TRADIZIONI/ Oltre due milioni quest’anno all’appuntamento con “Las Fallas” di Valencia

Alla presenza di oltre 2 milioni di persone dal 15 al 19 marzo si sono celebrate a Valencia, come ogni anno, Las Fallas: un evento turistico che travalica i  confini della Spagna,  dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. E’ una festa tradizionale in onore di San Giuseppe, patrono dei falegnami, per pulire e rinnovare i talleri  prima della primavera. Nelle piazze e nei crocevia si innalzano questi impressionanti monumenti di polistirolo incentrati su una, due o tre figure gigantesche, che possono raggiungere un’altezza di venti metri, costruite dagli artisti falleros, che sono delle rappresentazioni satiriche di temi dell’attualità sociale e politica: qualcosa che ricorda il nostro Carnevale di Viareggio.

Tra le attività  più rappresentative del 19 marzo  vi sono le mascletà (che è il momento delle Fallas in cui vengono fatti esplodere  contemporaneamente migliaia di petardi, creando un effetto sonoro simile a un sisma), i fuochi artificiali, la cavalcata del ninot, e che hanno la loro apoteosi nella spettacolare notte del fuoco, del 18 marzo.

Una delle protagoniste delle Fallas é la musica, interpretata dalle bande che accompagnano la sfilata di intere famiglie per le vie del centro nei loro vestiti tradizionali valenciani del XVII secolo fino ad
arrivare alla Plaza de la Virgen per lasciare un mazzo di fiori alla Virgen de los Desamparados, la Vergine degli abbandonati, con i quali formano un mantello. Ci sono 385 commissioni fallere che premiano la piccola e la grande.  Quest’anno ha vinto il primo premio la Fallas Convento di Jerusalem, creata da Pere Baenas. Una festa da vedere che lascia un ricordo indelebile sia sul piano delle tradizioni che su quello religioso.

Nelle foto:  1. Le famiglie valenciane che sfilano per il centro della città con i vestiti tradizionali del XVII secolo. 2. La Vergine con il manto di fiori portato dai falleros. 3. Il nostro collaboratore Provenzano con la manta di Bocairent e al suo fianco il tesorero della Falla, Carlos Vilaverde, con la montera e il mocalor alla testa, camicia, jupeti e jupa, il calco, e ai piedi i chapines. Alle sue spalle la Falla Convento Jerusalem (che ha vinto) 

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