Padre Charamsa mette in guardia il Papa su gay e celibato

VerbavolantKrzysztof Charamsa, il sacerdote che ha sconvolto il mondo ecclesiastico quando esibì la sua omosessualità e presentò in pubblico il suo compagno (foto in basso), è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Father Krysztof Olaf Charamsa (L), who works for a Vatican office, gives a press conference with his partner Edouard to reveal his homosexuality on October 3, 2015 in Rome. The priest said he wanted to challenge what he termed the Church's "paranoia" with regard to sexual minorities, claiming the Catholic clergy was largely made up of intensely homophobic homosexuals. The Vatican condemned the coming out of a Polish priest on the eve of a major synod as a "very serious and irresponsible," act which meant he would be stripped of his responsibilities in the Church's hierarchy. In a statement, a spokesman said Krzystof Charamsa would not be able to continue in his senior position in the Vatican and that his future as a priest would be decided by his local bishop. AFP PHOTO / TIZIANA FABI (Photo credit should read TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Foto di Tiziana Fabi per AFP 

“La Chiesa – ha detto – è una società permeata e piena di omofobia. Lavorando in Vaticano ho vissuto nel quartiere generale dell’omofobia, ho lavorato nella santa inquisizione, nel vecchio santo uffizio, è un’istituzione di paranoica omofobia, che viene inculcata nei fedeli cattolici, nella società cattolica. La Chiesa manda messaggi di disprezzo e di disgusto, inculca l’omofobia nei fedeli, lo schifo e il disprezzo verso gli omosessuali. E certe cose dalla Chiesa non sono state mai completamente condannate”.

“Nella Chiesa – precisa Charamsa – ci sono persone fantastiche, noi cattolici siamo un popolo fantastico. Questo è importante sottolinearlo. Solo che è molto facile manipolarli, deviarli da quel fantastico sentimento che Cristo ci ha comunicato. Io sono convinto che il messaggio di Cristo è la cosa più bella che potesse capitare all’umanità. Un amore in cui c’è posto per tutti. Ma quando chi governa la Chiesa inizia a inculcare nella gente questo sentimento, purtroppo mostra un volto che è contrario a ciò che Cristo predicava”.

“La Chiesa, per esempio, non è mai riuscita a cambiare la sua posizione sullo spazio che nella Chiesa spetta alle donne e questo è conseguenza di una società maschilista e patriarcale, che in realtà considera le donne alla stregua di esseri inferiori. Il celibato imposto come lo presenta oggi la Chiesa non è una cosa sana e non può essere una cosa sana. Il celibato può essere una scelta, come accade nella chiesa orientale. La Chiesa vede il celibato come una scelta di asessualità non del tutto sana. I preti che hanno relazioni con donne e uomini sono tantissimi, molti quando iniziano a conoscere la bellezza della vita e dell’amore dopo una relazione amorosa diventano sacerdoti migliori. L’amore per Dio non esclude assolutamente l’amore per un’altra persona. Ci sono tutte le ragioni scientifiche per porre alla Chiesa l’esigenza di cambiare le regole del celibato”.

“Sono tantissimi gli omosessuali nella Chiesa. Ma questo è un tabù, c’è omertà e silenzio attorno a questa realtà, che invece andrebbe studiata, anche a livello sociologico. La maggior parte dei preti omosessuali sono fantastici preti e non devono essere privati del loro ministero, sarebbe un delitto da parte della Chiesa, frutto di una mentalità omofobica. Io non sono stato cacciato via perché avevo un compagno, ma perché ho detto che sono gay. Ogni sacerdote gay dovrebbe fare coming out e lo stesso dovrebbero fare tutti i sacerdoti eterosessuali che vivono felici relazioni d’amore con le proprie compagne”.

“Ho scritto su questi argomenti a Papa Francesco, ma non ho mai avuto risposta. L’unica cosa che la Chiesa ha fatto è infangare il mio nome e fare di tutto per screditarmi. E su questo la Chiesa è una macchina perfetta. Papa Francesco non può fare molto, è una persona che soprattutto vuole conoscere gli altri e ascoltare gli altri, ma è chiuso in un sistema che è un sistema bloccato, che si rifiuta di essere riformato. Non è un mistero che si aspetta che il pontificato termini. Non vedono l’ora, c’è un rifiuto del Papa che io direi per i cattolici è al  limite della disobbedienza, che per noi è molto grave. Il suo messaggio evangelico disturba molti”.

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