CHAMPIONS LEAGUE/ L’Europa è di un’altra categoria per la Juventus dominatrice in Italia: il Lione pareggia allo Stadium e complica il cammino della Vecchia Signora che perde il primo posto nel girone a vantaggio del Siviglia

tolissodi FABIO CAMILLACCI/ Il Lione come tante altre squadre europee ha dimostrato che lo “Juventus Stadium” non è un tabù a prescindere, come accade invece puntualmente alla maggior parte delle compagini italiane: soprattutto le medio-piccole. E chiariamo: il Lione gioca in Champions League ma non è certo uno squadrone, anzi. Forse, rispetto a tanti club di casa nostra è solo più abituato ai grandi stadi d’Europa. Questione di sudditanza psicologica. Il Napoli sabato scorso, pur senza entusiasmare, ha fatto la sua onesta partita e solo per sfortuna, o fortuna bianconera decidete voi, non è uscito dallo Stadium di Torino con un pareggio. Al contrario, la Sampdoria di Giampaolo, per stessa ammissione del tecnico blucerchiato, nel turno infrasettimanale si presentò in casa Juve con le seconde linee in versione vittima sacrificale. Cioè il ragionamento fatto da Giampaolo è il seguente, “tanto perdo lo stesso, meglio risparmiare qualche giocatore importante per la prossima sfida con l’Inter”. E infatti: Sampdoria-Inter 1-0. La Samp andrebbe perseguita per scarsa sportività o comportamento anti-sportivo. Tutte le squadre devono affrontare tutti gli impegni con la massima concentrazione. Altrimenti, la Vecchia Signora già forte e fortunata rischia di uccidere il campionato con ampio anticipo.

Juventus-Lione 1-1: i bianconeri si complicano la vita in Champions. Una dormita e svanisce tutto. Non è un sonno che cancella la stanchezza, ma gli sforzi. Non è un riposo pieno di sogni, ma che ripropone qualche spettro: quello per esempio del secondo posto nel girone (ancora da conquistare, peraltro), con i suoi annessi di avversari enormi negli ottavi di finale, vedi Bayern Monaco nella scorsa edizione della Coppa Campioni. Il sonnellino che colpisce la Juve arriva al minuto 84: su una punizione di Ghezzal, Tolisso stacca in area piccola fra due compagni, mentre la linea juventina sbaglia il fuorigioco. Pareggio in extremis e Lione ancora in corsa, seppur a -4 da Madama (nella foto: tutta la gioia di Tolisso). Ma soprattutto svaniscono in un colpo solo: la qualificazione con due turni di anticipo, la difesa imbattuta, la sicurezza di aver trovato qualche soluzione in più. Alla luce di tutto questo perde importanza il 100° gol italiano di Higuain; anche perchè nell’altra sfida del raggruppamento, il Siviglia batte 4-0 la Dinamo Zagabria e vola al primo posto con 10 punti, la Juve è a 8. Pensate quale sarebbe ora la classifica se la Juventus invece di vincere immeritatamente per 1-0 nel match d’andata a Lione, avesse perso come avrebbe meritato? Intanto, preoccupa pure l’infortunio di Bonucci.

Alti e bassi juventini. Per la Juventus torna una costante storica: grande in Italia, piccola in Europa. Finora in 4 gare: 2 pari interni con Siviglia e Lione e due successi esterni, in Francia come detto e a Zagabria. In estrena sintesi, la Juve ha stravinto solo in terra croata contro la mediocre Dinamo. Per il resto, più ombre che luci. Col Lione allo Stadium, un’altra partita contraddittoria, quella bianconera, con alcuni segnali positivi nel primo tempo e poi un calo improvviso, visibile e preoccupante nella ripresa. Una ripresa peraltro chiusa con una fuga di Lacazette che avrebbe potuto fare anche danni maggiori. Allegri prima gongola per aver ritrovato il “regista” Marchisio, per aver trovato in Sturaro una valida alternativa per il centrocampo e per aver varato in Europa la difesa a 4, continuando a non prendere gol. Poi però vede i suoi perdere il pallino del gioco e metri di terreno. A quel punto prova a correre ai ripari: fuori Pjanic, ancora spento anche da trequartista (nulla di nuovo: il bosniaco è quello visto in 5 anni di Roma, discontinuo come tutti i plavi), ritorno al 3-5-2 con le frecce Alex Sandro e Cuadrado sulle corsie esterne. Ma la Juve non c’è più.

La partita. I francesi si erano presentati per primi al tiro, con Rybus (resterà l’unica parata di Buffon), confermando di avere ottime individualità davanti, con Ghezzal che fa impazzire Evra. Dietro, però, soffrono: Diakhaby al 12′ atterra goffamente Sturaro in area, servito da Higuain, mandando proprio Gonzalo alla prova del dischetto: portiere spiazzato. Dopo l’1-0 la Juve ha le occasioni migliori, con un palo scheggiato da Marchisio e due occasioni sfruttate male dal numero 9 e da Mandzukic (nella ripresa). Poi piano piano Lacazette e compagni prendono fiducia, serve una chiusura delle sue di Barzagli per evitare il pari a metà ripresa, le corse in pressing di Mandzukic si fanno meno frequenti e efficaci, dietro si balla, a tre o a quattro.

Il nuovo modulo. Due anni fa Allegri passò dalla difesa a tre al modulo a quattro nella quarta partita del girone, con l’Olympiacos. Allora la situazione era molto più in salita di oggi, ma la Juve poi arrivò in finale. Stasera per la quarta di Champions fa la stessa cosa (4-3-1-2). La mossa ha l’effetto di aggiungere un uomo in mezzo a centrocampo: il reparto risulta così più compatto e attivo, anche perché Marchisio dà altri giri rispetto ad Hernanes, e perché l’aggiunta è Sturaro, che interpreta il match con la solita “garra”, caratteristica non sempre presente nei compagni di reparto. Soprattutto in Pjanic ombra di se stesso. L’idea sarebbe anche quella di liberare lo stesso Pjanic e quindi vederlo al suo meglio: in realtà il bosniaco fatica ancora a farsi trovare. Un problema da risolvere, per il futuro, così come la tenuta atletica e psicologica. La qualificazione resta a un passo, il primo posto un po’ più lontano. Così come le certezze sulla squadra. Questi gli ultimi impegni bianconeri: Siviglia-Juventus e Juventus-Dinamo Zagabria. L’Europa per la Vecchia Signora è un’altra cosa, ma al di là di tutto, la qualificazione agli ottavi non dovrebbe essere in discussione.

1 Commento

  1. Il Southampton incontrerà il Internazionale nel match odierno che si disputerà nello St. Mary’s Stadium. Nell’ultimo incontro, il Internazionale ha vinto per 1 a 0. Mi chiedo se la squadra di Frank de Boer ci ha preparato una sorpresa per oggi. Sulla base dei risultati precedenti delle due squadre, mi aspetto che il Internazionale giochi bene in questa partita e vinca l’incontro. Sarà interessante vedere se Emanuel Icardi segnerà durante questa partita, perché ha una buona media in termini di gol segnati e partite disputate.

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