Prima “vittima” dei «Panama Papers» il premier dell’Islanda: si è dimesso. Tra i clienti dei paradisi fiscali anche amici dei Le Pen

epa05245259 Iceland's Prime Minister Sigmundur David Gunnlaugsson leaves the residence of Iceland's President President Olafur Ragnar Grimsson after a meeting of the two 05 April 2016 in Reykjavik, Iceland. Prime Minister Sigmundur David Gunnlaugsson resigned 05 April 2016 follows allegations Gunnlaugson's name may appear in leaked documents published on 03 April 2016, suggesting that 140 politicians and officials from around the globe, including 72 former and current world leaders, have connections with secret 'offshore' companies to escape tax scrutiny in their countries. The leak involves 11.5 million documents from one of the world's largest offshore law firms, Mossack Fonseca, based in Panama. EPA/BIRGIR POR HARDARSON ICELAND OUT

Si è dimesso il premier islandese Sigmundur Gunnlaugsson, coinvolto nel caso dei Panama Papers. E la notizia è rimbalzata sui principali media internazionali. La Bbc online scrive che “il primo ministro islandese si è dimesso sull’onda dello scandalo”. È la prima ‘vittima’ della pubblicazione degli elenchi di grossi personaggi di mezzo mondo che hanno esportato capitali nel paradiso fiscale panamense.  Gunnlaugsson poco prima aveva chiesto lo scioglimento del Parlamento, ma il presidente Olafur Ragnar Grimsson aveva rifiutato.

Intanto in Francia, stretti collaboratori di Marine Le Pen, il “cerchio magico” della presidente del Front National, sono accusati di aver messo in piedi “un sistema offshore sofisticato” nell’ambito dei “Panama Papers”. Ma non solo Marine, anche Jean-Marie Le Pen è direttamente coinvolto nello scandalo finanziario rivelato dai “Panama Papers”. Secondo Le Monde, una parte della ricchezza nota come “il tesoro” del fondatore del Front National è stata dissimulata attraverso la società offshore Balerton Marketing Limited, creata nei Caraibi nel 2000. Banconote, lingotti, monete d’oro, ci sarebbe di tutto nel “tesoro”, intestato al prestanome Gerald Gerin, ex maggiordomo di Jean-Marie e della moglie Jany Le Pen.

In Inghilterra si aggrava anche la posizione di David Cameron. Nuovi dettagli sullo schema attraverso il quale suo padre Ian avrebbe nascosto per decenni al fisco britannico le sue fortune di broker della finanza conquistano  l’apertura di alcuni giornali di Londra. La stampa rivela che Ian Cameron, morto nel 2010, avrebbe dirottato fin dal 1982 ingenti somme di denaro in Centro America, facendo ruotare in seno al board della sua società – la Blairmore Holdings – decine di prestanome caraibici. David Cameron ha affermato: “Non ho azioni, né conti offshore, né fondi offshore”. Il primo ministro britannico ha tuttavia glissato, nelle interviste, sulla domanda di Sky News se abbia beneficiato delle fortune paterne d’oltremare.

In Italia, invece, l’Agenzia delle Entrate fa sapere che richiederà i dati relativi ai personaggi segnalati nei Panama Papers per svolgere indagini su eventuali casi i evasione fiscale.

 

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