E’ GRAND’ITALIA/ Europei Under 21, gli azzurrini fanno l’impresa e volano in semifinale. Germania stesa da un guizzo di Bernardeschi. Ora ci attende la super Spagna

di FABIO CAMILLACCI/ Lo avevamo scritto dopo l’inattesa sconfitta contro la Repubblica Ceca: era quasi impossibile passare il turno, ma, lo Stellone Italiano nel calcio, in passato ci ha regalato tanta fortuna soprattutto all’ultimo respiro e nel momento più difficile. Così è stato anche in questi Europei Under 21. L’Italia batte 1-0 la forte Germania e vola alle semifinali dove l’attende la super favorita Spagna. Ma, con la forza e l’indiscutibile talento sfoggiati stasera, gli azzurrini di Gigi Di Biagio hanno sicuramente i mezzi per fare l’impresa. Certo, non sarà facile.

L’Under 21 vola in semifinale da prima del girone. Il Dna è quello azzurro: guai a metterci spalle al muro, perché tiriamo fuori il meglio. E il meglio, in questo Europeo che per gli azzurrini prosegue alla grande, ha la faccia di Federico Bernardeschi, bravissimo a trasformare in oro l’unica vera occasione da gol che gli capita in 90 minuti. Ha la faccia di Federico Chiesa, instancabile spina nel fianco destro della Germania che ne aveva vinte due su due; e quelle di Pellegrini, arpionatore di palloni e coraggioso in zona-tiro, di Caldara, diga dietro che si improvvisa funambolo saltando tedeschi come birilli fino a quando non lo buttano giù per fermarlo. Girone vinto e Germania qualificata insieme a noi: alla Repubblica Ceca che ci aveva battuto complicandoci maledettamente la vita resta un bel gol di Schick che non è bastato ad evitare l’harakiri con la Danimarca, vittoriosa 4-2. La Nazionale azzurra dunque avanza in semifinale, dove, come detto, troverà la temibilissima Spagna. Alla Germania, miglior seconda, tocca l’Inghilterra.

Le scelte del c.t. Pagano le scelte di Di Biagio, che si presenta a Cracovia con il 4-3-3 dei titolarissimi ma lascia fuori a sorpresa Petagna per puntare sul tridente senza centravanti Berardi-Bernardeschi-Chiesa. È la mossa che nei primi 45′ mette in crisi la Germania (con l’eccellente collaborazione di Benassi, Gagliardini e Pellegrini, insuperabili in mediana): la linea difensiva tedesca perde ogni punto di riferimento e soffre soprattutto a sinistra, dove Barreca e Chiesa spingono con insistenza. Dahoud però fa ancora peggio dei compagni della difesa, perdendo un pallone sanguinoso in uscita alla mezz’ora: Pellegrini lo anticipa e serve Chiesa, che offre all’altro viola l’occasione della vita a tu per tu con Pollersbeck. Bernardeschi non sbaglia: 1-0 e Italia avanti mentre Repubblica Ceca e Danimarca sono sull’1-1.

Con un orecchio a Repubblica Ceca-Danimarca. Da quel momento in poi il campo di Cracovia si allarga fino a quello di Tychy, dove Schick e compagni devono battere i danesi per passare il turno. L’Italia nella ripresa riparte un po’ contratta (manca l’apporto di Berardi, fuori giri rispetto agli altri) ma riprende fiducia e controllo: Pellegrini, servito da un ottimo Bernardeschi, sfiora il 2-0 al 60’ (Pollersbeck si allunga e ci arriva), Donnarumma rischia pochissimo e sempre sugli sviluppi di calci piazzati (così era arrivato anche il gol di Kempf al 6’ del primo tempo, giustamente annullato per fuorigioco di Stark, che partecipava all’azione), Chiesa si sbatte fino all’ultima goccia di sudore, prima di lasciare il posto a Petagna. E soprattutto, la Danimarca segna il 3-2 (che diventerà poker): urla l’Italia, ride la Germania, che passa a braccetto con gli azzurrini. Martedì 27 troveremo i più forti, la Spagna di Asensio e Deulofeu, e saremo privi di Conti e Berardi, squalificati. Ma questa Italia può stupire ancora.

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