di MARCO VALERIO/ Seconda gioia azzurra al Giro d’Italia. A Genova è doppietta italiana: trionfa Stefano Oldani davanti a Lorenzo Rota. Dunque, il giorno dopo il trionfo di Alberto Dainese a Reggio Emilia, il corridore milanese si regala il primo successo da professionista battendo il bergamasco e l’altro compagno di fuga, l’olandese Gijs Leemreize, che aveva attaccato per primo a un chilometro dall’arrivo. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez conserva la maglia rosa ma perde oltre 9 minuti a vantaggio di Wilco Kelderman e Lucas Hamilton giunti a 38 secondi dal terzetto di testa.
Il trionfo di Stefano Oldani. Va pertanto al 24enne della Alpecin-Fenix la dodicesima tappa: la Parma-Genova, la più lunga frazione di questa edizione del Giro con i suoi 204 chilometri. La frazione ha vissuto anche due momenti toccanti con il passaggio sul luogo in cui, durante la discesa dal passo del Bocco il 9 maggio 2011, perse la vita Wouter Weylandt; e con il passaggio sul Ponte San Giorgio, ovvero quello ricostruito al posto del “Ponte Morandi”, crollato il 14 agosto 2018 provocando 43 vittime.
La 12° tappa del Giro d’Italia nella prima parte è stata caratterizzata da continui tentativi di fuga. Mathieu Van der Poel ci ha provato subito ma il gruppo ha neutralizzato i suoi tentativi e alla fine Arnaud Démare è riuscito a rafforzare la propria maglia ciclamino al traguardo volante di Borgo Val di Taro. Subito dopo Van der Poel è ripartito con altri 22 corridori diventati 25 con l’arrivo di Zardini, Covili e Gabburo.
I passaggi significativi di questa frazione con doppietta italiana. Al gran premio della montagna di terza categoria di La Colletta a 52 km dall’arrivo, transita per primo Lorenzo Rota, il quale viene successivamente raggiunto in fuga da Stefano Oldani e da Gijs Leemreize, rispettivamente secondo e terzo al gpm. I tre passano insieme, e nello stesso ordine, al valico di Trensasco a 30 km dall’arrivo; inseguiti a una cinquantina di secondi da Kelderman, Buitrago, Mollema e Hamilton, mentre Van der Poel paga la fatica. I tre in fuga lavorano bene e a 14 km dall’arrivo il loro vantaggio si attesta attorno al minuto prima del gran finale.
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