QUANDO RENZI HA RAGIONE (e se la prende con gli interessi) 

 

ORA di puntadi ENNIO SIMEONE/

Quando ha ragione (soprattutto perché accade raramente) è giusto riconoscerglielo. Matteo Renzi ha ragione nell’inveire contro il comportamento del personale degli Scavi di Pompei, che hanno lasciato sotto il sole di luglio per almeno due ore un migliaio di turisti – italiani e, prevalentemente, stranieri – per tenere una assemblea sindacale indetta improvvisamente e che avrebbe potuto svolgersi in altro momento più opportuno; e contro lo sciopero dei piloti dell’Alitalia, che, per quanto validi motivi potessero avere, avrebbero dovuto evitare disagi a migliaia di passeggeri in una giornata clou di traffico legato al turismo, cioè una delle fonti principali della nostra economia e uno degli aspetti più prestigiosi della attrattiva che l’Italia esercita nel mondo, per di più a brevissima distanza dalla conclusione di una faticosissima trattativa condotta con l’Arabia Saudita per salvare la compagnia di bandiera.

Bene avrebbero fatto tutti i sindacati confederali a condividere (come ha fatto il segretario nazionale della Uil, Barbagallo) l’irritazione del presidente del Consiglio: ciò avrebbe anche spuntato nelle sue mani l’arma cui spesso ricorre nei momenti di difficoltà e che sta diventando la sua arma preferita, cioè evocare un nemico da dare facilmente in pasto all’opinione pubblica per distoglierla dagli errori e dalle scelte pericolose che compie nella sua azione di governo.

Il suo “dagli al sindacato” (un sindacato che –  per i disagi che gli scioperi provocano spesso a vaste aree di cittadini –  non riscuote molte simpatie) equivale al “dagli all’untore” di manzoniana memoria per la peste di Milano. Pompei e Alitalia sono stati per Renzi due ottimi argomenti per controbilanciare l’aberrante annuncio, di berlusconiana memoria, della futura abolizione indifferenziata dell’Imu sulla prima casa. Una misura, cioè, che è l’esatto contrario di ciò che dovrebbe fare un governo, non diciamo di sinistra, e neppure di centrosinistra, ma solo attento all’equa e intelligente redistribuzione degli oneri e delle risorse tra i suoi cittadini. Una misura che invece serve soltanto alla politica del giorno per giorno, per acchiappare facili consensi e voti, come fu quella degli 80 euro elargiti a pioggia.

L’avere aiutato Renzi a dirottare l’attenzione della gente da queste cose è forse la colpa più grave dei custodi di Pompei e dei piloti dell’Alitalia. L’avere incassato il colpo senza un’adeguata risposta è la colpa più grave dei sindacati e delle varie componenti della sinistra, interna ed esterna al Pd.

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