MOTOGP, FRANCIA/ A Le Mans Lorenzo su Yamaha fa il vuoto e vola in testa al Mondiale. Bel 2° posto di Valentino Rossi, disastro Ducati, Marquez cade ed è solo 13°

AFP_AC416_mediagallery-articledi Marco Valerio/

Una sgommata e via. Così Jorge Lorenzo si impone nel GP di Francia davanti a un ottimo Valentino Rossi e a Vinales, che riporta la Suzuki fra i primi tre dopo 7 anni e mezzo dal 3° posto di Capirossi a Brno nel 2008. A parte la monotona perfezione di Lorenzo, la gara regala colpi di scena a raffica con le cadute di Iannone (7° giro), Dovizioso e Marquez (16° giro); il leader del Mondiale risale in sella e chiude 13°, ma cede lo scettro a Jorge, ora al comando con 5 lunghezze di vantaggio (nella foto Afp-Gazzetta.it: la partenza del GP di Francia).

Jorge imprendibile, Vale c’è. Lorenzo è il più lesto a scattare dalla pole: allo spegnimento dei semafori, va via in progressione con quel ritmo incredibile che aveva palesato in prova. Superata indenne la prima curva, il maiorchino prende gradualmente il largo fino al successo numero 63, il secondo stagionale, maturato anche grazie alla nuova gomma morbida portata dalla Michelin, che evidentemente si attaglia al meglio al suo stile, ma non mette ancora al sicuro dalle cadute, anzi. Alle spalle di Jorge, un Rossi superbo 2° (ma a 10″ dal compagno), in splendida rimonta dopo il 7° posto in griglia e gli errori della qualifica e ora a 12 punti da Lorenzo nel Mondiale, e Vinales, finalmente a podio. Valentino ha riproposto la versione 2015, quella che faticava in qualifica e rimediava alla grande in gara ed è stato strepitoso, ma ha di certo tirato un sospiro di sollievo quando Dovizioso e Marquez, incollati alle sue spalle, sono scivolati nello stesso punto al 16° giro, come in un balletto infernale, gettando alle ortiche le chance di podio.

Disastro Ducati. Se Marquez lascia in quella curva la leadership del Mondiale, i due centauri della Ducati proseguono il loro confronto, dannato, per la conferma in “rosso”, anche replicando gli errori. Se lo sbaglio commesso da Iannone al 7° giro (ancora una volta a terra, la terza in cinque gare), quando stava provando a insidiare Lorenzo, sembrava potergli essere fatale, la scivolata di Dovi ha pareggiato le sorti sui loro destini. Con la Ducati unica punita, visto che incassa un’altra battuta a vuoto in una gara in cui era grande protagonista. Unica parziale soddisfazione: il 7° posto di Petrucci, alla prima corsa stagionale dopo infortunio, frattura, operazione e riabilitazione alla mano.

La gara di Le Mans. Lo scatto iniziale premia Lorenzo, ottimo in allungo e primo ad arrivare al temibile imbuto della prima chicane, con Dovizioso e Iannone alle sue spalle, mentre Marquez non parte al meglio e Rossi resta invischiato alle spalle dei primissimi in lotta con Pol Espargaro. Jorge prova l’allungo, ma Dovizioso tiene botta, con Rossi che dal 5° giro inizia a risalire e Iannone che si incolla al compagno per passarlo al 6° giro. Ma l’abruzzese sbaglia. Ancora una volta: scivola al 7° giro per troppa frenesia quando sta recuperando, lasciando la lotta per il podio al trio Dovizioso-Marquez-Rossi. Vale si porta in 2° posizione, ma gli altri non mollano, fino alla duplice caduta. Nello stesso punto, su un pezzo di asfalto di diverso colore e forse per questo traditore. Ne approfittano Vinales, 3°, Pedrosa, 4°, Pol Espargaro, 5°, e Aleix Espargaro, 6°. Il Mondiale MotoGP dunque riparte da Le Mans completamente stravolto e ridisegnato. Poco spettacolare per l’insidia delle tante, troppe, cadute sempre in agguato, ma comunque molto avvincente.

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