L’alleanza Hollande-Sarkozy non permette al FN di Marine Le Pen (benché primo partito) di conquistare nemmeno una regione

resultats-regionales-2015-22h30_5482876-e1450052048294La mossa attuata dai socialisti di Hollande e dai repubblicani moderati di Sarkozy, che si sono alleati per il secondo turno dopo la sconfitta al primo turno di domenica 6 dicembre, ha impedito al Front National di Marine Le Pen  di conquistare anche una sola delle 13 macroregioni dove si è votato. In sostanza i socialisti hanno  ritirato i propri candidati (tranne un caso) nelle regioni dove i repubblicani avevano ottenuto un miglior risultato e hanno invitato i propri elettori a votare per i candidati di Sarkozy e i repubblicani hanno fatto altrettanto con i propri candidati e con i propri elettori dove erano in testa i socialisti; inoltre entrambi hanno sollecitato i francesi ad andare alle urne nel secondo turno paventando addirittura il rischio di “guerra civile” in caso di vittoria della Le Pen e l’appello ha funzionato perché c’è stata un’affluenza oggi del 7% in più rispetto alla domenica precedente: ciò ha consentito di negare al Front National la possibilità di conquistare anche una sola delle 12 regioni (la Corsica se l’è aggiudicata una lista autonomista), persino quella dove la nipote della Le Pen aveva conquistato un primato clamoroso.

Francia-elezioni2-kbC-U4314033557083BsH-593x443@Corriere-Web-Sezioni(Nella cartina in alto l’esito del 2° turno, nella cartina in basso l’esito del 1° turno)

Chi si è avvantaggiato di più della “alleanza coatta” Hollande-Sarkozy è stato quest’ultimo, che ha conquistato 7 regioni contro le 5 del partito del presidente in carica. Come commenta efficacemente Massimo Nava sul Corriere della sera «La destra gollista (Les Républicains) coglie un successo insperato, grazie alla donazione di sangue della sinistra che ha preferito ritirare i candidati per sbarrare la strada a Marine Le Pen».

Questi dati – emersi subito dagli exit pool – sono i stati confermati dallo spoglio dei voti reali.  Del resto Marine Le Pen ha già ammesso che le cose sono andate così, rivendicando come un successo il fatto che comunque il suo è, in questo momento, il primo partito di Francia, penalizzato dalla legge elettorale regionale, e ha triplicato il numero dei consiglieri eletti rispetto alle elezioni precedenti.

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