CHAMPIONS LEAGUE/ Cuore “Cholo” e l’Atletico Madrid elimina il Barcellona campione in carica: bufera catalana su Rizzoli. In semifinale anche il Bayern Monaco, Benfica out

simeonedi Fabio Camillacci/

La caduta degli dei è frutto di perseveranza, convinzione, lotta e tanto, tanto sacrificio. Cioè quel mix vincente invocato da Simeone alla vigilia della sfida contro il Barça valida per il ritorno dei quarti di finale di Champions League. Il “Cholo” è stato accontentato dai suoi ragazzi e l’Atletico Madrid a sorpresa elimina il Barcellona campione d’Europa in carica. Blaugrana a casa e “Colchoneros” in semifinale: incredibile. Protagonista assoluto al “Vicente Calderon” di Madrid è Antoine Griezmann, autore della doppietta che, esattamente come due anni fa, consente al gruppo di Simeone di entrare nel lotto delle prime 4 a spese del Barça. Insomma, è la grande notte del “Cholo”, che torna a esultare contro la corazzata catalana dopo sette k.o. consecutivi tra campionato e coppe. Serata amara per Messi e compagni, che avevano sofferto solo un’eliminazione negli ultimi 26 confronti internazionali dopo aver vinto la sfida d’andata (contro il Chlesea, nel 2004-05). Polemiche arbitrali come all’andata, stavolta a lamentarsi però è il Barcellona, una rarità visto che gli arbitri sorridono spesso ai blaugrana. Proteste nel recupero per un tocco di mano di Gabi che Rizzoli giudica erroneamente fuori area.

“Eliminati da un furto”. Questo il titolo che il quotidiano catalano Sport spara in tempo reale sulla prima pagina online. La parola è “robo” ed è facilmente traducibile: il Barcellona, fuori dalla Champions dopo aver perso 2-0 con l’Atletico Madrid, ha giocato una pessima partita, ma al 91′ avrebbe dovuto beneficiare di un calcio di rigore per il mani in area di Gabi che l’arbitro italiano Rizzoli ha sanzionato con un calcio di punizione. Con l’eventuale trasformazione del penalty, si sarebbe andati ai supplementari visto che il match d’andata al Camp Nou finì 2-1 per i padroni di casa. Lo stesso Sport, qualche minuto dopo la fine della partita, rincara la dose e va all’attacco diretto scrivendo: “Rizzoli vergognoso”. E vengono sottolineate anche le proteste dei calciatori del Barcellona. Il Mundo Deportivo, altro quotidiano catalano, non aizza i toni, ma critica comunque l’operato dell’arbitro riportando quanto segue: “Non ha fischiato un rigore evidente per il mani in area di Gabi: il replay non ha lasciato dubbi”.

Rizzoli sbaglia anche in favore del Barcellona. Poco prima dell’episodio chiave, a dire il vero, aveva protestato anche l’Atletico, perché sul rigore del 2-0 Atletico assegnato per un altro mani, quello di Iniesta, il direttore di gara si era limitato ad estrarre il giallo al centrocampista. Del rigore negato, invece, ha parlato anche il Barcellona sul proprio profilo Twitter, ma senza esasperare i toni: “Punizione, ma il replay mostra che era penalty”. Anzi a fine gara, sempre sul social network, dal club sono arrivate le congratulazioni agli avversari con grande signorilità. Le stesse che ha ripetuto Bartomeu: “Era rigore, ma non possiamo dare la colpa all’arbitro. L’Atletico è stato un grande avversario”. Pure Luis Enrique non fa polemiche: “Non commento l’operato degli arbitri”. Il tecnico del Barcellona incassa l’eliminazione con amarezza, ma senza rabbia: “Il calcio è così: tante volte si vince, ma adesso ci tocca prendere questa sconfitta nel migliori dei modi. Ora sarebbe facile ripensare alle scelte che ho fatto, ma dobbiamo stare tranquilli perché abbiamo altre due competizioni importanti. Naturalmente ci dispiace: arrivare a Milano era il nostro obiettivo. Non è il migliore momento della nostra stagione, ma dobbiamo saperlo gestire. Dobbiamo restare tranquilli, non dobbiamo essere nervosi”.

