COPPA ITALIA/ Il Milan con una “manita” vola in finale e infrange il sogno dell’Alessandria. Balotelli: gol e fischi

menezdi Fabio Camillacci/

La Coppa Italia 2015-2016 ha la sua prima finalista: è il Milan. Il miracolo in “grigio” non riesce, la favola dell’Alessandria svanisce al Meazza nella semifinale di ritorno. Sul tavolo verde di San Siro, il “Diavolo” cala un pokerissimo umiliante, stroncando nel peggiore dei modi il sogno della compagine di Lega Pro. Peccato, perchè a inizio partita i piemontesi avevano anche spaventato la squadra di Mihajlovic, già forte dell’1-0 dell’andata. Meraviglioso lo spettacolo offerto dai 15 mila tifosi alessandrini presenti sugli spalti. Nel 5-0 rossonero spiccano le doppiette di Menez e Romagnoli. Il francese dopo i tanti problemi fisici sembra tornato quello di un tempo (nella foto Ansa: Menez apre le marcature); prime reti in maglia milanista invece per Romagnoli, frettolosamente ribattezzato “il nuovo Nesta”. Non scherziamo: il prodotto del vivaio della Roma è bravino ma Alessandro Nesta era decisamente un’altra cosa. Certo, a un difensore non capita tutti i giorni di segnare due gol; Romagnoli si goda il momento però Nesta rimane lontano.

Super Mario a segno ma impalpabile. Nel finale di gara c’è gloria anche per l’irritante Balotelli che appunto alla luce della sua irritante prestazione si becca più fischi che applausi: rimasto in campo per tutti i 90 minuti, Balo non mostra il cambio di marcia che in tanti si auguravano di vedere. Sì, entra nell’azione del primo gol, scaricando un ottimo pallone su Honda, e sfiora il colpo su punizione. Pochino, con la solita mancata esultanza al momento del gol. Un’aggravante, visto che non segnava da tempo, ennesimo segnale di un giocatore senz’anima. Tornando al match, fermo restando l’enorme divario tecnico tra le due compagini, va detto che il Milan conferma di essere in salute anche in Coppa Italia. E adesso i rossoneri attendono di conoscere l’avversaria della finalissima in programma l’8 maggio all’Olimpico di Roma. Salvo clamorose sorprese sarà la Juventus che oggi al Meazza affronta la disastrata Inter di Mancini. Nuovo incrocio tra le due compagini nel giro di 3 gioni dopo il 2-0 bianconero di domenica allo Stadium in campionato. Poche chance per Icardi e compagni: il 3-0 juventino dell’andata appare uno scoglio insormontabile per questa Inter polveriera. Soprattutto alla luce dell’ultimatum di Thohir al tecnico: per il “Mancio” saranno decisive le prossime gare, proprio a partire da questa di Tim Cup.

Milan in finale però per centrare l’Europa dovrà vincere la Coppa. Quando Fiorentina e Roma furono eliminate già a dicembre dalla Coppa Italia al Milan si aprì un’autostrada per la finale, non per la qualificazione all’Europa League. Da questa stagione, infatti, solo chi conquista la Coppa Italia accede all’Europa League e lo farà partendo direttamente dalla fase a gironi. Chi perde la finale, invece, non sarà più ripescato nel caso in cui dovesse essere battuto da una squadra già qualificata per le Coppe (tipo Juventus in Champions), cosa che invece era prevista dal regolamento fino a un anno fa. Così, se la Juve, attualmente quella messa meglio in campionato dei 3 club ancora in corsa per il trofeo, dovesse qualificarsi per la Champions League e poi alzare la Coppa Italia a maggio, in Europa League andranno la 4°, la 5° e la 6° della Serie A: le prime due ai gironi, la 6° (ora il Milan) al terzo turno preliminare (28 luglio e 4 agosto). Se invece il campionato finisse con l’attuale classifica e dovesse essere il Milan a vincere la Coppa Italia, sarebbe la 5ª della Serie A (ora l’Inter) a passare dai preliminari di Europa League. Regolamento contorto ma così è se vi pare…

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