SALUTI ROMANI PER ACCA LARENTIA/ Il caso finisce in Parlamento, informativa della Digos in Procura. Braccia tese dei militanti di estrema destra davanti all’ex sede dell’MSI, per commemorare i tre attivisti del Fronte della gioventù uccisi 46 anni fa

di SERGIO TRASATTI/ “Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924”. Inizia così il post della segretaria del Pd, Elly Schlein, con tanto di video, per commentare i saluti romani che si sono levati davanti all’ex sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia, a Roma, per commemorare tre giovani del Fronte della Gioventù uccisi lì davanti 46 anni fa. Perdoniamo alla Schlein il lieve errore storico. In realtà a gennaio del 1924 c’era ancora la democrazia in Italia visto che era in carica un governo di coalizione prima che si svolgessero le elezioni politiche del 6 aprile poi stravinte dal Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini con l’uso della forza. Ricordiamo, inoltre, alla segretaria del Pd che la dittatura cominciò realmente nel 1925 con le tristemente famose “leggi fascistissime”.

Le parole di Elly Schlein, le altre iniziative dell’opposizione e le parole dei partiti di governo. La leader dem ha annunciato: “Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione”. Il M5s ha invece presentato un esposto in Procura, per apologia di fascismo. Forza Italia: “Condanna politica netta e irrevocabile”. Fratelli d’Italia: “Lontani anni luce da questo tipo di manifestazione”. La comunità ebraica: “Un oltraggio inaccettabile”. La Digos invierà un’informativa alla magistratura che segue il caso.

I fatti incriminati. La sera del 7 gennaio scorso i militanti di estrema destra si sono ritrovati davanti all’ex sede del Movimento Sociale Italiano per commemorare tre attivisti del Fronte della gioventù uccisi 46 anni fa: Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. I primi due assassinati da un commando di estrema sinistra, il terzo rimasto ucciso negli scontri che seguirono tra giovani di estrema destra e forze dell’ordine.

Il video. A documentare tutto un video di qualche decina di secondi, che fa il giro dei social, che racconta quanto accaduto a Roma dopo le commemorazioni ufficiali delle autorità, con la deposizione delle corone di alloro da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor, nel piazzale dove c’è la targa ricordo. Poi, in serata, il rito del saluto, del “presente” e la “cerimonia” che i gruppi neofascisti dedicano ormai da quasi mezzo secolo, ogni anno, ai loro caduti con centinaia di braccia tese che si levano verso l’alto quando appunto viene chiamato il “presente”. Succede dai tempi del pentapartito all’ultimo governo Draghi. Non è assolutamente un fenomeno indotto da questo esecutivo di centrodestra. Un fatto grave che andrebbe vietato e che invece da anni viene tollerato.

 

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