TERREMOTO IN CENTRO ITALIA. Storie di vita e di morte sotto le macerie

Le cronache del devastante terremoto che ha devastato alcune città delle Marche e del Lazio sono un  insieme di cronache di straziante dolore e di speranza, di terribili casualità e di fortunati ritorni alla vita. Le cronache televisive e radiofoniche nel sono piene e lo saranno le cronache dei quotidiani. Proviamo a citarne solo alcune.

La famiglia in vacanze distrutta. Un assistente capo della polizia stradale in servizio ad Aprilia – Ezio Tulli, di 42 anni – e i suoi due figli, di 14 e 12 anni, sono morti ad Amatrice, dove si trovavano in vacanza, per il crollo di un edificio causato dal terremoto. Illesa la moglie di Tulli, anche lei in servizio in polizia. Risultano, invece, dispersi i genitori della donna. Poi il suocero dell’agente della Polizia stradale di Aprilia Ezio Tulli è stato trovato morto tra le macerie. Il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, e l’Amministrazione Comunale di Aprilia lo hanno confermato esprimendo “cordoglio e vicinanza per il grave lutto che ha colpito la famiglia Tulli”.

A man is rescued from the rubble of a building after an earthquake, in Accumoli, central Italy, Wednesday, Aug. 24, 2016. A devastating earthquake rocked central Italy early Wednesday, collapsing homes on top of residents as they slept. At least 23 people were reported dead in three hard-hit towns where rescue crews raced to dig survivors out of the rubble, but the toll was expected to rise as crews reached homes in more remote hamlets. (ANSA/AP Photo/Andrew Medichini) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistribu]
(Foto Ansa-Ap di Andrew Menichini)
È stato estratto vivo dalle macerie un uomo di 57 anni. L’uomo ha fratture agli arti inferiori, ma è in buone condizioni ed è stato tirato fuori da una casa vicino al campanile della chiesa principale di Amatrice. E’ stato 12 ore sotto le macerie. Qualche ora prima ad Accumoli, nel reatino, è stato estratto dalle macerie il quarantatreenne romano Gianni Polpetti. L’uomo è rimasto incastrato per molte ore con le gambe e parte del corpo tra le macerie. E’ stato portato via in barella tra gli applausi della gente e sistemato in un’ambulanza che lo sta trasferendo in ospedale.
Leone e Samuele, due fratellini di 7 e 4 anni sono stati estratti vivi dalle macerie a Pescara del Tronto. La nonna, Vitaliana, li ha salvati infilandoli insieme a lei sotto al letto. Anche la donna è stasta successivamente estratta da sotto le macerie. Mentre non ce l’ha fatta il nonno dei bimbi, Vito. Ad Amatrice un altro bambino è estratto vivo dalle macerie della sua casa completamente distrutta, è stato trasportato in fin di vita d’urgenza a Roma in elicottero; del fratello gemello è stata invece recuperata la salma. Salvato anche un uomo di 65 anni. E’ stato estratto da una delle case crollate ad Accumoli.

Muore a 18 mesi, la madre si trasferì dall’Aquila dopo il sisma –Dormiva nel suo lettino nella casa delle vacanze ad Arquata del Tronto, ma il terremoto l’ha portata via. Marisol Piermarini aveva solo 18 mesi. E’ morta stanotte nel crollo della casa dove si trovava insieme al papà Massimiliano e alla mamma Martina Turco, una giovane abruzzese scampata al terremoto dell’Aquila, la sua città, nel 2009. La donna aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza, ma un altro terremoto le ha strappato la figlioletta. Martina è ricoverata all’ospedale regionale Torrette di Ancona, dove è stata sottoposta a esami diagnostici approfonditi per scongiurare gravi conseguenze per essere rimasta a lungo sepolta sotto le macerie. Il compagno Massimiliano è ricoverato all’ospedale Mazzoni di Ascoli per le ferite riportate in varie parti del corpo, ma non è in pericolo di vita.

In una stanza del nosocomio è stato composto il corpicino di Marisol ed è già iniziato il viavai dei familiari e dei parenti, sconvolti per la perdita. Su tutti il nonno ascolano Massimo Piermarini: è stato lui la notte scorsa tra i primi a raggiungere l’abitazione di Arquata. “Non volevano farmi passare perché era tutto pericolante, ma io ho detto che non me ne importava niente, che dovevo andare a cercarli: purtroppo per la bambina non c’è stato nulla da fare”, ha raccontato, disperato.

Ad Accumoli è stato concluso il recupero della intera famiglia che ha perso la vita tra le macerie. Si tratta di Andrea Tuccio, della moglie Graziella Torrone e dei figli piccoli Riccardo e Stefano di 8 anni e di 7 mesi. Oltre loro si registrano altri 3 morti e 4 dispersi, questi tutti nella frazione di Illica (Rieti). Ad Accumoli è stato invece estratto vivo dalle macerie Luciano Peri.

Erano arrivati domenica da Fregene (Roma) dove risiedono i genitori dei piccoli, Francesca e Mauro. Riccardo ha partecipato alle operazioni di soccorso: “Ho visto la testa di una statua della madonnina staccata in mezzo alle macerie e l’ho riattaccata”. Le case, racconta chi scende dal paese, sono crollate una addosso all’al

“Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: ‘Aiutateci, aiutateci’. Mio padre e mia madre sono feriti, ma vivi”. È la testimonianza di una giovane donna nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno. “Ero a Pagliare e dopo la scossa mi sono precipitata a Pescara del Tronto dove vivono i miei. Alcuni amici ci hanno aiutato ad estrarli – racconta in lacrime -: mia madre ha un braccio rotto e una lesione alla testa per fortuna non grave. A Pescara del Tronto è un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l’ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli”.

Schiacciati dal campanile.  E’ stato il collasso del campanile della chiesa di Accumoli (Rieti) a provocare la morte di tutta la famiglia di Andrea Tuccio: lui, la moglie Graziella e i figli Riccardo e Stefano. A confermarlo è il sindaco Stefano Petrucci: “La chiesa ha avuto recenti ristrutturazioni ma non sono valse a nulla perchè una struttura così alta realizzata in muratura non ha potuto reggere a una tale scossa. La casa della famiglia Tuccio è crollata solo per questo, altrimenti con i suoi solai fasciati in acciaio avrebbe retto”.

Reporter ANSA, scenario apocalittico ad Amatrice – “È uno scenario apocalittico quello che ci si trova davanti addentrandosi da Piazza Antonio Serva, nel centro storico di Amatrice, dopo il sisma devastante di questa notte. L’intera fila di abitazioni lungo quello che era il corso è completamente collassata e le macerie delle facciate crollate occupano tutta la sede stradale”. Questa la testimonianza dei redattori dell’ANSA giunti ad Amatrice immediatamente dopo il sisma. “I vigili del fuoco si stanno arrampicando a piedi sulle macerie per cercare eventuali dispersi, e anche un bobcat è in azione per cominciare a liberare la strada dalle macerie. Molti uomini stanno scavando a mano con le pale”. Semidistrutta anche la Chiesa di Sant’Agostino, la facciata è parzialmente crollata, anche il rosone; il campanile presenta grossi crolli ed è tuttora a rischio di collasso. Grossi blocchi di pietra bianca ingombrano la strada. I feriti vengono portati via dal centro anche con mezzi improvvisati come il cuscino di un divano usato come barella.

Ricordando l’Aquila. “Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l’operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto”. Lo ha detto Marco, operatore ecologico di Amatrice, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, una delle vie del centro storico di Amatrice. “Mi ricordo la scossa dell’Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto”.

 

Commenta per primo

Lascia un commento