Riportata in Italia la giovane pakistana fatta tornare in patria con l’inganno in patria e costretta ad abortire

E’ tornata stamattina in Italia, con un volo da Abu Dhabi alla Malpensa, Farah, la ragazza pakistana residente a Verona che era stata riportata in patria dai familiari con l’inganno e costretta ad abortire. Per alcuni giorni, dopo la sua liberazione, Farah è stata accolta nella residenza dell’ambasciatore italiano ad Islamabad. A Milano la diciannovenne ha passato i controlli di rito ed è poi stata fatta uscire dallo scalo da un passaggio secondario.

“Farah è finalmente tornata in Italia e si trova adesso in un luogo sicuro. Grazie al lavoro diplomatico dell’ambasciata italiana a Islamabad e alla collaborazione con le autorità pakistane”, scrive il ministro degli esteri Angelino Alfano.

“No l’ho ancora sentita, non so dove sia adesso, ma spero di poterla vedere presto”, ha risposto  al telefono Christian, il 19enne pakistano fidanzato di Farah. La ragazza, secondo quanto si apprende, si sarebbe diretta a Verona, forse per essere sentita brevemente in Questura, prima di essere trasferita in un luogo segreto e protetto.

A Verona risiedono ancora il padre della ragazza – convocato per la primavera 2019 per un’udienza in Tribunale con l’accusa di maltrattamenti in famiglia – ed un fratello, che gestisce con il genitore due negozi di riparazione di telefoni.

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