CASO ALITALIA. I voli continuano, ma si va verso il commissariamento e niente nazionalizzazione

Il Consiglio di amministrazione di Alitalia,  “data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione, ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse”. Dopo che i lavoratori, chiamati ad esprimersi con il referendum, hanno bocciato il preaccordo per il salvataggio (6.816 i no, contro 3.206 sì, cioè con il 67% di voti contrari), aprendo così la strada al commissariamento della compagnia, il consiglio di amministrazione ci tiene comunque a precisare che “il programma e l’operatività dei voli Alitalia non subiranno al momento modifiche”.

Secondo quanto si apprende da fonti vicine all’azienda, l’assemblea dei soci potrebbe tenersi in seconda convocazione il 2 maggio. Intanto è slittato l’incontro fissato per mercoled’ 26 al Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto dopo l’esito del referendum. Secondo quanto si apprende da fonti del ministero, è stato rinviato a dopo le riunioni degli organi deliberanti di Alitalia.

In una nota James Hogan, presidente e amministratore di Etihad Hogan, ha giudicato “profondamente deludente” l’esito del referendum. “L’accordo preliminare con i sindacati – dice – era stato reso possibile e supportato dai leader degli stessi sindacati, dal management di Alitalia, dal primo ministro italiano e da tre ministri del governo, che avrebbero aiutato a mettere il futuro di Alitalia al sicuro”.

 

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un’intervista a Sky Tg24, conferma che è esclusa una nazionalizzazione. “Quello che potevamo fare, abbiamo cercato di farlo ottenendo il miglior risultato possibile in questa fase. Alitalia è un’azienda privata: ora dobbiamo aspettare la decisione degli azionisti, poi siamo pronti ad applicare la legge” per tutelare i lavoratori con gli ammortizzatori.

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al Tg3 ha detto: “La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione”, afferma . “Se ci saranno aziende interessate a rilevarla – ha aggiunto – questo è tutto da vedere, è prematuro”.

Ieri a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni aveva incontrato i ministri per le Infrastrutture, Graziano Delrio, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che nella notte hanno espresso il loro “rammarico e sconcerto per l’esito del referendum”. Un risultato, hanno commentato in una nota congiunta firmata anche dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, “che mette a rischio il piano di ricapitalizzazione della compagnia”. “A questo punto l’obiettivo del Governo, in attesa di capire cosa decideranno gli attuali soci di Alitalia, sarà quello di ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori”.

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