Uccide l’uomo che 7 mesi prima a Vasto aveva investito la moglie in un incidente

Si è costituito ai carabinieri Fabio Di Lello, l’uomo che nel pomeriggio ha ucciso a colpi di pistola Italo D’Elisa, che aveva mesi fa investito e ucciso la moglie di Di Lello, Roberta Smargiassi (foto), a Vasto (Chieti). I carabinieri hanno ritrovato una pistola semiautomatica in una busta di plastica lasciata sulla tomba della moglie di Di Lello, che la scorsa estate fu investita e uccisa dall’auto condotta proprio dal giovane assassinato questo pomeriggio. Il padre di D’Elisa ad alta voce ha gridato “Maledetti, me lo avete ucciso”.
Prima di consegnarsi alle forze dell’ordine Fabio Di Lello avrebbe chiamato un amico dicendogli che aveva ucciso l’assassino di sua moglie, annunciandogli che si stava recando al cimitero per salutare la sua Roberta. Avrebbe chiamato il suo avvocato, Giovanni Cerella, indicandogli dove si trovava in quel momento.

Il sacchetto di plastica contenente una pistola ritrovato dai carabinieri sulla tomba di Roberta Smargiassi. (Foto di Pino Cavuoto per Ansa)

I primi a giungere sulla tomba di Roberta Smargiassi sono stati i carabinieri della locale compagnia che hanno rinvenuto però solo l’arma custodita in una busta di plastica trasparente (foto). Poco dopo, accompagnato dal suo avvocato, Di Lello si è costituito.

La moglie Di Lello fu investita a luglio – Fu un tragico incidente, il primo luglio scorso, a causare la morte di Roberta Smargiassi, 34enne, vastese, moglie di Fabio Di Lello. Secondo la ricostruzione, la giovane sul suo scooter Yamaha Sh650 si scontrò con una Fiat Punto guidata da Italo D’Elisa, all’incrocio tra Corso Mazzini e Via Giulio Cesare, a Vasto. Dopo l’impatto la giovane si schiantò contro il semaforo che regolava l’incrocio, ricadendo pesantemente sull’asfalto. Morì in ospedale dopo il ricovero. L’impatto con la moto, mandò la Punto contro un’altra auto in transito. Sul posto intervennero carabinieri e vigili del Fuoco del comando di Vasto, insieme ai medici del 118. I guidatori delle due autovetture furono sottoposti a vari accertamenti nell’ambito dell’inchiesta seguita e ancora in corso. Quindici giorni più tardi, un’enorme folla partecipò alla fiaccolata in ricordo di Roberta, partita proprio da quell’incrocio dove era stata travolta dall’auto. In prima fila il marito, il papà, gli altri familiari, tutti distrutti dal dolore. Il corteo raggiunse prima l’area antistante l’obitorio dell’ospedale ‘San Pio da Pietrelcina’, dove era morta la donna, poi l’ingresso del Tribunale di Vasto dove, sui cancelli esterni, furono lasciate tante immagini della giovane donna con l’auspicio di una giustizia veloce.

Sul profilo Facebook di Fabio Di Lello campeggia la foto della moglie Roberta Smargiassi. Sulla foto, postata il 5 novembre scorso, campeggia la scritta ‘Giustizia per Roberta’. Quella giustizia che Di Lello si è fatto da solo. La foto del profilo è invece tratta dal film ‘Il gladiatore’, la scena quella in cui Massimo Decimo Meridio torna dalla guerra e scopre la sua famiglia massacrata per vendetta.

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