Sì dell’ONU ai negoziati in Siria tra governo e opposizione. A Falluja bombe Usa per errore sui soldati iracheni

 

Staffan de MisturaIl Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione sulla Siria al termine del lungo vertice a New York per dare il via ai negoziati di pace formali tra il governo e l’opposizione, con un mandato affidato all’inviato speciale dell’Organizzazione, Staffan de Mistura (foto) . La risoluzione sulla Siria parla del processo di pace e del cessate il fuoco nel Paese mediorientale, ma in essa non vi è (né, a rigor di logica, poteva esserci) alcun riferimento al futuro del presidente Bashar al Assad.

C’è da augurarsi che questo accordo aiuti, al tempo stesso, a regolare i comportamenti delle varie potenze in Medio Oriente, dove gli interventi di natura bellica, con operazioni delle loro aviazioni, continuano ad essere effettuati in maniera pericolosa e spesso tragica. In proposito l’ultima notizia arriva dall’Iraq, dove, in un raid anti-terrorismo degli Usa vicino a Falluja, sono rimasti uccisi, invece, diversi soldati dell’esercito regolare iracheno:  primo caso accertato di fuoco amico. Lo riferiscono i media degli Stati Uniti. E in un comunicato le forze armate hanno confermato che raid condotti contro obiettivi dell’Isis potrebbe aver provocato la morte di militari iracheni, senza precisarne il numero. Si presume che siano una decina.

Ma ritorniamo alla riunione Onu sulla Siria.  “È stata difficile ma si è conclusa bene con l’accordo sulla necessità di andare avanti e dare un forte mandato all’inviato speciale Staffan de Mistura per avviare il negoziato tra i rappresentanti dell’opposizione e del regime”: lo ha detto Federica Mogherini a New York. “Ci aspettiamo che questo avvenga nel mese di gennaio”.

“Rimangono nette differenze sul futuro di Bashar al Assad”,  ha detto però il segretario di Stato Usa, John Kerry. “La maggior parte dei Paesi del Gruppo Internazionale di sostegno sulla Siria – ha aggiunto – ritiene che il presidente Assad abbia perso la credibilità per governare”.

Di parere diverso il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov: “Durante il vertice sulla Siria a New York – ha precisato – si è parlato anche del futuro di Bashar al Assad, ma la posizione russa è stata molto chiara, ossia che questo summit non era su Assad ma sul modo per individuare una opposizione credibile accettabile con cui intavolare i negoziati e un accordo sulla lista dei gruppi terroristici. Speriamo che il governo di Damasco e l’opposizione abbiano l’opportunità di iniziare i negoziati in gennaio”, ha aggiunto.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha sottolineato che “è la prima risoluzione del Consiglio di Sicurezza che riguarda il processo politico in Siria e rappresenta quindi un passo importante su cui lavorare. Le Nazioni Unite sono pronte a lanciare negoziati in Siria mediati dall’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura”.

”Sconfiggeremo l’Isis, e lo faremo strappando loro il territorio e tagliando le loro risorse”,  ha affermato il presidente americano, Barack Obama, nella conferenza di fine anno alla Casa Bianca. Obama ha sottolineato che “è necessario smantellare le loro infrastrutture. Non avranno più alcun posto sicuro”. Però Obama insiste nel dire che ”Assad deve lasciare per far sì che nel paese si metta fine al bagno di sangue, perché Assad ha perso legittimità fra i siriani e non ci sarà pace senza un governo legittimo”.

Sono frasi che non lasciano molto spazio all’ottimismo sulle prospettive di una azione congiunta tra Usa e Russia in Medio Oriente, e infatti la Nato ha dato il via libera all’invio di aerei radar, caccia e navi nel Mediterraneo orientale per incrementare la difesa della Turchia “in considerazione della situazione instabile della regione”.

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