Gentiloni: dietrofront sulla legge per lo ius soli. Se ne parlerà dopo l’estate. Le reazioni. Renzi tace

“Tenendo conto delle scadenze non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza non ritengo – ha detto Paolo Gentiloni – ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva. Si tratta comunque di una legge giusta. L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”.

L’avvisaglia di questo stop era arrivata ieri con una dichiarazione di Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ma fedele consigliera di Renzi, che aveva appunto ipotizzato la opportunità di un rinvio, in contrasto con le pressioni del ri-segretario del Pd fino al giorno prima per un’approvazione rapida della legge che prevede l’attribuzione della cittadinanza italiana a coloro che nascono  in Italia. Le pressioni di quest’ultimo erano state lette o come un’accelerazione per la caduta del governo Gentiloni oppure come un mezzo per ingraziarsi gli 800 mila migranti che potrebbero acquisire la cittadinanza italiana e garantirsene il voto alle prossime elezioni politiche. Comunque come un’operazione utilitaristica dell’ambizioso Renzi. Quale che fosse l’interpretazione giusta, questo stop di Gentiloni è un duro colpo per Renzi.

Ma Renzi tace. Tocca dunque al vicesegretario del Pd e ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, fare buon viso a cattivo gioco e dichiarare:  “sullo ius soli il Pd seguirà l’indicazione proposta dalle valutazioni del presidente Gentiloni. Come sempre detto, siamo al suo fianco. La legge per la nuova cittadinanza rimane per noi un obiettivo importante”.

Chi invece fa, come al solito, la figura dello scriteriato è Roberto Speranza,  coordinatore di Mdp., che dichiara: “Per noi lo ius soli è e resta una priorità. Ogni arretramento o rinvio è un errore. Soprattutto in questo momento. Nessun cedimento culturale alla propaganda della destra”. Insomma questi fuoriusciti del Pd sono i soliti ipocriti, incapaci, anche oggi che sono usciti dal Pd, da fare opposizione seria a Renzi e ai suoi accoliti.

Sulla stessa linea monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes (Cei) e arcivescovo di Ferrara-Comacchio: “Il rinvio dello Ius Soli è una vittoria dei prepotenti sui piccoli che non hanno voce, una vittoria dell’indecisione, una vittoria dell’incapacità di risolvere i problemi”, dice all’ANSA. Il diritto in questione “non è un premio ma uno strumento fondamentale di integrazione”, sottolinea il vescovo.

Secondo il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano, invece,”il presidente del Consiglio ha gestito la vicenda dello ius soli con realismo, buonsenso e rispetto per chi sostiene il suo governo. Apprezziamo molto. Al tempo stesso, ribadiamo che su questo provvedimento abbiamo già detto “Sì” alla Camera e lo stesso faremo al Senato dove una discussione più serena permetterà di migliorare il testo, senza che il dibattito si mescoli alla faticosa gestione dell’emergenza di questi giorni”.

Su Facebook esulta il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Prima vittoria della Lega (che più di tutti si è opposta in Parlamento) ma soprattutto vostra, che in Rete vi siete mobilitati a migliaia! Se ci riproveranno, ci ritroveranno pronti. Grazie e avanti così: stop invasione”.

“Se abbiamo aspettato tanto possiamo aspettare un paio di mesi. Ma ribadisco che vorrei veramente una politica più aderente alla realtà”: a dirlo all’ANSA Paolo Rozzeradirettore generale Unicef Italia,  Un testo che, secondo Rozzera, è “ben fatto ed equilibrato ed approvare una legge ben fatta ed equilibrata è un modo per essere aderenti alla realtà in cui viviamo”. “Io – ha aggiunto – non parlo di tradimento: non approvare vuol dire tradire questa legge, non ho mai parlato di tradimento nei confronti del governo. Il punto è avere una legge equilibrata che legga la realtà sociale che stiamo vivendo oggi in Italia”.

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