VERSO RIO 2016/ Federica Pellegrini portabandiera azzurra alle Olimpiadi, a “furor di popolo”

pellegrinidi Mario Medori/

Adesso è ufficiale, l’annuncio è arrivato. Fra 100 giorni sarà Federica Pellegrini a portare la bandiera italiana durante la cerimonia di apertura dei Giochi a Rio de Janeiro: il Coni ha scelto proprio lei. L’ha deciso la giunta esecutiva al Foro Italico, a 300 metri dalla piscina in cui l’azzurra conquistò due medaglie d’oro ai Mondiali di Roma 2009. D’altronde la ragazza di Spinea è una che alle Olimpiadi dà del tu da parecchio tempo, da quando appena sedicenne, fu d’argento ad Atene, prima dell’oro di Pechino e della delusione di Londra. Già, Londra, come sono lontani adesso quei due quinti posti, ma soprattutto la sensazione che una storia fosse finita fra promesse, non rispettate, di anni sabbatici, una nuova guida tecnica da cercare e un futuro in bilico. E invece, riecco Federica. Ancora lei. Popolare come mai. Un po’ di tatuaggi, di lacrime, ma anche di medaglie europei e mondiali in più. Pronta a portare il tricolore e tre giorni dopo, batterie dei 200 stile libero, a scendere per l’ennesima avventura.

L’investitura ufficiale da parte del Coni. La campionessa veneta, presente oggi a Roma, ha detto poche parole ai componenti del governo dello sport olimpico. Siparietto a un passaggio. Federica: “…La mia carriera è stata piena di alti e bassi”. “Spiegami quali sono stati i bassi!”, le ha detto Malagò, aggiungendo: “È stata una scelta a furor di popolo”. La Pellegrini ha poi parlato anche un po’ del futuro: “Tokyo 2020? Non deciderò subito, sarà una scelta molto difficile. Sono molto emozionata: lo sport è sempre stata la mia vita, la mia grande passione. E quello che vorrei portare a Rio guidando questa squadra azzurra è la voglia di combattere, di non arrendersi mai qualsiasi cosa succeda. Le polemiche del 2012 mi hanno fatto molto male. Perché io sono molto patriottica. Per me declinare la possibilità di portare la bandiera fu una cosa abbastanza logica, magari per gli addetti ai lavori non lo era, ma il giorno dopo la cerimonia avevo i 400 metri stile libero, una delle mie gare più importanti. Stavolta non faccio i 400, avrò la staffetta che è meno dispendiosa. Per la prima volta su 4 Olimpiadi parteciperò alla cerimonia di apertura. Sembra assurdo dirlo, ma le gare di nuoto cominciano subito”. Il presidente del Coni ha poi avuto belle parole per Flavia Pennetta: “La vorrei a Rio 2016. Io sto lavorando per questo. Ho un rispetto religioso della scelta di Flavia, ma conservo ancora una speranza”.

Il coronamento di una straordinaria carriera. Le prime parole di Federica: “E’ il coronamento di anni e anni di carriera fatti di grandi sconfitte e grandissime vittorie, momenti dove mi sono persa e momenti dove mi sono ritrovata o altri… dove ho perso qualcuno di importante! Nonostante tutto ogni volta che vado a letto mi dico che ne è valsa la pena perché ho saputo combattere sempre, senza mai mollare, pronta per ricominciare tutto la mattina successiva”. Queste le parole scritte da Federica Pellegrini sul suo profilo Instagram dopo l’annuncio da parte del Coni che la nuotatrice veneta sarà la portabandiera azzurra ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

La quinta donna portabandiera azzurra all’Olimpiade estiva. Mai scelta è stata più semplice. Si erano inseguiti anche altri potenziali candidati, da Tania Cagnotto a Clemente Russo, ma sembrava il tentativo di costruire alternative per proteggere almeno un po’ di incertezza. In realtà Federica e la bandiera si erano promessi ormai da mesi, fra i sorrisi complici di Giovanni Malagò. La Pellegrini e l’undicesima donna portabandiera, la quinta nelle olimpiadi estive dopo la ginnasta Miranda Cicognani a Helsinki 1952, la saltatrice in alto Sara Simeoni a Los Angeles 1984, le fiorettiste Giovanna Trillini e Valentina Vezzali ad Atlanta 1996 e a Londra 2012.

Le curiosità. Per il nuoto, tuffi a parte (Dibiasi a Montreal 1976 l’unico finora dalla Fin), si tratta della prima scelta in tutta la storia. Un riconoscimento alla lunga storia olimpica di Federica, ma anche al primato della disciplina, nella comitiva olimpica azzurra che sbarcherà a Rio quest’estate. In classifica comanda lo sci alpino con nove portabandiera, mentre la scherma ne ha sette e l’atletica sei. La prima scelta al femminile fu quella di Oslo 1952, quando ai Giochi invernali il tricolore fu portato da Fides Romanin.

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