La giusta fretta di Mattarella per porre fine al protrarsi di una “commedia dell’assurdo” sulla pelle degli italiani

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – Il presidente della Repubblica ha chiesto ai partiti di fare presto e di mettere da parte sia tatticismi che manfrine che non portano a nulla, anzi servono solo ad esasperare gli animi. Tutto questo perché all’orizzonte c’è la spada di Damocle che incombe sul nostro Paese: una legge di bilancio da fare per evitare che sugli italiani piombi un aumento dell’Iva da 23 miliardi, che è una mina da disinnescare, altrimenti sul Paese si abbatte un <default> che lo trascinerebbe a un dramma sociale dagli esiti imprevedibili.

Le forze politiche devono evitare che ciò accada. Il capo dello Stato fa bene perciò  a sollecitare i partiti a fare presto e ad invitarli a mettere da parte accordicchi e manfrine che rubano tempo prezioso e  non portano da nessuna parte.

Martedì 27 dalle nuove consultazioni Mattarella vuole sapere da Zingaretti se ci sono le condizioni per  formare una maggioranza coi Cinque Stelle e verificare se il segretario del Pd usa una tattica per stanare i pentastellati o se invece le sue intenzioni sono reali. Dall’altra parte vuole vedere e capire se Di Maio tratti  veramente col Pd o se invece si fa allettare dalle profferte di Salvni, che le sbandiera con il preciso obiettivo di  far fallire l’approccio tra Pd e Cinquestelle. Insomma c’è il rischio che una drammatica crisi di governo sfoci in una tragica farsa, in una <commedia dell’assurdo> in una riedizione scalcagnata del teatro dell’assurdo, cui Ionesco ricorreva per mettere in scena l’angoscia e l’irrazionalità della condizione umana.

Oggi è emersa una nota positiva nell’incontro a Montecitorio tra le delegazioni del PD e del M5S, che si è svolto in un clima positivo e costruttivo, sì da  far bene sperare in una soluzione della crisi. Il capogruppo del Pd alla Camera, Del Rio, ha dichiarato che si è riscontrata una forte convergenza sui temi ambientali e sociali, anche se la situazione non è facile poiché la priorità assoluta e impellente è  la legge di bilancio. I due partiti stanno trattando per formare un nuovo governo, ma i temi che li dividono sono ancora molti e il cammino è ancora irto di ostacoli.

Perciò fa bene il presidente Mattarella a pigiare sull’acceleratore, sapendo che nessuna forza politica, ad eccezione della Lega, in questo momento ha interesse ad andare al voto per elezioni anticipate. E c’è da scommettere che lunedì 26, alla vigilia del secondo giro di consultazioni al Quirinale, fissato per martedì 27, si scateneranno i social network e siti vari nel lanciare sondaggi (reali o inventati)  sulle “intenzioni di voto” degli italiani nel tentativo di  condizionare le scelte dei partiti e di inquinare gli orientamenti dell’opinione pubblica.  Anche questo timore, probabilmente, ha indotto il capo dello Stato a spingere l’acceleratore sulle consultazioni e ad esigere risposte rapide, oltre che nette, dalle forze politiche.

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