Il kamikaze che martedì ha provocato la morte di 10 turisti stranieri, tutti tedeschi, a Istanbul è il 28enne Nabil Fadli, nato in Arabia Saudita, di recente trasferitosi in Siria ed entrato in Turchia il 5 gennaio chiedendo anche asilo politico. Avrebbe presentato la domanda di asilo all’ufficio dell’immigrazione di Zeytinburnu, a Istanbul, in compagnia di altri 4 uomini. Nei giorni successivi Fadli, appena entrato in Turchia dalla Siria, sarebbe rimasto nell’indirizzo di residenza dichiarato di Istanbul. Le indagini sono in corso per cercare di identificare i suoi accompagnatori.
Intanto altri 4 sospetti sono stati fermati dalla polizia turca per presunti legami con l’attentatore kamikaze dell’Isis. Lo ha detto il premier di Ankara, Ahmet Davutoglu. Un altro sospetto era già stato fermato ieri.
L’attacco del kamikaze, che ha provocato la morte di 10 turisti e il ferimento di altri 15 feriti (tra cui sei tedeschi, un norvegese e un peruviano e un sudcoreano), è avvenuto nel centro di Istanbul, la zona di Sultanahmet, che ospita le maggiori attrazioni turistiche della città turca e la Moschea Blu e il Topkapi Palace.
Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha convocato un meeting di emergenza per la gestione della situazione dopo l’esplosione.
Shock in Germania – Merkel ha subito affermato come “triste certezza” che vi sono “almeno 8 cittadini tedeschi” fra le vittime, “augurando forza e coraggio di fronte a questa prova terribile” ai familiari delle persone uccise. “I terroristi sono nemici di tutte le persone libere. Sì sono nemici di tutta l’umanità, che sia in Siria, in Turchia, in Francia o in Germania”, ha aggiunto. “Obiettivo dei terroristi è la libertà della nostra vita”, ha aggiunto, sottolineando che la libertà vincerà sul terrore. “Non dimentichiamo la gente in Turchia – ha detto – che diventa sempre di più vittima del terrore. Ci sentiamo solidali con loro”.
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