoR), Barani (AL-A), Centinaio (LN), Maria Mussini (Misto), Conte (AP), Buemi (Aut), Elena Montevecchi (M5S), Giro (FI-PdL) e Pagliari (PD). Le opposizioni hanno invitato il governo a non strumentalizzare a fini di propaganda politica un provvedimento che giunge in Aula soltanto per colmare un vuoto in attesa del referendum del 4 dicembre. La seduta è terminata alle ore 13:15.

Alle ore 16, in Aula si è svolto il question time con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini , che ha risposto, ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento, a quesiti in materia di misure di sostegno pubblico alla ricerca e al sistema universitario e problematiche connesse all’avvio dell’anno scolastico, con particolare riferimento al reclutamento dei docenti. Sul primo argomento, misure di sostegno pubblico alla ricerca e al sistema universitario, sono intervenuti Rosa Maria Di Giorgi (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Elena Montevecchi (M5S), Conte (AP), Bocchino (SI-Sel), Elena Cattaneo (Aut), Barani (AL-A), Centinaio (LN) e Liuzzi (CoR) che hanno avanzato domande sulle misure della prossima legge di bilancio, sui rapporti tra sistema universitario e tessuto produttivo, sui fondi per la ricerca di base, sul diritto allo studio. Il ministro Stefania Giannini ha risposto agli interroganti ricordando che, a suo avviso, le ultime due leggi di stabilità, invertendo la tendenza dell’ultimo decennio, hanno valorizzato la ricerca e l’università. Sul secondo argomento, problematiche connesse all’avvio dell’anno scolastico con particolare riferimento al reclutamento dei docenti, hanno avanzato domande Elena Ferrara (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Enza Rosetta Blundo (M5S), Conte (AP), Alessia Petraglia (SI-Sel), Romano (Aut), Barani (AL-A), Pepe (GAL), Centinaio (LN) e Liuzzi (CoR) i quali hanno evidenziato le criticità della legge n. 107 del 2015, la cosiddetta buona scuola. ll ministro Giannini ha ricordato che la combinazione di tre fattori – il piano di assunzione di 120.000 docenti, il piano straordinario di mobilità e il concorso straordinario per 21.640 posti ancora in fase di svolgimento – hanno reso complessa l’assegnazione di ruoli e cattedre. La seduta è terminata alle ore 18.

 

 

 

 

 

 

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