La Procura di Bologna va avanti sul figlio di Erdogan

Gli apprezzamenti e le minacce di Erdogan nei riguardi dell’Italia a causa dell’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Bologna sulle attività (si parla di esportazione di capitali) del figlio del presidente turco in Italia (dove sta svolgendo il dottorato di ricerca) non turbano i magistrati emiliani.  “Come Procura non abbiamo assolutamente nulla da dire. Operiamo con serenità e impegno ed andiamo avanti nella nostra attività”, ha detto il procuratore aggiunto di Bologna, Massimiliano Serpi, il giorno dopo l’intervista di Tayyip Erdogan a Rai News 24 nella quale ha duramente criticato l’inchiesta dei Pm emiliani su suo figlio Bilal (foto).

Figlio di ErdoganQuanto alla reazioni in Italia (a partire da quella di Matteo Renzi, (che ribadito il ruolo autonomo della magistratura in Italia) per Serpi “le istituzioni nazionali e di governo hanno assunto posizioni coerenti” per tutelare la sovranità e l’immagine della Repubblica italiana.

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