Giovedì a Roma in Piazza del Popolo i funerali di Gigi Proietti, morto nel giorno del suo 80° compleanno, ma ancora nel pieno di 50 anni di successi nel teatro, nel cinema e nella televisione

Si svolgeranno giovedì in piazza del Popolo a Roma i funerali di Gigi Proietti, morto oggi nel giorno del suo 80° compleanno. Il grande attore di teatro, di cinema e di televisione era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva di una clinica romana per problemi cardiaci. Poi ieri era stato colpito da un grave scompenso cardiaco. Da subito le sue condizioni erano apparse molto serie.  In una carriera lunga oltre 50 anni ha spaziato dal cinema al teatro. Memorabile il successo di A me gli occhi, please.

Mattatore a teatro, showman assoluto, maestro per i più giovani, direttore e organizzatore, Gigi Proietti aveva pubblicato un’autobiografia dal titolo ‘Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo‘, (Rizzoli). E se lui ricordava qualcosa l’Italia ricorda moltissimo dell’eterno Mandrake di Febbre da cavallo (o, se preferite, Il maresciallo Rocca della tv e il Gastone teatrale) che dall’Accademia al teatro d’avanguardia, dal teatro Tenda al varietà e alla tv ha attraversato oltre mezzo secolo di spettacolo italiano.

I parenti hanno mandato il seguente messaggio: «Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie».

E’ arrivato ad ottant’anni con una storia ricca, di vero attore, di maestro di tecnica, di personaggio di grande ironia e carisma, amatissimo dal pubblico piu’ evoluto come dalla grande platea degli spettatori televisivi. Un personaggio pubblico, quindi, ma che ha sempre difeso la sua vita privata fino all’ultimo, nei momenti positivi e in quelli negativi come il ricovero in terapia intensiva della notte prima dei suoi ottanta, in piena era covid, ma per un attacco di cuore che non era il primo.
Nato a Roma il 2 novembre 1940, appassionato musicista e cantante fin dalla giovinezza, durante l’universita’ si avvicina al teatro sperimentale. Nel 1970 trionfa nel musical ‘Alleluja brava gente’. Da allora, la sua carriera è una serie di successi a teatro, al cinema e in televisione. E’ anche doppiatore , tra gli altri, di Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma anche del primo Rocky e del funambolico genio di Aladdin (“molto divertente ma faticoso”) fino a Enzo, il saggio golden retriever protagonista di Attraverso i miei occhi. Poi regista e poeta teatrale.

In circa 50 anni di attività ha collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. Una carriera teatrale, da A me gli occhi please, passando per Shakespeare, che aveva riassunto in uno spettacolo, Cavalli di battaglia, scelto per festeggiare nel 2016 i suoi 50 anni in scena coronati dalla direzione quindicennale dell’elisabettiano Globe Theater di Roma. Anche se molto prima la sua scuola, e la sua vocazione di maestro, si era espressa al teatro Brancaccio, di cui fu direttore dal 1978, insieme a Sandro Merli, per dare vita ad una fucina di talenti tra cui figurano Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri.

Attori che come lui sanno attraversare i generi e che hanno conquistato il cuore del pubblico televisivo come ha fatto Proietti, prima come conduttore (suo un Fantastico 4 nel 1983) poi come protagonista di fiction fortunatissime come Il Maresciallo Rocca, arrivata a conquistare anche 16 milioni di telespettatori, poi L’avvocato Porta sempre uscito dalla penna di Marotta e Toscan, Una pallottola nel cuore e molto altro.
«Raccontare la propria vita non è cosa da tutti – scrisse sempre nella sua autobiografia – Certo, chiunque puo’ ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della povertà misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi come li spieghi a chi non c’era? I ‘faccio un goccio d’acqua’ sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, le chiacchiere dei disoccupati… Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge?”, per arrivare a concludere che ”forse non e’ stato neppure come lo ricordi tu, perche’ nel ricordo hai enfatizzato qualcosa, e qualcos’altro hai rimosso‘».
Ora nel bellissimo cameo del Mangiafuoco nel Pinocchio di Garrone, tornerà ancora una volta al cinema, sì, proprio lui che si lamentava sempre di aver fatto in fondo pochi film, con Marco Giallini e la regia di Edoardo Falcone in “Io sono Babbo Natale” annunciato, sempre che i cinema riescano a riaprire, per il 3 dicembre. E saluterà come piaceva a lui, in commedia.

Tanti i messaggi di cordoglio.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «È con grande dolore che ho appreso la notizia della scomparsa, nel giorno dell’ ottantesimo compleanno, di Gigi Proietti. Attore poliedrico e versatile, regista, organizzatore, doppiatore, maestro di generazioni di attori, erede naturale di Ettore Petrolini, era l’espressione genuina dello spirito romanesco. Alla grande cultura, alla capacità espressiva eccezionale, frutto di un intenso lavoro su se stesso, univa una simpatia travolgente e una bonomìa naturale, che ne avevano fatto il beniamino del pubblico di ogni età. Desidero ricordarlo anche come intellettuale lucido e appassionato, sempre attento e sensibile alle istanze delle fasce più deboli e al rinnovamento della società. Alla signora Sagitta, alle figlie Susanna e Carlotta, ai suoi collaboratori e ai tanti suoi allievi desidero far giungere il mio più profondo cordoglio, a nome della Repubblica, e sentimenti di vicinanza personale».

La sindaca di Roma, Virginia Raggi: «Profondo dolore e grande tristezza. Con lui perdiamo un pezzo di anima della nostra città. In questo momento siamo vicini alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che lo hanno amato. Roma non lo dimenticherà mai»

L’Arma dei Carabinieri: «Hai saputo farci sorridere con tanti personaggi e mille sguardi, espressioni, barzellette. Noi vogliamo continuare a ricordarti così, col volto del Maresciallo Rocca, che hai interpretato con umanità, passione e la giusta dose di ironia»

Il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini: «Con Gigi Proietti scompare un grande protagonista della commedia italiana, un uomo di cinema e di teatro che ha vissuto intensamente la sua arte, apprezzato da milioni di italiani. Un maestro, un artista geniale che ha saputo realizzare i suoi sogni con generosità, facendo vivere realtà come il Globe Theatre a Villa Borghese, il Brancaccio e la sua scuola di recitazione che sono stati una vera e propria fucina di nuovi talenti. La sua risata sonora, il suo sguardo magnetico, la sua voce profonda, la sua genuina romanità ci mancheranno».

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Roma e l’Italia piangono Gigi Proietti, un attore straordinario, colto, intelligente, amato da generazioni e generazioni. Non ti dimenticheremo mai Gigi, e sempre grazie per le risate, le emozioni, le riflessioni con cui ci hai accompagnato #gigiproietti».

Il regista Enrico Vanzina: «Addio Gigi. Sullo schermo eri quello che perdeva ai cavalli. Oggi, pero’, a perderti e a perdere siamo tutti noi»

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