A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.142) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS

 Spesa carburanti 40 miliardi – Nei primi nove mesi del 2017 gli italiani hanno consumato meno benzina e gasolio auto, ma hanno speso 2,350 miliardi in più per acquistarli. Da gennaio a settembre 2017 infatti i consumi di benzina e gasolio auto in Italia sono calati dell’1,7%. La spesa relativa è invece passata da 37,583 miliardi del gennaio-settembre 2016 a 39,933 miliardi dello stesso periodo di quest’anno con un incremento del 6,3%, cioè, come si è detto, di 2,350 miliardi. Questo aumento è dovuto all’andamento dei prezzi alla pompa. Nel periodo considerato il prezzo medio ponderato della benzina è passato da 1,431 euro al litro del 2016 a 1,525 euro del 2017. L’incremento è del 6,57%. Per il gasolio il prezzo medio ponderato alla pompa è invece passato da 1,265 euro a 1,377 con un incremento dell’8,85%. Questi dati risultano da un’elaborazione condotta dal Centro Studi Promotor su informazioni ufficiali pubblicate dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Della maggior spesa ha tratto vantaggio soprattutto la componente industriale, cioè la quota degli incassi alla pompa che va alla produzione e alla distribuzione, passata da 12,236 miliardi del gennaio-settembre 2016 a 14,512 miliardi dello stesso periodo del 2017 con un incremento di 2,276 miliardi (+18,6%). Decisamente più importante in valore assoluto è invece la componente fiscale che nei primi nove mesi del 2017 è stata di 25,421 miliardi, con una crescita sul 2016 contenuta nello 0,3%.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, le prospettive per i prossimi mesi sono abbastanza positive perché non ci sono elementi di preoccupazione sull’andamento dei prezzi dei carburanti a breve.

Piace green o d’epoca – Da un’analisi di Autoscout24 sulle richieste effettuate sul proprio portale nel 2017 nelle principali città italiane si scopre che in Italia è boom nell’ultimo anno per le vetture orientate ai bassi consumi e all’impatto ambientale, con una crescita che registra il 41% tra gennaio e settembre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016.

Nelle città metropolitane sono sempre più gli abitanti attenti alle auto con alimentazione “alternativa”, a cominciare da Palermo che vanta in assoluto l’incremento più elevato con ben il +107%, seguito da Bologna (+68%), Roma (+45%), Torino (+34%) e Genova (+33%). A Firenze il dato è stabile, mentre a Milano la crescita risulta decisamente più contenuta (+18%), segno che l’avvicinamento alla cultura del green non è una novità, ma è cominciata prima del 2016. La città meneghina, comunque, con il 12% del totale, insieme a Roma (15%), è il territorio che evidenzia anche il più alto numero di richieste a livello nazionale. Se per il sud invece Palermo si mostra in controtendenza e aperta al cambiamento, lo stesso non si può dire per Napoli, che con il -27% si posiziona all’ultimo posto in classifica come percentuale di richieste effettuate nell’anno in corso.

Ma le auto d’epoca interessano ancora? Il gusto vintage non tramonta, con una crescita di richieste nei primi 9 mesi del 2017 del +13% rispetto al 2016. Al primo posto tra i modelli retrò c’è la  intramontabile Fiat 500, che si piazza davanti alla Porsche 911 e
all’Alfa Romeo Spider. Seguono l’Alfa Romeo Giulia e il Maggiolino.

Tra le città metropolitane più appassionate d’auto d’epoca troviamo al primo posto Firenze, con il +36% di richieste e una fetta di abitanti che al “green” preferisce i grandi classici su strada.

Con uno stacco di diversi punti si posizionano Genova (+15%), Milano e Roma (+14%). Anche Torino (+11%) e Bologna (+8%) non rinunciano al fascino del vintage e radunano ancora appassionati.

