PERISCOPIO/ A Palazzo Chigi e in Campidoglio i conti che non tornano

Nuccio-Fava-545x384DI NUCCIO FAVA – C’è stata una stretta di mano finalmente tra la sindaca Raggi e il presidente-segretario. È avvenuta nella sede della Fao, organismo delle Nazioni unite che si occupa dell’alimentazione e della fame del mondo, emergenze planetarie che affliggono l’umanità da sempre: sono ben lontane dall’essere sconfitte a causa soprattutto delle guerre, della volontà di potenza degli Stati più grandi, del florido commercio delle armi e dei conflitti etnici e tribali, dell’egemonia di gruppi economici e finanziari  che dominano lo scenario mondiale.

Una stretta di mano vale quello che vale . Il premier ne strige tante durante i suoi giri frenetici specie in questa lunga stagione di campagna referendaria per il Si. Quel saluto fugace è pur sempre rivolto alla sindaca di Roma alle prese con guai di ogni genere e certo non l’assolvono dagli errori e dalle leggerezze commesse, che meriterebbero però forse qualche comprensione e non compiaciuta e liquidatoria sufficienza se non addirittura irrisione, come il Pd ha sempre fatto.

Una singolare congiuntura unisce poi sindaca e presidente del Consiglio. La grave difficoltà a far quadrare i conti con bilanci in grave affanno e con il travagliato percorso che si annuncia per la loro approvazione: il parlamento è in Campidoglio. Il Consiglio dei ministri impegnerà 26.5 miliardi con evidenti sofferenze nella sanità, nelle pensioni e nel pubblico impiego, che devono contemperare gli inevitabili tagli e le maggiori spese con una difficile e acrobatica quadratura del cerchio. Né si può ignorare l’incertezza intorno alla risposta dell’Europa dopo l’esito fallimentare del vertice di Bratislava. Non senza contraddizioni, Renzi non si è presentato alla tradizionale conferenza stampa conclusiva e subito dopo non è stato invitato all’incontro di Berlino con gli industriali di tutta Europa, promosso da Merkel e Hollande. Queste “sgarberie” hanno fortunatamente breve durata e Renzi dovrebbe comunque avvalersi dell’affidamento e di una qualche apertura manifestate dal consiglio dell’Ue.

Il prossimo vertice europeo non sarà comunque una passeggiata su un prato fiorito anche perché urge sempre più il drammatico tema dei migranti a fronte delle chiusure dei paesi dell’Est, con l’aggiunta di intolleranza crescente da parte dell’Inghilterra del post Brexit .

I problemi della Raggi sono se possibile ancora peggiori con conti che fanno acqua da tutte le parti e finanziamenti dovuti dal governo, di cui non c’è ancor ancora traccia. La sindaca intanto ostenta tranquillità e prende il toro per le corna: va a Milano per i funerali di Dario Fo e riparte subito per raggiungere assessori e consiglieri in riservato “ritiro” per due giorni tra gli ulivi e i grandi silenzi nella Tuscia . Un ritiro laico, ovviamente,  che dovrebbe garantire tranquillità, meditazione e maturazione di decisioni importanti.

Renzi invece affronta in pompa magna insieme alla moglie Agnese il gran ricevimento alla Casa Bianca con Obama e la moglie Michelle, dove sarà accompagnato anche da Benigni e da quattro donne-simbolo. Sarà un evento straordinario alla fine del mandato di Barak con l’invito esteso ovviamente a tutti i principali uomini d’affari e di finanza degli Usa. Renzi ricambierà con un dono anch’esso a suo modo straordinario rappresento dal colossal della Rai in ben 8 puntate dedicato ai Medici e allo splendore del Rinascimento. Una storia straordinaria durata più di due secoli, con al centro sempre affari e denaro e ambiziose operazioni finanziarie e forme di vero e proprio strozzinaggio accompagnate però da una formidabile fioritura artistica che fanno di Firenze quel gioiello unico che è.

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