COSTITUZIONE e ITALICUM: come organizzarsi per la campagna referendaria

 

CostituzioneL’assemblea del Comitato per il NO nel Referendum sulla riforma costituzionale, svoltasi sabato scorso all’Università la Sapienza,  ha offerto la misura del grande lavoro avviato in tutt’Italia per la formazione di una rete di comitati locali sulla base dell’appello diramato il 2 dicembre. Ma questo lavoro – è stato affermato – deve subire un’accelerazione per creare una rete capillare su tutto il territorio italiano com’è avvenuto nel 2011 in occasione dei referendum sull’acqua e sul nucleare.

Sul sito del Coordinamento (indirizzo mail segreteria.comitatoperilsi@gmail.com) è presente una mappa dei Comitati locali nella quale sono registrati anche tutti coloro che hanno compilato solo il form di adesione con le indicazioni di contatto di una o più persone. E’ un elenco definito provvisorio, sia perché è in continua espansione, sia perché occorre verificare che la costituzione dei comitati non sia frutto di iniziative isolate o escludenti ma sia unitaria ed inclusiva nello spirito del lavoro avviato del Coordinamento nazionale. Cioè  i comitati locali – è stato ribadito anche in una lettera inviata a tutti, a firma di Domenico Gallo e Alfiero Grandi – “debbono includere tutti, senza avanguardismi e con spirito di collaborazione unitaria, altrimenti il Coordinamento nazionale potrebbe arrivare a disconoscerli”.

Poiché sono stati formalmente costituiti due Comitati nazionali, il Comitato per il No nel referendum costituzionale ed il Comitato per i due referendum abrogativi dell’Italicum, molti si sono chiesti come regolarsi in sede locale. Per esempio a Bari è stata costituita, con scrittura privata, una Associazione denominata “Comitato di terra di Bari per il No nel Referendum sulle modifiche alla Costituzione”, mentre a Bologna è in programma la Costituzione di un Comitato per il No con atto registrato da un notaio.

“E’ bene chiarire – hanno affermato i dirigenti del Comitato nella riunione di sabato – che, fermo restando che non si può porre alcun limite all’autonomia organizzativa dei comitati locali, non è necessario creare delle formali associazioni ad hoc per gestire la campagna per il No al referendum costituzionale e per promuovere la raccolta di firme per i 2 referendum abrogativi. Soprattutto non è necessario creare in sede locale due distinti comitati mentre sul piano nazionale è stata una scelta obbligata per ottenere i riconoscimenti di legge nelle campagne referendarie che sono, come è noto, distinte”.

Perciò l’indicazione che viene data a tutti è quella di costituire un unico comitato come Coordinamento per la democrazia costituzionale che provvederà alla campagna elettorale per il No al referendum costituzionale, che comprende anche l’impegno per raccogliere le firme sui due referendum abrogativi.

Questo perché sul piano operativo saranno i Comitati nazionali per il No alla controriforma della Costituzione e per il No all’Italicum che indicheranno le persone incaricate nel territorio, con apposita delega firmata, ad agire in nome e per conto del Comitato nazionale nel territorio (spazi elettorali, preannuncio dei banchetti per la raccolta delle firme, ecc.)

In questo contesto una o più persone, possono chiedere di aderire e quindi di iscriversi sia al Comitato nazionale per il No che a quello per l’abrogazione delle norme elettorali per stabilire un rapporto diretto con i due Comitati.   Quello che si chiede a tutti è che, in fase di costituzione dei comitati, siano invitati tutti i soggetti politici, sindacali ed associativi, attivi in sede locale, che aderiscono al Coordinamento nazionale e che nelle note si dia atto se vi sono più soggetti politici o associativi che aderiscono al comitato locale, con una breve relazione. In particolare viene sottolineato il valore dell’adesione dell’ANPI alle due campagne referendarie. Le informazioni che arriveranno dai promotori delle iniziative aiuteranno a conoscere meglio le realtà locali e consentiranno di intervenire per superare le difficoltà che, eventualmente, dovessero emergere e ad identificare, d’accordo con i promotori, le persone con cui stabilire un rapporto di fiducia per i diversi ambiti territoriali.

E’ stato anche sottolineato che  è opportuno che in occasione delle iniziative dei comitati non vengano utilizzate bandiere delle singole organizzazioni, eccezion fatta per quelle dell’ANPI, che hanno significato unificante.

Le scadenze  – Il 12 febbraio si riunirà il Consiglio Direttivo del Comitato promotore per i due referendum abrogativi della legge elettorale. In questa sede dovrà essere presa la decisione definitiva sul lancio della campagna di raccolta delle firme. Il Comitato ha bisogno di informazioni importanti dai Comitati locali già attivi. E’ necessario mandare una mail all’indirizzo segreteria.comitatoperilsi@gmail.com con l’indicazione dei Comuni in cui ciascun Comitato è in grado di organizzare la raccolta delle firme ed un’indicazione di massima sul numero di firme che si prevede di raccogliere nello spazio dei tre mesi che vanno dal primo aprile al 30 giugno.

Siti Web e finanziamento – Entro il 15 febbraio saranno on line i due siti web del Comitato per il No e del Comitato per l’abrogazione di due norme della legge elettorale, che saranno linkati con il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale che continuerà a lavorare come sede di coordinamento e di sintesi politica di tutta l’attività referendaria e dell’attività verso i tribunali. Saranno disponibili bozze di volantini, manifesti, brochure, video e materiale vario in continua elaborazione.

Nei siti saranno inseriti i banner per la raccolta fondi on line. Per il successo della campagna di raccolta fondi non sono necessarie grandi donazioni: anche versamenti di 5 o 10 euro, se si coinvolgono moltissimi interlocutori, possono formare un montante decisivo. Entro la fine del mese di febbraio sarà fatto il punto sui finanziamenti raccolti e sulla tempistica per l’avvio della campagna di raccolta delle firme, tenendo presente l’evoluzione del quadro politico e l’interazione con altre campagne referendarie (scuola, lavoro, etc.).

Contributi di altri soggetti associativi

Nei prossimi giorni saranno forniti il quadro più chiaro dei contributi che verranno da altri soggetti organizzati, ad esempio per la stampa dei moduli per la raccolta delle firme, che saranno preparati  in unica versione nazionale, come prevede la legge sui referendum. Per questo motivo è necessario attendere il prototipo del modulo nazionale che deve ottenere un visto di massima prima di essere utilizzabile.

Certificatori – Anche per quanto riguarda i certificatori, figura essenziale per autenticare le firme e renderle valide, saranno fornite dal Comitato nazionale indicazioni precise per facilitare al massimo possibile il vostro suscala locale.

Domenico Gallo     Alfiero Grandi

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