MOLESTIE SESSUALI. Nella girandola di “denunce” nuove accuse al regista Brizzi trasmesse dalle “Iene”

La corsa alla denuncia di molestie sessuali nel mondo dello spettacolo sta diventando ormai uno sport di massa, anzi di mass media, anche perché offre spazio ed effimeri momenti di notorietà  ad attricette che ne vanno spasmodicamente alla ricerca non essendovi riuscite per meriti artistici e consente ai “webeti” e ai siti di gossip di sguazzarvi a volontà e ad alcuni canali tv di mischiare le denunce serie alla spazzatura da audience a buon mercato. Il che può avere persino l’effetto di sminuire il valore delle denunce serie e gravi, di comportamenti disgustosi, che sconfinano nel reato più bieco, come quelle che riguardano, per esempio, il produttore di Hollywood, Weinstein, macchiatosi di violenze vere e proprie, secondo le tante testimonianze emerse.

L’ultimo personaggio preso di mira è il regista di “Notte prima degli esami” e altri film di successo, Fausto Brizzi,  individuato da Dagospia, come “il regista di 40 anni” accusato di molestie da tre attrici e che perciò sarebbe andato incontro addirittura a una crisi coniugale.

Brizzi attraverso il suo legale,  l’avvocato Antonio Marino, ha inviato a Dagospia la seguente smentita: «Ho appreso con grande sconcerto dagli articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell’esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l’identità. Posso solo affermare, con serenità e sin da ora, che

Fausto Brizzi e la moglie Claudia Tanella durante la première a Roma di “The Young Pope” (foto Ansa di Massimo Percossi)

mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi», ha dichiarato sabato mattina Fausto Brizzi in una nota. E poi ha aggiunto: «In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie».

Sarà sufficiente questa dichiarazione a frenare l’ondata di denunce che fioriscono a buon mercato, lasciando il dovuto spazio a quelle, serie e gravi, di comportamenti che, invece, si configurano come reato perché denunciano violenze fisiche o anche solo psicologiche compiute esercitando il potere di cui una persona dispone nei confronti della vittima?

A tal proposito Fiorenza Sarzanini, rigorosa cronista di giudiziaria del Corriere della sera, ricorda che “il reato di violenza sessuale è perseguibile soltanto su denuncia della presunta vittima ed entro sei mesi dal fatto; dunque appare difficile – a meno che non si riesca a dimostrare che ci sono stati episodi in quest’ultimo lasso di tempo – che si possa presentare un esposto, a meno che la persona offesa non fosse minorenne”. “Si tratta comunque – prosegue la giornalista – di una vicenda che presenta aspetti molto delicati, che deve essere verificata in ogni dettaglio e trattata con estrema cautela, anche perché coinvolge la sfera privata e quella lavorativa di numerose persone”.

Ma stasera su Italia1 “Le iene” sono ritornate alla carica su Brizzi riproponendo una decina di testimonianze, in gran parte anonime (quasi tutte le donne sono apparse a volto coperto e con la voce mascherata).

Le uniche due persone intervistate dalle Iene che non hanno chiesto la riservatezza sono Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi. “Non vogliamo accanirci su uno solo, non avrebbe senso, i personaggi coinvolti sono molti più di uno – ha premesso l’autore dell’inchiesta -. Lui ha subito replicato, noi vogliamo credergli, ma il racconto di dieci attrici si somiglia in maniera impressionante”. Nelle testimonianze, la descrizione dello “studio adibito a casa” dove le ragazze venivano invitate per i provini, i primi approcci, i tentativi di “fare i massaggi”, le insistenze, “il contatto fisico sempre maggiore” e poi “i modi sempre più aggressivi”. Secondo alcuni racconti, il regista “si è spogliato completamente nudo” e ha tentato approcci sempre più pesanti. Alcune raccontano di aver “opposto resistenza”, un’altra dice di essere stata costretta a un rapporto sentendosi “immobilizzata: non capivo più niente”. Oltre a testimoniare il “disagio” per le violenze subite, le attrici ascoltate dalle Iene spiegano perché non hanno denunciato prima l’accaduto: “Non ho avuto il coraggio di dirlo alla mia famiglia – spiega una di loro – l’ho detto solo a mia madre, ma ho pensato: se lui ci denuncia non abbiamo tutti questi soldi per pagare la causa”. Un’altra: “Mi vergognavo come una ladra, avevo paura di non essere creduta”. Un’altra ancora: “Alcuni addetti ai lavori mi hanno consigliato di non fare azioni legali”.

“Delle decine di mail e messaggi di donne pronte a denunciare registi arrivate poi in redazione – ha chiosato Giarrusso – una gran parte riguarda ancora una volta Fausto Brizzi. Lo abbiamo cercato in ogni modo, al telefono, allo studio. Siamo pronti ad ascoltarlo in ogni momento, ma siamo pronti ad ascoltare tutte le altre ragazze che hanno subito molestie da qualsiasi regista o produttore di cinema o tv”.

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