Salah Abdeslam, il terrorista fuggito dopo aver organizzato e attuato con i suoi complici la strage di Parigi del novembre scorso, dice di voler “collaborare” con la polizia belga che lo ha catturato due giorni fa a Bruxelles e fa la prima ammissione: “Volevo farmi esplodere allo Stade de France, ma ci ho ripensato”. Così ha detto ieri nel primo interrogatorio ala quale lo hanno sottoposto gli inquirenti, secondo quanto riferito in conferenza stampa dal procuratore di Parigi, Francois Molins. Molins ha poi aggiunto che queste dichiarazioni vanno prese con estrema cautela. E’ infatti necessario interrogarsi sulla successiva presenza del personaggio nel diciottesimo arrondissement di Parigi, ai piedi di Montmartre e della Basilica del Sacro Cuore, dove l’Isis ha poi rivendicato l’attentato mai portato a termine.
LA SUA CATTURA– Ricordiamo che Salah Abdeslam è stato arrestato a Bruxelles nel corso dell’operazione anti-terrorismo nella municipalità di Molenbeek. Salah (in alto nella foto segnaletica e in uno dei suoi travisamenti) è stato ferito a una gamba. Con lui è stato arrestato anche il complice con cui il terrorista si era asserragliato in un appartamento di Rue des Quatre vents, nel quartiere di Molenbeek, dove sono state effettuate perquisizioni in tutti i possibili alloggi frequentati dal terrorista dell’Isis.
Impronte digitali del ricercato n.1 per gli attentati di Parigi, Salah Abdeslam, sono state ritrovate nell’appartamento perquisito dalla polizia a Forest dove è avvenuta la sparatoria in cui è rimasto ucciso un terrorista. La Procura, che ha confermato la notizia all’agenzia Belga, non ha però voluto fornire altri dettagli “nell’interesse dell’inchiesta” che è in corso. Si apre così l’ipotesi che uno dei due uomini in fuga dall’appartemento della rue du Dries possa essere stato Salah. Le impronte digitali, però, non sono databili, quindi non si può sapere a quando queste risalgano. Impronte e tracce di dna di Salah erano infatti già state ritrovate lo scorso 10 dicembre in un altro appartamento servito da covo terroristico perquisito a Schaerbeek, in rue Henri Bergé, dove erano state rinvenute anche tracce di esplosivo usato per fabbricare le cinture dei kamikaze.
Terrorista ucciso a Bruxelles era complice di Salah per le stragi di Parigi L’algerino ucciso dalla polizia durante la sparatoria a Forest, Mohamed Belkaid, sarebbe uno dei falsi migranti che Salah Abdeslam andò a prendere in Ungheria e con cui venne controllato alla frontiera austriaca. L’uomo sarebbe uno dei ricercati per la logistica degli attentati di Parigi sotto la falsa identità di Samir Bouzid, che effettuò un versamento da Bruxelles alla cugina di Abdelhamid Abaaoud, Hasna Ait Boulahcen, rimasti uccisi entrambi nel raid a Saint-Denis. Lo riferisce la tv pubblica belga Rtbf.
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