PERISCOPIO/ Il tarlo della corruzione non va in archivio

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA – L’impressione è che ci sia troppa disinvoltura e leggerezza da parte del governo e della ministra  protagonista delle repentine dimissioni, subito apprezzate ed accolte da Renzi quando ancora non era cominciato il can-can mediatico e non c’erano neppure state le strumentalizzazioni di cui si lamenta la Guidi nella sua lettera di spiegazioni al Corriere della Sera. Che per la verità, rispettabili negli aspetti umani, non chiariscono molto e non illuminano sulle ragioni di quella telefonata al fidanzato, così come il riferimento alla ministra Boschi. Una brutta pagina del capitolo che va sotto il titolo “fatti privati in affari pubblici” e che devasta non da oggi la vita politica e la rende spesso odiosa ai cittadini.

Gli ultimi numeri di un serio sondaggista come Nando Pagnoncelli sul voto per il Campidoglio segnalano il rischio che un romano su due diserti le urne. Difficile non ritenere che le sconcertanti vicende di Roma – a cominciare da mafia capitale – non abbiamo un peso nella disaffezione e nel rifiuto di recarsi ai seggi.

Si può anche ironizzare e sottovalutare il dato dell’astensione, ignorare che contiene comunque seri elementi di sfiducia, di rabbia e di avversione nei confronti della politica e il modo in cui vengono condotte le istituzioni. Si avverte sempre più l’incapacità di corrispondere agli interessi e alle domande dei cittadini, che continuano a misurarsi con le gravi difficoltà dei problemi di ogni giorno e che alimentano indifferenza e populismi.

Anche per questo non ci è piaciuto il modo con cui il premier-segretario ha liquidato da Washington le dimissioni della Guidi da ministro. Un eccesso di disinvoltura e di arroganza, contraddetto per altro dal riconoscimento dell’opportunità di dimissioni tempestive. Se si giunge ad un gesto politico così rilevante come le dimissioni non si può rispondere con una alzata di spalle e proclamare trionfalmente che “ora chi sbaglia va a casa”. Allora la ministra Guidi ha sbagliato, al punto da doversi dimettere, anche perché incautamente ha citato la ministra Boschi ?

Le opposizioni hanno annunciato fronte comune contro il governo ma è difficile immaginare conseguenze per il presidente-segretario. Il vero rischio è l’ulteriore sfiducia da parte dell’opinione pubblica e l’incremento dei cittadini elettori che diserteranno le urne.

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