MILAN CAMPIONE D’INVERNO/ La Dea domina in casa del Diavolo, ma, l’Inter non ne approfitta. Atalanta show al Meazza, la squadra di Gasperini fa paura. I nerazzurri di un nervoso Conte non vanno oltre lo 0-0 a Udine. Nuova gara da “Psychiatric Circus” all’Olimpico: stavolta la Roma batte lo Spezia al 92′ e salva Fonseca

di FABIO CAMILLACCI/ Sabato di campionato ricco di colpi di scena. Negli anticipi validi per l’ultima giornata del girone di andata, l’Atalanta ridicolizza il Milan a San Siro ma l’Inter non ne approfitta e i rossoneri si laureano campioni d’inverno. Solito teatro dell’assurdo in una partita della Roma: i giallorossi nel remake contro lo Spezia passano dal 3-1 al 3-3 prima del gol della vittoria firmato da un grande Lorenzo Pellegrini in pieno recupero. Dopo un derby perso senza giocare e la figuraccia in Coppa Italia, la panchina di Paulo Fonseca almeno per ora è salva; mentre Dzeko, dopo il forte litigio avuto in settimana con il tecnico, resta fuori rosa e potrebbe finire sul mercato di gennaio.

Milan-Atalanta 0-3. Al Meazza non c’è mai stata partita. Dopo un veemente inizio del Diavolo, la Dea domina sotto tutti i punti di vista. Lezione di calcio di Gasperini a Pioli. A segno Romero, Ilicic su rigore e Zapata. Pioli fa esordire Mandzukic ma la condizione dell’attaccante croato a oggi è a dir poco precaria. Sembra strano scriverlo, ma, il risultato è bugiardo alla luce delle tantissime occasioni da gol create dagli orobici guidati da un Ilicic sontuoso e imprendibile. Dunque, dopo un periodo opaco, la squadra di Gasp si riaffaccia prepotentemente in zona Champions e non è una bestemmia dire che potrà lottare anche per lo scudetto.

Udinese-Inter 0-0. Musso è super su Lautaro, poi poche emozioni alla Dacia Arena di Udine. Sta di fatto che ancora una volta i nerazzurri mancano l’aggancio in vetta ai cugini. La notizia del giorno è che per la prima volta in campionato la compagine meneghina, miglior attacco del torneo, resta a secco di gol. Mentre Lukaku continua a non segnare: quarta partita di fila senza reti per l’attaccante belga. Merito anche dell’Udinese di mister Gotti che non concede spazi all’Inter. Due ottimi pareggi salvezza in tre giorni per i friulani tra il recupero con l’Atalanta e questa contro la squadra di Antonio Conte, particolarmente nervoso con l’arbitro Maresca ed espulso nel finale.

All’Olimpico un’altra partita da “Psychiatric Circus”. E’ il romano Pellegrini, erede di Totti e De Rossi come capitano, a salvare la Roma al 92′. Esorcizzata la bestia nera Spezia capace di eliminare i giallorossi dalla Coppa Italia nel 2015 e martedi scorso. Sul taccuino del match spicca la doppietta di Borja Mayoral che quattro giorni fa contro i liguri si era pappato almeno tre gol fatti. Di Karsdorp il 3-1 prima dell’incredibile rimonta spezzina favorita dalle solite bambole della difesa romanista e firmata da Piccoli, Farias e Verde (ex col dente avvelenato che ancora una volta non esulta dopo il gol del 3-3 segnato al 90′).

Il mucchio selvaggio giallorosso al 4-3 di Pellegrini e l’urlo liberatorio di Fonseca che corre ad abbracciare i suoi ragazzi (foto a sinistra), potrebbero essere il simbolo della rinascita romanista. Nonostante la realtà kafkiana di Trigoria e una società disorganizzata e piena di mezze figure, la Roma chiude il girone d’andata al terzo posto. Certo, i problemi da risolvere restano tanti perchè un club così glorioso non può diventare la barzelletta del mondo del calcio perdendo due partite a tavolino in 4 mesi per errori tecnici. La confusione continua a regnare sovrana e il gruppo Friedkin è chiamato a lavorare tanto e bene per azzerare le scorie della disastrosa gestione Pallotta. Alla Roma serve un manico forte e gente che profuma calcio nei quadri societari.

Completa il quadro degli anticipi Fiorentina-Crotone. La Viola di Prandelli si rialza dopo lo 0-6 subito al “Maradona” di Napoli e al Franchi batte 2-1 il Crotone fanalino di coda. Un bel passo verso zone più tranquille per i gigliati. I padroni di casa costruiscono la vittoria nel primo tempo andando a segno con Bonaventura e Vlahovic. Il 28enne nigeriano Simy prova a riaprire la sfida segnando nella ripresa, ma non basta.

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