Checkup up con lo smartphone – Da oggi, grazie alla telematica e alle ”scatole nere”, con lo smartphone è possibile effettuare il check-up a distanza della propria auto, verificarne i consumi, lo stato di manutenzione, eventuali guasti ma anche controllare come è stata guidata dai propri figli o rintracciarla in caso di furto. Si tratta, si apprende dall’Ansa, di funzionalità proposte con la nuova app Midas Connect, lanciata dalla catena di officine di manutenzione di Midas Italia, che può essere scaricata a seguito dell’installazione di una ”black box”, dotata di localizzatore satellitare e di una SIM card per la trasmissione dati. L’apparecchio, di proprietà del guidatore, permette di verificare numerose variabili di funzionamento, chiamare soccorsi in caso di incidente, ”trovare” l’auto dimenticata in un posteggio ma anche di migliorare la propria guida consultando i dati relativi ai consumi. L’automobilista può cancellare quando vuole le informazioni relative all’utilizzo del mezzo, che nel rispetto della privacy non sono utilizzabili da altri, senza il suo consenso.
Il dispositivo è offerto gratuitamente insieme con la app per due anni dalle officine italiane della catena del gruppo Mobivia: è richiesto il pagamento di 59 euro come costo di installazione (cifra che per motivi tecnici sale per i modelli Audi e VW). Il rilevatore può essere fatto disinstallare in qualsiasi momento, senza il pagamento di alcuna penale e in caso di vendita della macchina può essere smontato e successivamente rimontato su un altro veicolo

 

Rimorchi in positivo – Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5t che registra un incremento del mercato nei primi nove mesi dell’anno, che chiudono con 11.777 unità immatricolate contro le 10.538 dello stesso periodo del 2016, con un aumento dell’11,8%.

“Al di là dell’andamento oscillante delle stime degli ultimi mesi – ha commentato Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo rimorchi, semirimorchi e allestimenti di UNRAE – il dato consolidato dimostra un andamento nel complesso positivo del mercato, in ripresa anche grazie alla disponibilità degli incentivi finora messi a disposizione.”

Tale andamento permette di essere moderatamente ottimisti sulla chiusura del 2017 e anche per il primo trimestre del 2018. Ogni ulteriore previsione però sarebbe azzardata in questo momento, soprattutto a fronte delle indiscrezioni che vorrebbero esclusi i veicoli industriali dall’applicazione del Superammortamento nella Legge di Stabilità 2018. Se tale ipotesi dovesse realizzarsi, il contraccolpo sul mercato sarebbe pesante, con una sicura contrazione delle immatricolazioni, proprio nel momento in cui l’UNRAE e i trasportatori stessi chiedono al Governo misure strutturali, per dare maggiore impulso agli investimenti nel settore, in vista dell’indilazionabile rinnovo del parco, per tutte le tipologie di veicoli rimorchiati”.

Preventivi con un filmato – Con CitNow, rivoluzionario servizio per le officine che arriva dall’Inghilterra, l’operatore può riprendere con uno smartphone gli interventi effettuati o quelli che in corso d’opera dovessero rivelarsi necessari e inviare la clip via Internet all’automobilista, per farsi rilasciare in tempo reale l’autorizzazione a procedere. La tecnologia, già diffusa in Nord Europa, è approdata in Italia da un anno e, riferisce l’Ansa, viene già utilizzata da 250 centri di riparazione, tra i quali Volkswagen, Porsche, Audi e Mercedes. In un solo anno il nostro Paese è diventato il secondo mercato mondiale per questa soluzione con 173mila filmati realizzati. A seconda dei casi, il video mostrerà semplicemente i controlli effettuati oppure la diagnosi con gli interventi suggeriti. Ricevuto il filmato, che è anche integrabile con un preventivo, l’automobilista potrà decidere se autorizzare gli interventi suggeriti.
Dal 2008, anno di lancio di questa tecnologia, si contano oltre 10.850.000 di video CitNow per un volume di traffico di circa 20.000 visualizzazioni al giorno. Solo lo scorso anno, in Europa, Asia Pacifico, Nord America e Medio Oriente sono stati prodotti più di 5.000.000 di clip. In Inghilterra, CitNow copre il 35% dell’intero mercato, con 1.500 concessionarie di differenti Case.

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