REFERENDUM SU BREXIT. La Gran Bretagna smentisce i sondaggi e vota per l’uscita dall’Europa. CAMERON SI DIMETTE. BORSE TERREMOTATE

Mappa Brexit 1REDAZIONE – Smentendo tutti i sondaggi che, sia pur di un paio di punti, davano vincente il “Remain”, lo spoglio dei voti in Gran Bretagna ha sancito la vittoria di “Brexit” con poco più del 51% dei consensi. Il premier Cameron ha annunciato le dimissioni.  Jeremy Corbyn era pronto a chiedergli di dimettersi, ma ai piani alti del Labour lo si è ritenuto inutile, perché lo stesso Cameron avrebbe a breve reso pubblica la decisione. E per domenica è prevista una riunione degli sherpa del Consiglio per preparare il vertice di martedì e mercoledì per votare una  risoluzione sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione e sulle iniziative da prendere per il futuro dell’Ue. Il presidente Donald Tusk sta mettendo a punto il programma della “shuttle diplomacy” per le necessarie consultazioni delle prossime giornate, mentre c’è stata una telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il premier Matteo Renzi dopo il voto su Brexit. (Non sappiamo se Renzi abbia promesso di usare il lanciafiamme contro Corbyn come ha promesso di fare a Napoli con i dirigenti del suo partito dopo la sconfitta elettorale. Scusate lo scherzo)

La notizia della scelta degli inglesi di lasciare l’Unione Europea è stata data per prima da una emittente britannica in un tweet quando è stato superato il quorum di oltre 16,8 milioni di voti, che attribuisce la vittoria del referendum alla scelta di uscire dall’Unione europea. Ed è stato subito panico sui mercati finanziari: la Borsa di Milano è la peggiore con una perdita record superiore al 12% e con la sterlina ai minimi dal 1985 sul dollaro. Crollo delle borse asiatiche mentre si apriva una giornata dura per le borse europee.

“Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell’indipendenza per il nostro Paese. E’ l’alba di un Regno Unito indipendente”, ha detto il leader euroscettico dell’Ukip Nigel Farage. “E’ arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”, ha aggiunto.

Ecco in dettaglio come il Regno Unito si è spaccato nel referendum –

Mappa Brexit 2Questo il dato fornito dalla Commissione elettorale: il Leave ha ottenuto il 51,9% dei voti e il Remain il 48,1%. Per la Brexit hanno votato 17.410.742 elettori mentre per restare nell’Ue i voti sono stati 16.141.241. L’affluenza al referendum viene fissata al 72,2%.

In dettaglio:  ll ‘Leave’ vince in Galles conquistando 854.572 voti contro le 772.347 preferenze date al ‘remain’. In Scozia ha vinto il ‘Remain’ con 1.661.191 voti contro i 1.018.322 andati al ‘Leave’ a fronte di un’affluenza del 67,2%Glasgow, la grande città portuale scozzese, vota al 66,6% per Remain, contro il 33,4% di LeaveEdimburgo vota a favore della permanenza nell’Unione Europea con una percentuale del 74,4% contro il 25,6% di Leave.  In Irlanda del Nord ha vinto il ‘Remain’ con 440.437 voti contro i 349.442 andati al ‘Leave’ a fronte di un’affluenza del 62,9%.

Contraria alla Ue la maggioritaria Inghilterra (esclusa quasi tutta Londra) con quasi il 60% di voti pro-Brexit. A Manchester fronte filo-Ue con un 60% di suffragi per Remain. Nella città industriale di Sunderland, sulla costa del nord-est dell’Inghilterra, Leave ha vinto con 82.394 voti (61,3%) contro i 51.930 voti (38,7%) per Remain. A Newcastle, città nel nord-est dell’Inghilterra, il ‘Remain’ ha vinto, ma di misura: 50,7% contro il 49,3% dei voti per il ‘Leave’, con uno scarto di appena 2.000 voti in una città in cui hanno votato in 129 mila. Gibilterra ha scelto il Remain con una percentuale del 95,9% e un 4,1% per il Leave. L’affluenza alle urne nel territorio a sud della Spagna è dell’84%. Leave ha vinto anche a Swindon , nella contea del Wiltshire, nel ricco sud-ovest dell’Inghilterra, con una percentuale del 55% contro il 45% di Remain. Oxford non tradisce l’Europa: la celebre città universitaria inglese porta in dote il 70,3% dei suoi voti al fronte di Remain nel referendum britannico sull’Ue contro il 29,7 di Leave. Anche Cambridge, dopo Oxford, vota in favore del fronte filo-Ue di Remain con oltre il 74% dei suffragi. La città di Liverpool, nel nord-ovest dell’Inghilterra che diede i natali ai Beatles, ha votato per il Remain, che ha vinto col 58% dei voti contro il 42% dei Leave.

Il voto a Londra – Il ‘Remain’ a Londra è al 69% mentre il ‘Leave’ si ferma al 31%. E la scelta di restare in Europa, ad esempio, prevale nell’aristocratico quartiere di Hammersmith & Fulham, dove il ‘Remain’ trionfa al 70% mentre il ‘Leave’ si ferma al 30% mentre in due quartieri popolari dell’East End di Londra, Barking e Dagenham, compresi in una stessa circoscrizione, hanno segnato la vittoria al Leave con una proporzione del 62% contro il 38%. A Watford, sobborgo nel nord-est di Londra, il Leave ha vinto per soli 252 voti rispetto ai 23.167 del Remain mentre a Islington, nel collegio blindato del leader del Labour, Jeremy Corbyn, Remain si attesta attorno al 66% dei voti. l voto nel municipio della City of London è per il 75% per il Remain contro il 25% per il Leave. Remain ha vinto con il 78% contro il 22% a Hackney, popoloso quartiere nell’East End

1 Commento

  1. Riassumendo: Chi sta bene vuole rimanere, chi sta male vuole uscire.

    In un paese veramente democratico l’europa avrebbe dovuto chiedere ai cittadini: “Perché volete andarvene”
    Ed i cittadini avrebbero elencato: “Quote latte, zucchero merci che arrivano da tutto il mondo a prezzi stracciati che distruggono le nostre aziende o le portano a delocalizzare, troppe leggi e troppo potere a vantaggio della Germania, …”
    Allora un Europa saggia avrebbe cercato di correggere.

    Se questo non avviene io sono per uscire.

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