La partita. Partenza a testa bassa per l’Atletico. Subito grinta, intensità e pressing alto utili a imbrigliare i blaugrana nonostante il tentativo di addormentare il gioco con il possesso palla. Senza Torres (squalificato), ma con Carrasco a far coppia con Griezmann e un centrocampo folto per limitare i rifornimenti al trio delle meraviglie, i “Colchoneros” lavorano l’avversario ai fianchi per mezz’ora, rendendosi pericolosi con Gabi (sinistro alto da posizione favorevole al 3′), Carrasco (debole destro dalla distanza al 5′) e Griezmann (colpo di testa parato in tuffo all’8′) prima di piazzare la zampata con il francese al 36′: delizioso assist d’esterno di Saul e perfetto colpo di testa del “Piccolo Diavolo”, che non lascia scampo a Ter Stegen sul primo palo. Quasi nessuna traccia invece della corazzata blaugrana, sotto ritmo e incapace di trovare linee di passaggio utili tra le fitte maglie avversarie, tanto che nei primi 45′ non va oltre un’innocua punizione di Messi al 33′ (abbondantemente alta) e un destro di Neymar al 42′ (preciso ma troppo lento per sorprendere Oblak).

Griezmann man of the match. Dopo un primo tempo da incubo, sottolineato dalle espressioni esterrefatte di Messi e Suarez prima d’imboccare il tunnel degli spogliatoi, i catalani provano a reagire in avvio di ripresa con uno spunto di Dani Alves. Ma è sempre l’Atletico a rendersi pericoloso grazie a veloci ripartenze ed efficaci combinazioni lungo l’asse Juanfran-Koke, con Griezmann e Carrasco a seminare il panico nella retroguardia blaugrana. Spinto da un “Calderon” bollente, l’Atletico sfiora anche il raddoppio al 53′ con Saul, autore di un colpo di testa che coglie in pieno la traversa. Poi i Colchoneros iniziano ad accusare la stanchezza e arretrano il baricentro, consentendo al Barcellona di provare il forcing finale. Con Iniesta e, soprattutto, con Suarez, che al 66′ smorza troppo il destro verso Oblak dopo essersi liberato di Godin in piena area. Luis Enrique prova anche a giocarsi le carte Turan e Sergi Roberto (per Rakitic e Dani Alves). Ma l’Atletico non cede di un metro e soprattutto non perdona, esattamente come Griezmann, che all’87’ firma il raddoppio su rigore concesso per tocco di mano volontario di Iniesta (a cui Rizzoli riserva solo l’ammonizione). Ben cinque i minuti di recupero, durante i quali i blaugrana recriminano per un mancato rigore (il tocco di mano di Gabi è valutato fuori area) senza riuscire a scalfire il bunker colchonero, che resta imbattutto per la 11° volta negli ultimi 12 incontri di Champions al “Calderon”. Al fischio finale è un meritato tripudio per il “Cholo”. Al Barça, al terzo k.o. nelle ultime quattro gare e in evidente riserva di benzina, non resta invece che pensare a Liga e Coppa del Re.

Pep, un’altra semifinale. Allo stadio da Luz di Lisbona, il Bayern e il Benfica pareggiano per 2-2, dopo che i tedeschi avevano raccolto un successo casalingo striminzito (1-0) all’andata in Germania. Dunque Guardiola centra la settima semifinale su sette partecipazioni da allenatore. Straordinario tecnico. Sul campo, Raul Jimenez apre le marcature, sfruttando un’uscita folle di Neuer. Però, nell’arco di una decina di minuti, il Bayern ritrova l’ossigeno nei muscoli e la fluidità nella manovra. Allora l’ex juventino Vidal, già a segno all’andata, fa esplodere un sinistro implacabile dal limite e sigla il pareggio. Le ultime emozioni le regalano le reti di Muller e di Talisca.

Venerdì il sorteggio. Queste le magnifiche 4 di Champions: Real Madrid, Manchester City, Atletico Madrid e Bayern Monaco. L’urna di Nyon in Svizzera, venerdì 15 aprile, ci dirà quali saranno gli abbinamenti per le semifinali. Una cosa è certa: lo spettacolo è garantito.

 

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