FABIO CAMILLACCI/ Calciomercato: finalmente una Serie A più giovane e “italiana”. Meno stranieri e di qualità

20150721_171019di FABIO CAMILLACCI/

E’ il caso di dire: qualcosa di muove. Eppur si muove! Chi? Il calcio italiano. Operazione svecchiamento e svolta azzurra: più giovani e meno stranieri al centro del calciomercato “de noantri”. Soprattutto si va riducendo sempre di più l’arrivo di stranieri “brocchi”. Dunque, un’autentica inversione di tendenza, quella auspicata da tempo e fondamentale alla luce dei 26,6 anni di età media dei calciatori registrata in Serie A nella stagione 2014-2015: ovvero, la media più alta degli ultimi 30 anni. Tanto per fare un confronto con uno dei massimi campionati di calcio europei, la Bundesliga, facciamo presente che in Germania l’età media dei giocatori è di 24,8 anni. L’operazione svecchiamento in A peraltro riguarda dai campioni d’Italia alle neopromosse. In particolare la Juventus, volente o nolente, si è privata di 2 “vecchietti” come Tevez e Pirlo, abbassando la quota dell’età media della sua rosa dai 28,4 anni dell’anno scorso (con punte di 29,6 quando giocavano tutti i titolari) agli attuali 27. Fiore all’occhiello bianconero in questo calciomercato: il talentuoso 21enne attaccante argentino Dybala, preso dal Palermo per 40 milioni.

L’Inter, una delle squadre più “verdi”. Il fiore all’occhiello della campagna acquisti nerazzurra è invece il 22enne centrocampista Kondogbia. Giovani sono anche gli altri arrivi alla corte di Roberto Mancini: il difensore colombiano Murillo (23 anni), il difensore spagnolo Montoya (24 anni), l’attaccante-trequartista montenegrino Jovetic (25 anni). Già nella stagione scorsa l’Inter figurava nella classifica dei club meno “attempati” con un’età media pari a 26,4 anni. Attualmente, invece, l’undici titolare del “Mancio” è tra i più “green” dell’intero campionato: poco più di 25 anni come età media. Ma l’Inter resta un club che, pur avendo un vivaio di grande qualità, non riesce a dare fiducia agli italiani, scegliendo quasi tutti stranieri. Certo, la situazione ad Appiano Gentile è migliorata, seppur di poco, rispetto all’Inter del “triplete”, quando c’erano solo i “panchinari” Materazzi e Toldo in rosa.

Meno “stranieri” e di qualità. La tanto criticata esterofilia dei club di Serie A, non accenna a placarsi nemmeno alle soglie della stagione 2015-2016. Però, subisce un duro colpo facendo tornare in auge i calciatori italiani di talento. Oggi la situazione è migliorata grazie alle norme introdotte dalla Federcalcio, che di fatto obbligano i club della nostra Serie A ad avere ben 8 giocatori su una rosa ridotta giustamente a 25, cresciuti nei settori giovanili di casa nostra.

Meno stranieri e di qualità. Fortunatamente la percentuale di calciatori stranieri nel nostro campionato è scesa. Di poco, ma, è scesa. E infatti, la riduzione del numero di giocatori stranieri in A, al momento è lieve ma evidente: si è passati dal 57,3% dell’anno scorso al 51,2%. Merito però, in particolare, delle 3 neopromosse: Carpi, Frosinone e Bologna. Oltretutto, il calo di calciatori stranieri è accompagnato da arrivi esteri di qualità: il suddetto Kondogbia, e poi Mandzukic, Khedira, Miranda, Bacca, Jovetic (un ritorno). E non solo. Insomma, finalmente ottimi giocatori e non i tanti “bidoni” visti negli ultimi anni nel massimo campionato. Qualcosa si muove, eppur si muove! Avanti così.

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